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Il menù di venerdì 6 ottobre 2023 a È Sempre Mezzogiorno

È sempre mezzogiorno - Ricettepercucinare.com


È sempre mezzogiorno - Ricettepercucinare.com

Inizia una nuova puntata di È Sempre Mezzogiorno del 6 ottobre 2023 con Antonella Clerici e tutti gli chef. Scopriamo le ricette fatte per la giornata di oggi.

Pici toscani con funghi e salsiccia di Federico Fusca

Ingredienti

Per i pici:

  • 500 g di farina 0
  • 1/4 di acqua
  • sale

Per il sugo:

  • 500 g di funghi porcini
  • 4 salsicce
  • 400 g di pecorino
  • 1/2 cipolla
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 3 rametti di mentuccia
  • olio evo
  • sale e pepe

Preparazione

  • Fare un fondo di cipolla e metterlo in padella con lo spicchio d’aglio e un goccio di olio extravergine di oliva;
  • Nel frattempo, eliminare il budello alla salsiccia;
  • Sbriciolare la salsiccia in una scodella;
  • Tagliare anche i funghi puliti;
  • Aggiungere anche la salsiccia e i funghi nella padella per fare il sugo;
  • Condire con sale e pepe;
  • Preparare l’impasto e poi far riposare la pasta per 1 ora;
  • Realizzare i pici toscani e cuocerli in acqua bollente e salata;
  • Scolare la pasta e metterla nella padella;
  • Mantecare con il pecorino grattugiato;
  • Servire i pici caldi;

 Pizza con le patatine fritte di Fulvio Marino

Ingredienti

  • 500 g di farina 0
  • 300 ml di acqua
  • 6 g di lievito di birra
  • 35 ml di olio evo
  • 12 g di sale

Per farcire:

  • 250 g di mozzarella
  • 2 salsicce
  • 100 g di patate
  • rosmarino
  • olio per friggere

Preparazione

  • In una scodella mettere la farina con l’acqua e mescolare con un cucchiaio;
  • Far riposare per 20 minuti l’impasto;
  • Aggiungere poi il lievito sbriciolato e un altro po’ di acqua;
  • Impastare per circa 10 minuti fino a ottenere un impasto omogeneo;
  • Aggiungere poi un po’ di sale e l’acqua avanzata;
  • Impastare e poi aggiungere l’olio;
  • Farlo assorbire per bene e poi lasciare lievitare coperta a temperatura ambiente per 2 ore;
  • Sistemare il panetto sul piano e fare delle pieghe su sé stesso;
  • Sistemarlo poi su una teglia già unta e farlo lievitare per 1 ora;
  • Allargare il panetto portandolo verso i brodi e far lievitare ancora 1 ora;
  • Schiacciare con le dita fino a raggiungere il bordo della teglia;
  • Aggiungere un po’ di passata di pomodoro e mozzarella asciutta e tritata fine;
  • Aggiungere la salsiccia cruda sbriciolata con le mani, un filo d’olio e cuocere in forno caldo e statico a 220°C per 20 minuti;
  • Sfornare la pizza e aggiungere le patatine fritte sopra;

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Perchè lo zafferano costa cosi tanto?

zafferano italiano - Ricettepercucinare.com


zafferano italiano - Ricettepercucinare.com

Se sentite parlare di oro rosso sicuramente il protagonista è lui, lo zafferano. Pensate, il costo dello zafferano al grammo è talmente elevato che alcuni negozianti lo custodiscono in apposite vetrinette, quasi fosse una reliquia. Ma come mai costa così tanto? E come mai i prezzi non sono tutti uguali, ma variano a seconda della zona? Scopriamolo assieme.

60 mila euro al chilo?

E’ lei la spezia più cara del mondo: lo zafferano. Pensate, un kg di zafferano – nelle produzioni d’eccellenza, naturalmente – può costare anche 60 mila euro! Una cifra davvero da capogiro. Vi sembrerà stupefacente, ma a ben pensarci non è così strano. Vi basterà acquistare una bustina di zafferano al supermercato, procurarvi una calcolatrice, fare una piccola proporzione, e scoprirete che anche quello che comprate voi per il vostro risotto fatto in casa tocca quote esorbitanti. Si va – di fatto- dai 26 sino al 60 mila euro al chilo. Ma come mai? Il segreto non sta nel fatto che lo zafferano sia fatto d’oro. Ma nella sua lavorazione. Scopriamo subito questo segreto.

