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Le 10 torte classiche italiane più famose nel mondo

torte classiche italiane - Ricettepercucinare.com


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La cucina italiana è celebrata in tutto il mondo per la sua semplicità, autenticità e sapore straordinario. Tra le prelibatezze dolci che hanno conquistato il cuore dei buongustai internazionali, le torte classiche italiane occupano un posto di rilievo. Queste deliziose creazioni dolci rappresentano il connubio perfetto tra tradizione, ingredienti di alta qualità e maestria culinaria. Ecco una lista delle 10 torte classiche italiane più famose nel mondo:

1 – Tiramisù

Nato nelle regioni del Veneto e del Friuli, il tiramisù è forse il dessert italiano più noto globalmente. Realizzato con strati di biscotti savoiardi inzuppati nel caffè, alternati a un morbido composto di mascarpone, uova e zucchero, il tiramisù è spolverato con cacao amaro per un tocco finale irresistibile.

2 – Torta della Nonna

Questa torta, tradizionalmente preparata in Toscana e Liguria, è un inno alla semplicità. Con uno strato di pasta frolla che racchiude una crema pasticciera densa e vanigliata, la Torta della Nonna è solitamente decorata con pinoli tostati e zucchero a velo.

3 – Crostata di Frutta

Una base di pasta frolla croccante, spalmata con una generosa quantità di marmellata e decorata con fette di frutta fresca. Questa torta è un’ode alla freschezza e al gusto dei frutti stagionali. Molto versatile, non manca mai alle feste di compleanno così come nelle case degli italiani, per merenda.

4 – Panettone

Anche se spesso associato al Natale, il panettone ha conquistato i palati di tutto il mondo grazie alla sua sofficità e al suo sapore unico. Questo lievitato dolce è arricchito con uvetta e scorza d’arancia candita, e viene spesso gustato con una tazza di cioccolata calda.

5 – Sbrisolona

Tipica della regione Lombardia, la sbrisolona è una torta croccante a base di farina di mais, mandorle, burro e zucchero. Viene sbriciolata con le mani e può essere accompagnata da un bicchiere di vino rosso.

6 – Cassata Siciliana

Direttamente dalla splendida Sicilia, arriva la cassata, un capolavoro dolce ricco e colorato. Si tratta di un dolce complesso, composto da uno strato di pasta di mandorle, pan di Spagna, ricotta dolce e glassa di zucchero. Tra le torte classiche italiane è forse la più particolare, ma se riuscite ad imparare a farla sarete certi di conquistare tutti i vostri ospiti!

7 – Torta Caprese

Proveniente dall’isola di Capri, questa torta è perfetta per gli amanti del cioccolato e delle mandorle. Senza farina, la Torta Caprese combina mandorle macinate, cioccolato fondente e zucchero, creando una consistenza umida e un sapore intensamente cioccolatoso.

8 – Crostata di Ricotta e Pere

La combinazione di ricotta fresca e pere mature è una caratteristica di questa torta, diffusa in molte regioni italiane. L’equilibrio tra la dolcezza della frutta e la cremosità della ricotta la rende una scelta ideale per un dessert raffinato. Non è infrequente trovare anche le mele al posto delle pere.

9 – Torta al Limone

Proseguiamo la carrellata della torte classiche italiane con una proposta fresca fresca che, idealmente, ci porta dritti dritti a Sorrento e dintorni. La freschezza del limone è catturata in questa torta leggera e profumata. Con una consistenza soffice e un sapore acidulo, è spesso ricoperta da una glassa al limone per un tocco extra di gusto, oppure con una delicata meringa al limone.

10 – Torta di Mele

Semplice ma sempre apprezzata, la torta di mele è un classico intramontabile: tra le torte classiche italiane è quella che sa maggiormente “di casa”. Fette di mele dolci e morbide sono disposte su una base pan di spagna, creando un contrasto di consistenze e sapori.

Queste 10 torte classiche italiane sono l’emblema della passione e dell’attenzione per i dettagli che caratterizzano la cucina italiana. Ogni morso è un viaggio attraverso la storia e la cultura di questa straordinaria nazione, tanto amata in tutto il mondo per la sua eccellente gastronomia.



Vero pesto alla genovese: segreti e considerazioni utili

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Vero Pesto alla Genovese: i segreti di questo delizioso condimento

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Il pesto è una salsa italiana della tradizione che si tramanda di famiglia in famiglia da tempo immemore. Ma c’è un vero pesto che spicca tra tutti gli altri: il famoso Pesto alla Genovese. L’originale. Oggi tutti fanno il pesto con qualunque tipo di olio e di basilico, oppure usando le mandorle al posto dei pinoli. Niente di più sbagliato! In questa breve guida, scoprirete i segreti e la vera essenza di questa deliziosa specialità ligure.

