Tag: parmigiano

Bocconcini rustici al Parmigiano Reggiano

Antiqua
è una farina macinata a pietra a filiera corta certificata che nasce solo da
grani piemontesi provenienti da 45 aziende agricole riunite in un solo
consorzio di garanzia che seleziona soltanto terreni lontani da città,
autostrade e fabbriche nel rispetto di un disciplinare di produzione per
ottenere grani a residuo zero.
La farina Antiqua tipo 2, utilizzata per questa ricetta è più scura rispetto al tipo 1 che possiamo paragonare alla farina 00,  e contiene una maggior quantità di tegumenti della crusca
e del germe, quindi un gusto più marcato ed un aspetto più riconoscibile.
Durante la lavorazione l’impasto risulta color nocciola, ha un’ottima capacità
di assorbire i liquidi e un profumo intenso.
Nella cottura il prodotto ottenuto con la Farina Antiqua si
distingue per la colorazione brunita della crosta e della mollica. Dopo aver
degustato il prodotto ci si accorge come rimanga in bocca il gusto dolce e
rotondo del grano che si amalgama bene con il resto degli ingredienti.

 

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Ingredienti
per 4 persone:

100
gr di farina Antiqua tipo 2
40
gr di olio extravergine d’oliva
40
gr di burro
100
gr di mandorle
80
gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
25
ml di Marsala
Sale
q.b.
Per
la crema
100
gr di ricotta
40
gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
4/5
rametti di basilico
Tritate
nel mixer le mandorle, mettetele in una ciotola e unite il parmigiano, la farina, un pizzico di sale. Mischiate bene, versate l’olio e il burro
ammorbidito, continuate ad amalgamare e infine unite il Marsala. Impastate fino
a ottenere un composto omogeneo.
Formate
delle palline grosse come una noce o, se preferite, fatele più piccole e
mettetele in una teglia rivestita da carta da forno. 
Cuocete in forno già caldo
a 180° per 15/20 minuti (dovranno essere dorate ma non secche), sfornatele e
fatele raffreddare su di una gratella. 
Nel frattempo passate al setaccio la
ricotta e unite il Parmigiano. Lavate il basilico, tritatelo e unitelo al
composto di ricotta e Parmigiano, aggiungete un goccio d’olio.  Mischiate bene e mettete in frigo per circa 30
minuti.  Farcite i bocconcini con il
composto e uniteli tra di loro.
E
buon appetito!

Questi e altri ottimi
prodotti potete acquistarli anche on line cliccando qui:  Antiqua

[Review] Polpette Baby

Un saluto a tutti coloro che ogni tanto (se pur per caso) passano da questo blog.
Oggi voglio proporvi delle polpette saporitissime, che mia figlia apprezza molto… delle polpettine un po’ particolari perchè non viene usata carne ma bensì fiocchi di patate!
Avete capito bene… e dentro, per cambiare di volta in volta il loro gusto, potrete mettere quello che volete…
Ma forse per rendervi bene l’idea devo mettere la ricetta e poi ne riparliamo 😉
Eccola:

Polpette Baby


1 busta di fiocchi di patate,
200 ml di latte,
100 ml di acqua,
1 uovo,
30 gr di parmigiano grattugiato,
100 gr di filetto di sogliola (o altro pesce) surgelato,
cipolla,
50 gr di emmental grattugiato,
30 gr di burro,
pane grattugiato q.b.,
olio per friggere (io uso quello di arachidi che tiene meglio le alte temperature) q.b.,
sale e pepe.

Portare a ebollizione il latte e l’acqua in una casseruola con un poco di sale, togliere dal fuoco, incorporera i fiocchi di patate girando con energia e insaporire col parmigiano.
Tritare la cipolla e farla rosolare in un tegame con un filo di olio e il burro, unire i filetti di pesce e lasciar cuocere per qualche minuto.
Sminuzzare il pesce e incorporarlo al purè insieme all’uovo e all’emmental.
Formare, col composto, delle polpettine, passarle nel pane grattugiato e rosolarle in una padella antiaderente con un poco di olio.
Servire calde.

