Tag: sacchetto

Pollo e Costine allo Sciroppo d’Acero

Partendo da un semplice sacchetto di plastica per alimenti, Benedetta ci insegna con questa ricetta a cucinare un secondo di carne molto pratico: il pollo e le costine allo sciroppo d’acero.

Puntata I Menu di Benedetta: 21 febbraio 2013 (Menu Senza Troppa Fatica[1])
Tempo preparazione e cottura: 80 min. + 8 ore ca.

Ingredienti Pollo e Costine allo Sciroppo d’Acero per 4 persone:

  • 3 cosce di pollo
  • 3 costine di maiale
  • 125 ml di succo di mela non zuccherato
  • 2 cucchiai di sciroppo d’acero
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di olio di semi
  • 3 spicchi d’aglio
  • 1 stecca di cannella
  • rosmarino qb

Procedimento ricetta Pollo e Costine allo Sciroppo d’Acero di Benedetta Parodi

  1. Mettere a marinare le carni in un sacchetto per freezer con succo di mela, sciroppo d’acero, salsa di soia, olio di semi, aglio schiacciato, cannella e mettere a riposare in frigorifero per qualche ore, anche una notte intera.
  2. Trasferire il pollo dal sacchetto alla teglia con tutta la marinatura.
  3. Cuocere in forno a 200 gradi per 70-75 minuti circa, facendolo glassare bene.
  4. Servire completando con un rametto di rosmarino.

References

  1. ^ Menu Senza Troppa Fatica

Pomodori secchi, ricetta pugliese | MyItalian Ricette Italiane

pomodori secchi ricetta pugliese - La Terra di Puglia


pomodori secchi ricetta pugliese - La Terra di Puglia

I pomodori secchi sono un prodotto di una semplicità disarmante. Il loro sapore unico e sempre gradito a tutti deriva proprio da questa semplicità. Da cosa sanno i pomodori secchi? Vi verrà da domandarvi. Semplice, da pomodoro. Ma il sole (quello vero, non quello degli essiccatori industriali) aggiunge quel quid in più che li rende davvero speciali. Morbidi e carnosi al punto giusto, ma pur tuttavia secchi e croccanti. Se avete assaggiato pomodori secchi di qualità mediocre, comprati a poco prezzo in un grande supermercato, resettate mente e palato. E per quanto riguarda i pomodori secchi, la ricetta pugliese parla chiaro. Amore, sole e terra sono gli ingredienti. E niente più. Scopriamola insieme. 

pomodori secchi ricetta pugliese - My Italian Recipes

Pomodori secchi, ricetta pugliese

La ricetta pugliese dei pomodori secchi prevede, in breve, i passaggi che vi elenchiamo qui sotto. Per conoscere tutti i dettagli di ciascun passaggio oppure per ricevere ulteriori informazioni, vi consigliamo di contattare gli amici di La Terra di Puglia, che saranno felici di assistervi nella preparazione dei pomodori secchi. Ecco i passaggi:

  1. acquistate ottimi pomodori maturi
  2. lavate i pomodori
  3. tagliateli per lungo
  4. disponeteli su un graticcio a faccia in su
  5. spolverizzateli di sale fino
  6. posizionateli in pieno sole
  7. ogni tanto girateli e cambiategli il verso
  8. la notte spostateli al coperto in modo che non prendano troppa umidità
  9. proseguite per alcuni giorni così (una settimana dovrebbe bastare): i pomodori dovranno perdere il 50% della loro umidità
  10. quando sono secchi al punto giusto potete riporli in un sacchetto e condirli al momento di gustarli
  11. oppure potete bollirli velocemente (pochi secondi) in acqua e aceto (metà e metà) e poi depositarli tutti aperti su un canovaccio
  12. lasciate asciugare tutta la notte
  13. l’indomani cominciate ad invasare i pomodori secchi (in un vaso ben sterilizzato), infilandoli verticalmente ed orizzontalmente pochi per volta, con pazienza, in modo da lasciare meno spazi e meno aria possibile
  14. se necessario, lasciate asciugare ancora
  15. poi aggiungete olio pugliese (in fondo state seguendo la ricetta pugliese) e, aiutandovi con una posata, spingete giu’ i pomodori in modo da favorire la fuoriuscita di altre eventuali bolle d’aria.
  16. se gradite aggiungete erbe aromatiche
  17. chiudete il vaso, ma non troppo stretto
  18. l’indomani verificate di nuovo la presenza di spazi e se necessario aggiungete altro olio extravergine di oliva pugliese (tutti i pomodori devono essere ben coperti dall’olio)
  19. poi chiudete ben stretto.

Una ricetta semplice coi pomodori secchi?

Ecco una ricetta coi pomodori secchi, perfetta, leggera, sana e di grande effetto: i filetti di orata ai pomodori secchi! Provatela e fateci sapere….ancor meglio se la proverete coi pomodori secchi fatti da voi.

filetti di orata ai pomodori secchi - My Italian Recipes

Il qualeddu a frittata

 

Quando è tempo di qualeddu ogni famiglia trapanese lo compra,lo bollisce,lo frigge e lo mangia con gran piacere.

