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Tacchino allo Zafferano e Pompelmo Rosa

Un piatto molto delicato, da preparare in meno di dieci minuti partendo da un ingrediente di base davvero semplice come la fesa di tacchino. Benedetta Parodi ci insegna oggi a cucinare questo piatto aromatizzato allo zafferano e pompelmo rosa. Vediamo come cucinarlo.

Tratta da: Molto Bene del 21 maggio 2014[1]
Tempo preparazione e cottura: 10 min. ca.

Ingredienti Tacchino allo Zafferano e Pompelmo Rosa per 4 persone:

  • 500 g di fesa di tacchino
  • ½ scalogno
  • Olio
  • Burro e farina qb
  • Sale
  • Il succo di 1 pompelmo
  • 1 bustina di zafferano
  • ½ bicchiere di latte
  • Prezzemolo qb

Procedimento ricetta Tacchino allo Zafferano e Pompelmo Rosa di Benedetta Parodi

  1. Soffriggere a fuoco dolce lo scalogno tritato in una padella con una noce di burro e olio.
  2. Tagliare a straccetti o a bocconcini la fesa di tacchino, poi infarinarla.
  3. Unire il tacchino allo scalogno, quindi aggiustare di sale e far dorare.
  4. Sfumare con il succo di pompelmo.
  5. Stemperare lo zafferano nel latte tiepido e unirlo alla carne in cottura.
  6. Lasciare raddensare un po’ la salsa di cottura e togliere dal fuoco.
  7. Servire subito completando prezzemolo tritato.

References

  1. ^ Molto Bene del 21 maggio 2014

Perchè lo zafferano costa cosi tanto?

zafferano italiano - Ricettepercucinare.com


zafferano italiano - Ricettepercucinare.com

Se sentite parlare di oro rosso sicuramente il protagonista è lui, lo zafferano. Pensate, il costo dello zafferano al grammo è talmente elevato che alcuni negozianti lo custodiscono in apposite vetrinette, quasi fosse una reliquia. Ma come mai costa così tanto? E come mai i prezzi non sono tutti uguali, ma variano a seconda della zona? Scopriamolo assieme.

60 mila euro al chilo?

E’ lei la spezia più cara del mondo: lo zafferano. Pensate, un kg di zafferano – nelle produzioni d’eccellenza, naturalmente – può costare anche 60 mila euro! Una cifra davvero da capogiro. Vi sembrerà stupefacente, ma a ben pensarci non è così strano. Vi basterà acquistare una bustina di zafferano al supermercato, procurarvi una calcolatrice, fare una piccola proporzione, e scoprirete che anche quello che comprate voi per il vostro risotto fatto in casa tocca quote esorbitanti. Si va – di fatto- dai 26 sino al 60 mila euro al chilo. Ma come mai? Il segreto non sta nel fatto che lo zafferano sia fatto d’oro. Ma nella sua lavorazione. Scopriamo subito questo segreto.

La lavorazione dello zafferano è particolare ed elaborata. Pensate, per lavorare i fiori di zafferano ed estrarne i pistilli, servono circa 30 euro al grammo. Al netto del confezionamento, peraltro. Ma come mai? La risposta la diamo subito. Ebbene, mentre tutte le altre produzioni alimentari sono state meccanizzate nel corso del tempo, i fiori di zafferano sono talmente delicati da non poter essere trattati da nulla che non siano mani umane. I fiori vanno raccolti a mano, possibilmente nelle prime ore del mattino: in questo modo l’aroma non va perduto. Ciascun fiore presenta 3 pistilli o stimmi che vanno tolti a mano, e poi essiccati. E’ necessario maneggiarli con grandissima cautela! Solo la piantagione dei bulbi è meccanizzata, dalla raccolta in poi sta tutto alla pazienza, all’esperienza e alla manualità di chi lavora lo zafferano.

Lo zafferano italiano: un prodotto di pregio

Si consideri poi che in Italia i costi della manodopera sono più alti rispetto a quelli che si riscontrano negli altri paesi. In Marocco o in Iran la manodopera costa meno, ma la lavorazione dello zafferano in Italia ha anche costi più elevati. Ecco perchè lo zafferano italiano cosa così tanto. Ma non solo: gli esperti non hanno dubbi nell’affermare che lo zafferano italiano è qualitativamente superiore rispetto a quello iraniano o marocchino.



Agnolotti del Plin di Ossobuco

Benedetta Parodi ci propone questa sera una interessante variante della classica ricetta degli agnolotti del plin, cucinati in questa versione con l’ossobuco. Se volete provarla anche voi, ecco come fare!

Puntata I Menu di Benedetta: 28 settembre 2012 (Menu Sembra ma non è[1])
Tempo preparazione e cottura: 90 min. ca.

Ingredienti Agnolotti del Plin di Ossobuco per 4 persone:

  • 200 gr di sedano
  • 200 gr di carota
  • 100 gr di cipolla
  • 2 ossobuchi di vitello
  • salvia qb
  • rosmarino qb e alloro qb
  • 5-6 pistilli di zafferano
  • scorza e succo di limone e arancia qb
  • pomodori pelati qb
  • pasta fresca qb
  • acqua qb
  • burro qb
  • scorza e succo di limone e arancia qb
  • fondo di cottura qb
  • parmigiano qb

Procedimento ricetta Agnolotti del Plin di Ossobuco di Benedetta Parodi

  1. Tagliare le verdure a pezzetti piccoli.
  2. Rosolare gli ossobuchi in padella, poi aggiungere anche le verdure sminuzzate, gli aromi, lo zafferano e le scorza di agrumi.
  3. Aggiungere anche i pomodori, il succo di arancia e limone e il brodo; lasciare cuocere coperto per un ora.
  4. Tenere da parte un po’ di fondo di cottura, poi frullare al mixer la carne con le varie verdure cotte per ottenere la farcia degli agnolotti.
  5. Spennellare la pasta fresca con un po’ d’acqua e farcirla con tante palline di ripieno, poi richiudere gli agnolotti facendo il plin e tagliandoli.
  6. Per la gremolada sciogliere in padella il burro con succo e scorza di arancia e limone e un po del sugo di cottura degli ossobuchi.
  7. Lessare gli agnolotti in acqua bollente pochissimi minuti poi saltarli in padella con il sugo.
  8. Completare con parmigiano.

References

  1. ^ Menu Sembra ma non è

Ricerche frequenti:

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