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Tiramisu ricetta classica: le basi da ricordare

tiramisu - My Italian Recipes


Tiramisu ricetta classica, gli ingredienti da acquistare per un risultato super
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Il tiramisu è forse il dolce più preparato dagli italiani. E sul tiramisu se ne leggono (e scrivono) davvero di tutti i colori. Tra varianti e improvvisazioni, le ricette non mancano, sia nelle cucine degli italiani che sul web. Facciamo oggi due chiacchiere e scopriamo insieme quali sono le basi per ottenere un tiramisu perfetto secondo la ricetta classica.

Tiramisu ricetta classica: in principio fu la crema

La crema del mascarpone è una preparazione facile ma delicata. Ed è la base del tiramisu. Per preparare la crema dovrete procurarvi delle uova, dello zucchero e il mascarpone. Partiamo dalle uova. Il consiglio che vi diamo è quello di trovare delle uova, buone, sane e biologiche. Dal momento che dovranno rimanere crude, è bene che siano sicure e garantite. In alternativa, se proprio non vi sentite sicuri, potete procedere alla pastorizzazione delle uova. Se non avete idea di come pastorizzare le uova, potete acquistarle già pastorizzate. Oppure – ma qui si esula molto dalla ricetta classica del tiramisu – fare il tiramisu senza uova.

Gli altri ingredienti per la crema del tiramisu classico sono lo zucchero e il mascarpone, due ingredienti facilmente reperibili e che non generano insidie di sorta. Si aggiunge anche, ma solo ove gradito, un cucchiaino di liquore: vanno bene il Marsala o il liquore San Marzano. Evitate liquori troppo forti, specie se il tiramisù è per bambini!

Riguardo alla crema, esiste una proporzione infallibile per quanto riguarda le dosi: solitamente per ogni 100 grammi di mascarpone si usa un uovo e 50 grammi di zucchero!

I biscotti

A proposito di tiramisu ricetta classica, veniamo ora ai biscotti, imprescindibili protagonisti della ricetta. La ricetta della tradizione prevede che si usino solo e solamente i savoiardi. Non tutti amano i savoiardi e spesso – specie nelle abitazioni dove ci sono bambini – si preferisce ricorrere ad altre tipologie di biscotti come i pavesini. Ma non solo: ogni casa ed ogni famiglia hanno il loro grande classico in fatto di ricetta del tiramisu, dunque potrete trovare dolci realizzati con tante tipologie di biscotti differenti.

Il cacao per la ricetta del tiramisu classico

Anche il cacao ha la sua importanza. Il cacao in polvere per tiramisu è un prodotto che andrete a gustare così com’è. Non andrà dentro una crema o un impasto come ingrediente, ma lo gusterete, per così dire, “in purezza”. Dev’essere dunque buono. Sconsigliamo di acquistare il cacao dolcificato: al contrario, dovrete prediligere il cacao amaro. Questo perché la crema del tiramisu ricetta classica è già molto dolce, dunque il cacao compensa questa dolcezza creando un’ottima armonia di sapori.

Il caffè

Terminiamo la nostra chiacchierata relativamente al tiramisu ricetta classica spendendo due parole sul caffè. Evitate l’uso di cialde o caffè in polvere e, se ce ‘avete, procuratevi una moka e preparate il classico caffè di moka. Zuccheratelo leggermente fintanto che è ancora caldo: in questo modo lo zucchero si scioglierà uniformemente. Con questo caffè, una volta raffreddato, potrete imbibire i vostri biscotti. Se non volete un aroma troppo forte, allungate il caffè con un dito d’acqua. Potete anche usare un caffè decaffeinato, ma è sempre meglio che sia di moka!



Cosa bisogna fare per aprire una panetteria ?

Cosa bisogna fare per aprire una panetteria ?


L’apertura di una panetteria rappresenta un’aspirazione in grado di attingere dalla bellezza del mestiere del panettiere. Un’attività di questo genere risveglia il desiderio degli appassionati di avventurarsi nell’arte della panificazione, che affonda le radici in millenni di storia. A discapito dei rapidi cambiamenti che hanno interessato il settore dell’alimentazione, il lavoro manuale e la creazione di prodotti deliziosi e nutrienti nelle panetterie richiama ancora moltissimi, anche tra i giovani. Di sicuro, oggi più che mai vale la pena mettersi in gioco in quest’ambito e perseguire il proprio amore per la gastronomia e, in particolare, per il pane.

Al giorno d’oggi, però, col mondo del lavoro che è cambiato in maniera particolarmente radicale, la panetteria non rappresenta più soltanto un’attività artigianale. Chi decide di intraprendere un percorso e mettersi in proprio in questo settore, dunque, deve ragionare attraverso strategie d’impresa vere e proprie, in maniera tale da immergersi completamente e con efficacia nell’economia locale. È a partire da questi presupposti, dunque, che bisogna mettere in conto il fatto che aprire una panetteria richieda la pianificazione e la considerazione di diversi fattori, molti dei quali trascendono le capacità di manipolare farine e lieviti.