E’ una verdura molto usata dalle nostre parti.Piace per quel suo sapore amarognolo dal gusto inconfondibile.

Nel paese di mio padre ( Alcamo) lo vendono per strada: “ montagne” di qualeddu stipate dentro piccoli camioncini ed il venditore che riempie un grosso sacchetto di plastica alla modica cifra di 3 euro.

Abitando in campagna ed avendo imparato,nella miriade di erbe varie, a distinguere il qualeddu da verdure similari ( mi sembra che una di queste si chiami sinapa)non è difficile trovarmi con in mano un coltello,un sacchetto,alla ricerca di qualeddu nel mio giardino.

Non avete idea di quanto mi rilassi andare alla ricerca del qualeddu.

Mi rilassa meno lavarlo e bollirlo…….

Normalmente,dopo averlo bollito,si frigge in olio con uno,due spiccchi d’aglio e si mangia come contorno ad un secondo di carne. Ottimo anche con l’aggiunta di salsiccia secca o semplicemente con le uova mescolate dentro oppure ancora a frittata.

Una volta lo feci con i gamberetti a risotto: niente male!!!!!!

Notizie prese dal web:

 

Brassica fruticulosa (qualedda)

LA QUALEDDA
Nome volgare: CAVOLICELLO
Nome dialettale: qualedda
Nome scientifico: Brassica fruticulosa
Famiglia: Cruciferae o Brassicaceae
Di questi tempi la campagna è ricca di qualedda,
un verdura antica ancora molto utilizzata nella
nostra alimentazione. La pianta cresce un po’
ovunque, prediligendo, in modo particolare i
vigneti; si trova con una certa abbondanza anche
nei terreni incolti. Purtroppo l’uso eccessivo di
diserbanti sta, però, determinandone la progressiva
scomparsa. Conosciuta ed apprezzata dalla
popolazione mazarese e siciliana in genere, l’uso
alimentare non è riportato da nessun manuale di
verdure spontanee. Ciò è dovuto, principalmente,
alla sua circoscritta distribuzione geografica. E’
una specie diffusa nelle aree che si affacciano sul
Mediterraneo centro-occidentale. In Sicilia, oltre
che nel trapanese, si consuma in altri territori
dove è nota con peculiari denominazioni locali, a
Ustica è chiamato Rapudda, a Linosa Rapuzzra,
nelle Eolie Rapuddu e nei Peloritani
Cavuliceddu. Da quest’ultimo, deriva il nome
volgare di cavolicello. Appartiene infatti, alla
famiglia dei cavolfiori.
PROPRIETÀ Ha proprietà benefiche di difesa
dell’organismo, virtù digestive, mineralizzanti e
ricostituenti grazie al suo alto contenuto di vitamine
A , C e di sali minerali come potassio, calcio,
magnesio e zolfo. Lessata è preziosa anche nelle diete ipocaloriche,
per il suo inesistente contenuto in grassi. Apporta
invece, fibre ricche di cellulosa, utili alla peristalsi
intestinale. Il gusto deciso, inconfondibile e
gradito al palato di questa verdura, è dovuto ad
un eteroside sulfonato che è una sostanza aromatica.
La presenza di zolfo, il “minerale della bellezza”
oltre a dare l’odore caratteristico rende i
capelli lucidi e soffici e la pelle elastica e giovane.
NELLATRADIZIONE la qualella era utilizzata
per curare le più svariate malattie, le foglie
pestate medicavano ulcerazioni e ferite. La tradizione
terapeutica continua ancora oggi, infatti si
dice che il decotto di qualella cura bronchiti e
asma. Basta cuocere alcune foglie di qualella,
colare e addolcire con miele e bere una tazza al
mattino e una alla sera. Un’altra delle proprieta’
della qualella è quella antiulcera, contiene infatti
il gefanato sostanza impiegata da parecchi anni
proprio nei farmaci antiulcera perchè agisce
come rinforzante sulla mucosa dello stomaco
proteggendola dagli acidi.

 

Ingredienti:

due mazzi di qualeddu

8 uova

due cucchiai di formaggio pecorino

olio extravergine d’oliva

sale q.b.

un pizzico di peperoncino

due spicchi d’aglio

 

Lavare bene il qualeddu e poi versarlo in acqua bollente salata.

Dopo cotto metterlo in uno scolapasta a perdere l’acqua ( altrimenti appena si butta nell’olio succede un patatrac !!!).

In una padella rosolare in olio due spicchi d’aglio e versare il qualeddu facendolo asciugare bene e friggere mescolando spesso.

Sbattere otto uova con un pizzico di sale e di peperoncino,unire il pecorino e versare sul qualeddu.

Fare rapprendere le uova ottenendo una gustosissima frittata.

Tagliarla a spicchi e servirla in tavola.

 

 

 

 

 

Ricerche frequenti:

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