Le basi del vero pesto alla genovese

Il pesto alla Genovese ha una storia radicata nella regione della Liguria, dove è nato nel XIX secolo. Questa salsa è caratterizzata da un’armoniosa combinazione di basilico fresco, aglio, formaggio parmigiano reggiano, pecorino e pinoli. Uno degli ingredienti segreti che rende il pesto alla genovese unico è l‘olio extravergine di oliva ligure, che conferisce al condimento un gusto ricco e avvolgente. Se vi trovate in Puglia o in Campania potete anche usare il buon olio locale di quelle regioni, ma sappiate che state abbandonando la strada della ricetta originale!

Prima regola: gli ingredienti devono essere freschi e la lavorazione manuale

La preparazione del vero pesto alla Genovese richiede una certa maestria. Prima di tutto, è importante utilizzare solo i migliori ingredienti freschi. Il basilico, ad esempio, deve essere scelto con cura, con foglie verdi e profumate. Inoltre, il pesto tradizionale viene preparato rigorosamente con un mortaio e un pestello, seguendo una tecnica tradizionale che permette di ottenere una consistenza cremosa e un sapore intenso.

Come usare il pesto alla genovese: parola ai liguri…

Il pesto alla Genovese è incredibilmente versatile. Tradizionalmente, viene utilizzato per condire la pasta, soprattutto le famose trofie liguri. Ma questo delizioso condimento può anche essere spalmato su crostini di pane o utilizzato per insaporire carni arrosto e pesci alla griglia. Inoltre, il pesto può essere un’ottima aggiunta a insalate e zuppe, regalando sapore e freschezza al piatto. Fermo restando che i liguri lo gustano quasi esclusivamente con le trofie!

Come conservare il pesto alla genovese perché duri

Ecco il segreto dei genovesi

Per evitare che il pesto alla Genovese perda il suo gusto autentico, è importante conservarlo correttamente. Generalmente, il pesto viene conservato in barattoli di vetro sigillati e tenuto in frigorifero per un massimo di una settimana. L’uso di un cucchiaio di olio extravergine di oliva per coprire la superficie del pesto può aiutare a evitare l’ossidazione e mantenere il condimento fresco e gustoso.

In conclusione, il vero pesto alla Genovese è un condimento straordinario che cattura lo spirito e i sapori della regione della Liguria. Con la sua ricetta tradizionale e i suoi ingredienti di qualità, è un’esplosione di sapori che delizia i palati di tutto il mondo. Che siate amanti della cucina italiana o semplicemente curiosi di provare qualcosa di nuovo, non potrete resistere al fascino e alla bontà di questo autentico pesto.



Perchè lo zafferano costa cosi tanto?

zafferano italiano - Ricettepercucinare.com


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Se sentite parlare di oro rosso sicuramente il protagonista è lui, lo zafferano. Pensate, il costo dello zafferano al grammo è talmente elevato che alcuni negozianti lo custodiscono in apposite vetrinette, quasi fosse una reliquia. Ma come mai costa così tanto? E come mai i prezzi non sono tutti uguali, ma variano a seconda della zona? Scopriamolo assieme.

60 mila euro al chilo?

E’ lei la spezia più cara del mondo: lo zafferano. Pensate, un kg di zafferano – nelle produzioni d’eccellenza, naturalmente – può costare anche 60 mila euro! Una cifra davvero da capogiro. Vi sembrerà stupefacente, ma a ben pensarci non è così strano. Vi basterà acquistare una bustina di zafferano al supermercato, procurarvi una calcolatrice, fare una piccola proporzione, e scoprirete che anche quello che comprate voi per il vostro risotto fatto in casa tocca quote esorbitanti. Si va – di fatto- dai 26 sino al 60 mila euro al chilo. Ma come mai? Il segreto non sta nel fatto che lo zafferano sia fatto d’oro. Ma nella sua lavorazione. Scopriamo subito questo segreto.

La lavorazione dello zafferano è particolare ed elaborata. Pensate, per lavorare i fiori di zafferano ed estrarne i pistilli, servono circa 30 euro al grammo. Al netto del confezionamento, peraltro. Ma come mai? La risposta la diamo subito. Ebbene, mentre tutte le altre produzioni alimentari sono state meccanizzate nel corso del tempo, i fiori di zafferano sono talmente delicati da non poter essere trattati da nulla che non siano mani umane. I fiori vanno raccolti a mano, possibilmente nelle prime ore del mattino: in questo modo l’aroma non va perduto. Ciascun fiore presenta 3 pistilli o stimmi che vanno tolti a mano, e poi essiccati. E’ necessario maneggiarli con grandissima cautela! Solo la piantagione dei bulbi è meccanizzata, dalla raccolta in poi sta tutto alla pazienza, all’esperienza e alla manualità di chi lavora lo zafferano.

Lo zafferano italiano: un prodotto di pregio

Si consideri poi che in Italia i costi della manodopera sono più alti rispetto a quelli che si riscontrano negli altri paesi. In Marocco o in Iran la manodopera costa meno, ma la lavorazione dello zafferano in Italia ha anche costi più elevati. Ecco perchè lo zafferano italiano cosa così tanto. Ma non solo: gli esperti non hanno dubbi nell’affermare che lo zafferano italiano è qualitativamente superiore rispetto a quello iraniano o marocchino.



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