La lavorazione dello zafferano è particolare ed elaborata. Pensate, per lavorare i fiori di zafferano ed estrarne i pistilli, servono circa 30 euro al grammo. Al netto del confezionamento, peraltro. Ma come mai? La risposta la diamo subito. Ebbene, mentre tutte le altre produzioni alimentari sono state meccanizzate nel corso del tempo, i fiori di zafferano sono talmente delicati da non poter essere trattati da nulla che non siano mani umane. I fiori vanno raccolti a mano, possibilmente nelle prime ore del mattino: in questo modo l’aroma non va perduto. Ciascun fiore presenta 3 pistilli o stimmi che vanno tolti a mano, e poi essiccati. E’ necessario maneggiarli con grandissima cautela! Solo la piantagione dei bulbi è meccanizzata, dalla raccolta in poi sta tutto alla pazienza, all’esperienza e alla manualità di chi lavora lo zafferano.

Lo zafferano italiano: un prodotto di pregio

Si consideri poi che in Italia i costi della manodopera sono più alti rispetto a quelli che si riscontrano negli altri paesi. In Marocco o in Iran la manodopera costa meno, ma la lavorazione dello zafferano in Italia ha anche costi più elevati. Ecco perchè lo zafferano italiano cosa così tanto. Ma non solo: gli esperti non hanno dubbi nell’affermare che lo zafferano italiano è qualitativamente superiore rispetto a quello iraniano o marocchino.



Come si fa il mirto

come si fa il mirto - Ricettepercucinare.com


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Come si fa il mirto? Il mirto è uno dei liquori più noti e famosi prodotti in Italia assieme al limoncello. La sua origine è sarda, non a caso in Sardegna le piante di mirto abbondano. Scopriamo oggi assieme come si fa il mirto, in modo da ottenere un ottimo liquore casalingo pronto per ogni evenienza, da gustare al naturale oppure con l’aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio.

Cos’è il mirto e come si gusta

Il mirto è un liquore tradizionale sardo che si prepara a partire da bacche di mirto ben mature. Il mirto è un arbusto che cresce in tutta la regione. Alcune persone preparano il liquore usando anche le foglie della pianta, ma la ricetta tradizionale prevede che si usino solamente le bacche. Il suo sapore è deciso e fresco. Raramente, in realtà, si gusta a temperatura ambiente. E’ più comune gustarlo con ghiaccio o meglio ancora freddo di freezer. Essendo una bevanda a base alcolica, non ghiaccia, quindi potete riporlo comodamente in freezer. Una buona idea è quella di riporre in freezer anche i bicchierini. L’effetto rinfrescante e digestivo sarà assicurato. Ma forse siamo partiti dalla fine. Dunque torniamo indietro e vediamo come si fa il mirto.

Qual è la gradazione alcolica del mirto

Il liquore di mirto ha una gradazione alcolica che oscilla tra i 30° e i 50°. Ha un bel colore viola intenso che proviene dalla buccia delle bacche di mirto. La buccia, oltre a dare un bellissimo colore al liquore, è anche ricca di antiociani, degli antiossidanti preziosi per tenere alla larga le patologie tipiche del tempo che avanza e per mantenere in salute il sistema cardiovascolare.

Come si prepara il mirto

Veniamo ora alla preparazione del mirto. Come si prepara il mirto? Si raccolgono dapprima le bacche, che devono essere molto mature. Si lavano e asciugano, dopodiché si mettono nell’alcol per liquori (lo trovate al supermercato) per 40 giorni muovendo di tanto in tanto il recipiente. Terminato il periodo di macerazione, il liquido si filtra e le bacche si gettano. Il liquido va mescolato ad uno sciroppo precedentemente preparato facendo bollire acqua e zucchero (un litro di acqua e 100 grammi di zucchero). Lo sciroppo deve essere ormai freddo. Si mescolano dunque il liquido di macerazione (che dovrà essere anch’esso un litro per un libro di sciroppo) e lo sciroppo e si imbottiglia. Il tutto si gusta dopo un paio di mesi.

Per la preparazione, si lasciano a macerare le bacche mature, nell’alcool a 90° per 40 giorni. Trascorso il tempo di macerazione, il liquido viene filtrato e l’essenza ricavata viene addizionata con uno sciroppo di acqua e zucchero. Il liquore di mirto, però, potrà essere gustato solo dopo un riposo di 1-2 mesi.

Abbiate cura di usare le bacche entro due giorni dalla loro raccolta. Più sono fresche e meglio è! 



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