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Gnocchi di patate condimenti e idee da provare

gnocchi di patate condimenti - Ricettepercucinare.com


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Gnocchi di patate condimenti: quante volte abbiamo digitato su Google queste parole alla ricerca di qualche spunto interessante per mettere a punto un pranzetto coi fiocchi? Ebbene, oggi è venuto il momento di fare il punto della situazione e vedere qualche idea di condimento per gli gnocchi di patate. Gli gnocchi di patate sono una prelibatezza della cucina italiana, apprezzata in tutto il mondo per la loro consistenza soffice e il sapore delicato. Questi piccoli bocconcini di patate e farina sono un piatto tradizionale che ha radici profonde nella cultura culinaria italiana, e sono una vera delizia per il palato.

La preparazione dei gnocchi

La base degli gnocchi di patate è una sorta di purè di patate ben cotto e schiacciato. È essenziale cuocere le patate finemente, un’operazione che si esegue solitamente in acqua bollente. Dopo aver pelato le patate e ridotte in purea, vengono mescolate con farina, uova (facoltativa) e un pizzico di sale. Questo composto viene lavorato finché diventa omogeneo, ma bisogna fare attenzione a non lavorarlo troppo per evitare che diventi troppo elastico. Velocità e manualità sono sempre fondamentali!

Una volta ottenuto l’impasto, si procede a formare gli gnocchi. Tradizionalmente, si taglia l’impasto in piccoli pezzi e si lavorano su una superficie infarinata per creare dei piccoli cilindri, che vengono poi tagliati a tocchetti. Per dare una forma caratteristica, si può usare una forchetta per fare delle incisioni sulla superficie degli gnocchi, che aiutano a trattenere il condimento. Ma veniamo ai condimenti per gli gnocchi di patate.

Si consideri, per completezza, che c’è anche chi, per esigenze di salute o per preferenze di sapore, prepara gli gnocchi senza patate, usando altri ingredienti come la zucca, o anche senza farina, usando altre tipologie di farine.

I condimenti per gli gnocchi di patate

Una delle cose più belle dei gnocchi di patate è la loro versatilità quando si tratta di condimenti. Qui ci sono alcune opzioni popolari e gustose, che vi consigliamo di provare

  1. Burro e salvia. Questo è un condimento classico che mette in risalto il sapore delicato dei gnocchi. Il burro fuso con foglie di salvia croccanti crea una salsa ricca e profumata. Immancabile la spolverata di formaggio, sia esso Grana Padano o Parmigiano Reggiano.
  2. Salsa al pomodoro. Tra i condimenti per gli gnocchi è indubbiamente un grande classico. Una salsa di pomodoro fresco con basilico e un tocco di parmigiano reggiano è una scelta deliziosa e colorata. Questo condimento è ideale per chi ama il contrasto tra la dolcezza del pomodoro e la delicatezza dei gnocchi.
  3. Pesto. Il pesto, a base di basilico, pinoli, aglio, olio d’oliva e parmigiano, è un’opzione fresca e aromatica che rende i gnocchi irresistibili.
  4. Ragù di carne. Un grande classico di tutte le famiglie italiane è il classico ragu di carne alla bolognese. Immancabile e perfetto condimento per gli gnocchi.
  5. Gorgonzola e noci. Per chi ama i sapori audaci, una salsa a base di gorgonzola e noci tritate può essere una scelta deliziosa. Il formaggio cremoso si fonde con il calore dei gnocchi, creando una combinazione ricca e saporita.
  6. Crema di tartufo. Se volete osare, potete aggiungere un tocco di lusso ai vostri gnocchi con una crema di tartufo. Questo condimento ricco e terroso è perfetto per occasioni speciali.
  7. Aglio e olio d’oliva. Un condimento semplice ma gustoso è l’aglio rosolato in olio d’oliva. Questo conferisce un sapore robusto e aromatico ai vostri gnocchi.

In conclusione, gli gnocchi di patate sono un piatto italiano amato in tutto il mondo per la loro delicatezza e versatilità. Sono un piacere da preparare e da gustare, con una vasta gamma di condimenti per soddisfare i gusti di tutti. Che siate amanti della cucina tradizionale o alla ricerca di qualcosa di nuovo, i gnocchi di patate sono sempre una scelta deliziosa. Buon appetito!



Cibi ultraprocessati e rischi per la salute

cibi ultraprocessati - Ricettepercucinare.com


Cibi ultraprocessati, cosa sono? Perché non fanno bene?
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Si chiamano cibi “ultraprocessati” e sono davvero gustosi e golosi. Saziano il palato e coccolano lo spirito con una maestria incredibile e, tra l’altro, durano parecchio una volta acquistati. La scadenza è lunga, il sapore ottimo, ci consentono di risparmiare tempo ai fornelli: e allora, cosa volere di più? Conosciamo più da vicino i cibi ultraprocessati e vediamo se in fondo sono così sani e sicuri per la nostra salute. 