Io ho usato del pesce ma per variare il gusto si possono aggiungere spinaci, bietole, zucchine e quanto altro vi passa per la testa!

Buon appetito e… alla prossima!


Millefoglie di Culatello e Parmigiano Reggiano

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Il Culatello Dop di Zibello, in provincia di Parma, è il Re
dei salumi, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo per il  profumo e
sapore che lo contraddistingue da tutti gli altri salumi italiani. Viene
prodotto solo con suini pesanti provenienti da allevamenti qualificati
dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Il periodo tra ottobre e fine febbraio è
quello deputato alla sua complessa lavorazione, quando l’aria è quasi ferma, la
nebbia è densa e la temperatura si aggira intorno agli 0°. S’ inzia con lo scegliere
le coscie posteriori migliori da cui ricavare il culatello, il fiocchetto, un
po’ di carne per fare il salame e il cotechino poi si lega il culatello molto
stretto in modo che la carne si unisca perfettamente, specialmente nel punto in
cui è stato tolto l’osso, si elimina  il grasso in eccesso e lo modella
per conferirgli la caratteristica forma a pera. Si procede quindi alla
salatura, eseguita rigorosamente a mano e a secco: si massaggia il culatello
con un misto di sale e pepe in modo da consentirne la penetrazione uniforme nella
carne, dopo circa una settimana, si effettua una seconda salatura e si lascia
riposare per dieci giorni. Trascorso questo tempo, si procede alla cosiddetta
“investitura”, in pratica si mette il culatello nella vescica
naturale del suino (ovviamente lavata con cura con acqua e aceto) e si cuce per
farla aderire perfettamente al prodotto. A questo punto c’è la fase più
delicata, la cosiddetta “legatura”; questa è una complessa operazione
che consente di legare strettamente  il culatello con sei corde partendo
da un’estremità e creando una specie di ragnatela. Inizia la fase di
sgocciolatura che dura dai quattro ai sette giorni, si passa poi
all’asciugatura che dura circa tre mesi. Finita questa fase, si passa un ago
sotto le singole corde per staccarle dal culatello  per evitare che 
penetrino nelle carni. Soltanto ora il culatello è pronto per andare in cantina
a terminare la stagionatura, coccolato dal buio, dall’umido e dalla sua
inseparabile compagna: la nebbia.  Le finestre della cantina sono aperte
la mattina presto per fare entrare l’umidità e sono chiuse appena la
temperatura sale e, se le condizioni meteorologiche sono avverse, per mantenere
costante l’umidità, sono versate sul pavimento delle damigiane d’acqua e vino
in maniera che, grazie alla temperatura interna, evaporino garantendo la giusta
umidità. La permanenza del culatello nella cantina dura circa un anno in cui è
continuamente monitorato per verificare che la stagionatura prosegua
regolarmente. Tutto questo lavoro e amore, fa sì che giunga alla giusta
maturazione e che arrivi sulle nostre tavole con il suo splendido colore rosso
rubino, con il suo cuore di grasso al centro e con il suo meraviglioso profumo.
Signori ecco a voi sua Maestà il Culatello di Zibello!

Ingredienti per 4 persone:

300 gr di culatello di Zibello o di Prosciutto
crudo
3 zucchine chiare
150 gr di Parmigiano Reggiano
½ cucchiaino d’aceto balsamico di Modena
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Procedimento
Lavate e spuntate le zucchine, asciugatele e
tagliate con un pelapatate delle fettine molto sottili nel senso della
lunghezza.
Grattugiate 50 gr di Parmigiano e ricavate dal
rimanente dei petali sottili.
Preparate un’emulsione mischiando quattro cucchiai
di olio, il mezzo cucchiaino d’aceto e pochissimo sale.
Disponete due o tre fettine di zucchina nei singoli
piattini, irroratele con un po’ di emulsione, spolverizzatele con un po’ di
Parmigiano grattugiato, distribuite i petali di Parmigiano e una fettina di
culatello. Ripete l’operazione per altre due volte in modo da ottenere tre
strati complessivamente. Spolverizzate con un po’ di Parmigiano grattugiato,
versate ancora un filino di emulsione e servite.
E buon appetito!

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