Insomma, appare chiaro alla luce dei presupposti appena enunciati, che le sfide che possono accompagnare l’apertura di una panetteria possano essere molteplici. Ciò nonostante, non bisogna perdersi d’animo e, anzi, pensare al fascino e alla gratificazione che si prova nel creare prodotti di qualità in grado di deliziare il palato dei propri clienti. Questo approfondimento vuole fornirvi alcune nozioni utili per poter intraprendere questa avventura nel settore alimentare e, nella fattispecie, in quello della panetteria con dedizione e consapevolezza, mettendovi in gioco al meglio e affrontando adeguatamente oneri amministrativi, finanziari e di mercato per iniziare la propria attività al meglio.

Effettuare un’analisi di mercato

Come per una qualsiasi attività d’impresa, la prima cosa da fare prima di aprire la propria panetteria è confrontarsi con il mercato locale e l’ambiente circostante. In questo modo, potrete comprendere la domanda di prodotti da forno nella vostra area geografica e avrete la possibilità di personalizzare la vostra proposta, distinguendovi dalla pletora di competitor e soddisfacendo le esigenze dei clienti con produzioni originali ed innovative. In questo modo, potrete irrompere nel settore grazie alle novità che potete arrecare ad esso.

Leggi anche: la ricetta del pane fatto in casa

L’importanza di un business plan e della burocrazia

Anche per l’apertura di una panetteria, è importante tenere conto del carattere amministrativo e di quello finanziario. Bisognerà, dunque, considerare gli investimenti iniziali, i costi operativi, il margine di profitto e i flussi di cassa. Inoltre, occorrerà informarsi riguardo tutte le licenze e le autorizzazioni necessarie. Rispettando la normativa vigente in fatto di igiene, in primis, e tutte le regolamentazioni del caso, non dovrete affrontare imprevisti di sorta sul medio o lungo periodo.

L’importanza della formazione

Avere una passione per il pane e per tutti i prodotti che derivano da questo magnifico settore non basta per aprire una panetteria. Certo, è possibile sviluppare competenze di base sperimentando anche a casa, ma per aprire un’attività e avere successo con essa risulta praticamente necessario formarsi, seguendo un corso di panificazione, con il quale poter scoprire le tecniche e i metodi più innovativi che riguardano il settore all’interno del quale si intende immergersi.

Investire in strumenti e macchinari

Ulteriore carattere fondamentale per la buona riuscita della propria attività di panetteria è l’investimento in prodotti di qualità per lo svolgimento della stessa. Stiamo facendo riferimento ai forni professionali, in primis, con cui cuocere in maniera ottimale i vari prodotti da proporre al pubblico, ma anche di banconi con tavola calda, leccarde da forno, registratore di cassa e complementi d’arredo utili all’esposizione del pane e di tutti gli altri prodotti.



Filetto di maiale, come farlo tenerissimo?

filetto di maiale - Ricettepercucinare.com


filetto di maiale - Ricettepercucinare.com

Il filetto di maiale è una di quelle carni semplici ed economiche che accontentano il palato ed al contempo anche il portafogli. Una carne versatile e tenera, gustosa e leggera, con un buon potere saziante ed un buon valore nutrizionale. Ma spesso l’insidia quando si cucina la carne è dietro l’angolo e il rischio è quello di ottenere un prodotto stopposo e poco gradito al palato. Come fare dunque ad ottenere un filetto di maiale tenerissimo? Scopriamolo insieme.

Fare una buona marinatura

Come ben sapete la marinatura della carne è ottima per darle aroma e sapore ma anche per cominciare ad ammorbidire le carni. Ci vuole una parte grassa, una acida, poi sale, pepe e aromi vari. Attenzione però alla componente acida: poiché la componente acida “cuoce” la carne già durante la marinatura, evitate di abusarne. Potreste ottenere un risultato sgradito, ovvero quello di rendere il filetto di maiale duro e difficile poi da ammorbidire nuovamente in cottura.

La cottura

Un altro consiglio per ottenere un filetto tenerissimo è quello di sigillare per bene le carni da tutti i lati su una padella rovente prima di procedere con qualunque tipologia o metodo di cottura. Sigillando le carni e facendo rosolare per bene il filetto di maiale da tutti i lati, otterrete il risultato di conservare e trattenere al suo interno tutti i suoi succhi. Procedete poi alla cottura, che, per un filetto di dimensioni normali / medie, dovrà durare per una ventina di minuti, (25 minuti indicativamente) a fiamma media o, se in forno, a 160 gradi. Per verificare la cottura, infilzate il filetto con una forchetta: se fuoriesce un liquido rosa, non è cotto. Se il forno dovesse essere a temperatura più elevata, accorciate i tempi di cottura: 10 minuti saranno sufficienti se il forno è a 200 gradi.

Vi abbiamo dato due consigli piuttosto semplici ma importanti. Teneteli a mente: vi serviranno per ottenere un filetto di maiale tenerissimo. Eseguire una marinatura troppo acida oppure omettere la rosolatura e sigillatura iniziale della carne potrebbero essere errori fatali, che vi regalarebbero un filetto irrimediabilmente stopposo e asciutto!



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