Cosa sono i cibi ultraprocessati

I cibi ultraprocessati sono cibi già pronti per essere consumati. E’ sufficiente scaldarli e mangiarli. Sono il risultato di diverse lavorazioni industriali che, susseguendosi una dopo l’altra, finiscono per alterare le proprietà organolettiche degli alimenti. Secondo la scienza, consumare una dose eccessiva di cibi ultraprocessati può essere fattore predisponente il tumore al colon. E’ quanto riportato in un articolo scientifico comparso recentemente sulle pagine della prestigiosa rivista British Medical Journal.

Distinguiamo tra

  • cibi non processati: ovvero come si presentano in natura, se commestibili crudi, oppure trasformati per renderli commestibili, ma minimamente (le carote sono cibi non processati, il petto di pollo cotto sulla piastra è cibo non processato)
  • cibi processati: sono cibi cotti e conditi con olio e/o sale prima di essere venduti (i legumi in scatola ne sono un esempio)
  • cibi ultraprocessati: sono cibi che non solo sono cotti, ma ai quali sono aggiunti numerosi altri ingredienti (sale, zucchero, additivi, coloranti). Per esempio sono cibi ultraprocessati i primi piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, gli snack confezionati.

Sono ultraprocessati ma non lo sembrano

Ci sono anche dei cibi ultraprocessati che nell’immaginario collettivo sono sani e salutari, come gli yogurt dolci, i cracker, i cereali per la colazione. Per esempio, i cereali per la colazione sono ricchi di zuccheri aggiunti. Molti cibi apparentemente sani sono arricchiti con amido raffinato e grassi, che impoveriscono il microbiota intestinale e contribuiscono all’aumento di peso.

Quando si fa la spesa è importante leggere l’etichetta! Più ingredienti ci sono, più è facile che l’alimento rientri tra i cosiddetti ultraprocessati.

Tuttavia, non facciamo di un’erba un fascio: sembra per esempio che chi consuma molti yogurt – anche se arricchiti con frutta o cereali già all’origine – goda di una buona protezione intestinale proprio nei confronti del tumore del colon retto.

Come prevenire il tumore del colon-retto

Secondo gli esperti, avere una dieta sana e varie e limitare il consumo di cibi ultra processati è la chiave per prevenire efficacemente il tumore del colon-retto. Sembra proprio che i cibi ultraprocessati svolgano un ruolo di primo piano nell’insorgenza del tumore in questione. Questo accade in particolar modo negli Stati Uniti d’America, dove il 75% delle calorie ingerite quotidianamente dagli adulti proviene esattamente da prodotti industriali ultra lavorati.

E in Italia, i cibi ultraprocessati sono molto diffusi?

Anche se l’Italia è il paese che ha insegnato al mondo i precetti della dieta mediterranea, non è tutto oro quello che luccica. E difatti anche i supermercati italiani vedono come protagonisti sempre di più degli espositori riccamente forniti di cibi pronti. Il tempo è sempre meno e le abitudini alimentari degli italiani cambiano.

Perché esattamente i cibi processati sono considerati meno sani di quelli casalinghi?

I valori e le caratteristiche nutrizionali di un cibo ultra lavorato a livello industriale cambiano rispetto a quanto accade per le preparazioni casalinghe. Più trasformazioni un cibo subisce e più si impoverisce e si altera a livello nutrizionale. Si arricchisce di grassi e zuccheri e si impoverisce di vitamine e fibre. Sono anche ricchi di additivi di vario genere. Il tutto coopera ad alimentare un forte stato di infiammazione intestinale. Non dimentichiamo, poi, che le cotture industriali ad alte temperature sono anche foriere di sostanze potenzialmente cancerogene, come l’acrilammide e le nitrosamine.

L’alterazione qualitativa degli alimenti ultraprocessati favorisce dunque l’infiammazione intestinale e porta ad un aumento del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, tumori ed aumenta di conseguenza anche il rischio di mortalità. Non è vietato consumarli, ma è bene farlo solo occasionalmente.



Quanto deve cuocere il salmone?

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Quanto deve cuocere il salmone? Questa domanda ce la siamo posta varie volte ed è ora di dare una risposta univoca. Naturalmente ci stiamo riferendo al salmone fresco e non a quello affumicato, che come ben sapete non ha bisogno di essere cotto. Vediamo subito tutte le info in merito al salmone fresco o decongelato.

Quanto deve cuocere il salmone in padella

Parola d’ordine umidità

Per fare il salmone in padella non serve aver frequentato corsi di alta cucina. E’ un piatto molto semplice e gustoso che non richiede né abilità né tempo. Adesso vi diamo subito le indicazioni necessarie riguardo il tempo di cottura del salmone in padella. Se si tratta di tranci di salmone decongelato, non avranno la pelle. Se invece sono tranci o fette di salmone fresco, avranno la pelle. Puoi lasciarla! Abbi cura però di cominciare la cottura dal lato della pelle e di fare in modo che questa abbrustolisca per bene. Mentre i tranci cuociono, raccogli con un cucchiaio i fluidi di cottura e versali mano a mano sul salmone.

Se cuoci troppo il salmone, questo diventerà stopposo e sgradevole. Ecco perchè i tempi di cottura sono importantissimi! 4 minuti per lato sono sufficienti! Ti accorgerai che il salmone è cotto semplicemente osservandolo: il suo colore, da rosa scuro diventerà mano a mano rosa pallido. Più il calore penetra in profondità e più il colore cambia.

Osserva il salmone mentre lo cuoci: l’andamento del colore stesso ti indicherà che è ora di girare il tuo trancio! Ti accorgerai infatti che è cotta metà inferiore perchè mano a mano cambia il suo colore.

Il segreto per avere un buon salmone, sia esso in padella o al forno, è accertarsi che questo rimanga ben umido. Una cottura troppo prolungata lo renderà secco e stopposo! Ecco perchè una cottura veloce e fiamma alta, bagnandolo continuamente, è l’ideale.

Quante calorie ha il salmone in padella?

Il salmone non è un pesce particolarmente magro, ma è un pasto proteico nutriente adatto a tutta la famiglia

Il salmone in padella ha 396 calorie ogni 100 grammi. Come detto non è un alimento troppo magro, ma è un ottimo alimento per tutta la famiglia, sano e altamente proteico, oltre che ricco di Omega 3 e grassi buoni per la salute. Per un’alimentazione completa, ti consigliamo di alternare il salmone a del buon pesce azzurro di pezzatura piccola, pescato nel mar Mediterraneo.

Quanto deve cuocere il salmone al forno?

Veniamo ora ai tempi di cottura del salmone al forno. Per cuocere il salmone al forno dovrete accendere il forno a 180 gradi in modalità statica. La modalità statica vi aiuta a mantenere il salmone umido e succoso. Se fate l’errore di accendere il forno in modalità ventilata finirete per seccare il pesce! A meno che non decidiate di cuocere il pesce in un bel cartoccio ben sigillato, con aromi vari e del buon succo di limone. In tal caso otterrete un pesce molto tenero ma in buona sostanza praticamente bollito. Ora invece vi diremo come cuocere il salmone al forno mantenendolo umido e avendo una buona rosolatura. 

Ecco quanto deve cuocere il salmone al forno

Vediamo subito quanto deve cuocere il salmone al forno: ad una temperatura di 180 gradi cominciate la cottura del vostro salmone e protraetela per 20 minuti. Dopodichè azionate la funzione grill e alzate a 230 gradi. Dopo 3 o 4 minuti toglietelo dal forno. Servitelo caldo!

Come si fa a capire se il salmone è cotto?

Il colore, come detto già poc’anzi, è un valido aiuto. Il colore del salmone tende a schiarire mano a mano che il salmone cuoce. Dunque si passerà da un rosa vivace e brillante ad un rosa pallido.

Quali contorni vanno bene con il salmone?

Abbiamo parlato dei tempi di cottura del salmone, ora vediamo come servire il salmone. I contorni che vanno bene per il salmone sono:

  • spinaci lessi
  • insalata verde
  • insalata mista
  • cous cous
  • riso basmati bianco, magari da accompagnare con una buona salsa alla curcuma

Quali piatti posso preparare con un trancio di salmone?

Se hai un solo trancio di salmone o vuoi risparmiare e desideri acquistarne solo uno, sappi che ti può bastare per dar vita a piatti deliziosi e gustosi. Ecco alcune idee:

  • penne al salmone, che puoi preparare anche con del buon salmone fresco, che farai cuocere il padella a fuoco vivace, sfaldandolo mano a mano con un cucchiaio di legno
  • noodles al salmone, per un tocco etnico in cucina, saltati in padella con verdurine a julienne e salsa di soia
  • un panino o baguette con salmone e coleslaw, spalmata con un delicato burro erborinato
  • caserecce con salmone e crema di tartufo bianco

Vi abbiamo raccontato quanto tempo deve cuocere il salmone, fate tesoro dei nostri consigli e fateci sapere qualche ricetta preferite!

 



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