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Mini tortine di ricotta e amaretti. Happy birthday to me!

Psss…ehi?! Ciao! Benvenuto in questo blog, la vocina che leggi è proprio la mia. No, non hai mangiato un biscotto avvelenato. Lo so che i blog di solito non parlano, ma riportano solamente quello che chi sta dietro decide di digitare sulla tastiera, tasto dopo tasto, spazio dopo virgola. Ma oggi voglio scrivere io, lei non lo sa… shhh! mantieni il segreto.

Da quando ho aperto gli occhi ho visto molte cose buone e sono cresciuto mangiandole. Ho imparato subito a contare da primo a dessert e ogni volta che dimostravo la mia curiosità per la buona tavola, lei mi comprava un giocattolo nuovo: un pennello, un leccapentole, un timer, dei pirottini colorati…ma i miei preferiti rimangono sempre gli stampini per i biscotti.
Quando mi spunta una nuova paginetta, lei mi fa sempre una foto e l’appiccica nella mia cameretta[1], così vediamo quanto divento grande!

Ho molti amici e spesso ci troviamo per la merenda, così ci scambiamo le ricette che non abbiamo (celo, celo, manca!). Sono tutti molto simpatici e mi piace cucinare con loro.
Oggi è il mio secondo compleanno e sono davvero molto felice. E’ incredibile come passa il tempo quando ti diverti. Io sono ancora piccolino, ma spero di continuare a crescere.
Ho preparato delle mini tortine con ricotta e amaretti per ognuno di voi, spero vi piacciano. Ecco la ricetta

Ingredienti:
100gr di pasta frolla[2]
100gr ricotta
50gr amaretti
2 cucchiai zucchero
1 uovo

Preparazione:
stendete la pasta sfoglia e ricavatene dei cerchi del diametro di 6 cm.
Posizionate ogni cerchio all’interno di uno stampo per muffin.

Tritate gli amaretti assieme allo zucchero. Uniteli alla ricotta e all’uovo. Amalgamate il tutto e versate il composto ottenuto all’interno di ogni pirottino di pasta frolla.

Fate cuocere la torta in forno per 40 minuti a 180°.

Ora devo proprio andare perché è il momento di spegnere la candelina.

Tagged: amaretti, dolci, pasta frolla, ricotta[3][4][5][6]

References

  1. ^ cameretta (pinterest.com)
  2. ^ pasta frolla
  3. ^ amaretti
  4. ^ dolci
  5. ^ pasta frolla
  6. ^ ricotta

Panettone Day 2020: in finale anche una pasticceria di Tricase

Panettone artigianale - My Italian Recipes


Panettone artigianale - My Italian Recipes

Giacomo Palma della pasticceria di Tricase Estro e Dolcezze si prepara a partire alla volta di Milano per la finalissima del prestigioso concorso Panettone Day presieduto dall’indiscusso maestro della pasticceria Iginio Massari. Il concorso, promosso da Braims, azienda leader nella produzione e vendita di materie prime e semilavorate per la pasticceria, in partnership con Novacart e con la collaborazione di Vitalfood, Callebaut, FB e Cast Alimenti, ha l’obiettivo di premiare i migliori panettoni d’Italia, ma al contempo di sottolineare l’importanza dell’artigianalità, in un settore oggi spesso contaminato da soluzioni veloci che promettono ai professionisti un notevole guadagno di tempo a scapito della qualità del prodotto finale. Approfondiamo i dettagli. 

Panettone Day, il giorno del panettone ormai si avvicina

Come anticipato in apertura, le premiazioni del concorso Panettone Day – che con l’edizione 2020 giunge alla sua ottava edizione – avranno luogo a Milano il giorno 15 settembre. L’appuntamento è presso la Sala Mengoni del Ristorante Cracco. In quell’occasione, alla presenza di Iginio Massari e di una giuria di esperti tra cui il maestro pasticcere Sal de Riso, Davide Comaschi ed altri nomi illustri del settore, saranno dunque decretati i migliori panettoni artigianali d’Italia appartenenti alle seguenti categorie:

  • Miglior Panettone tradizionale;
  • Miglior Panettone creativo dolce;
  • Miglior Panettone al cioccolato Ruby.

Chi è Giacomo Palma, titolare della pasticceria di Tricase Estro e Dolcezze

Originario di Lecce, Giacomo Palma, come molti salentini, ha scelto di partire in giovane età alla volta del nord Italia e dell’estero per formarsi, studiare e fare esperienza nel settore della pasticceria. Tra le pagine della sua vita professionale, ve ne sono di importanti, che raccontano la storia di prestigiosi momenti formativi, come quelli presso i laboratori del noto pasticcere padovano Luigi Biasetto, per fare solo un esempio. Tornato in terra salentina, Giacomo ha portato avanti il suo sogno professionale con l’apertura di Estro e Dolcezze, gelateria e pasticceria di Tricase, Lecce, dove lavora fianco a fianco con la compagna di vita e di lavoro Ludovica.

Giacomo ha scelto quest’anno di prender parte al concorso, portando alla semifinale le sue proposte dolciarie di grande qualità, frutto della passione e della competenza che da sempre contraddistinguono il suo operato. Assieme a lui, altri 146 professionisti provenienti da tutta Italia, per un totale di 278 panettoni in gara. Il pasticcere salentino ha partecipato al concorso con riferimento a tutte 3 le categorie oggetto di competizione, emergendo e conquistando la finale, assieme ad altri 14 colleghi, con la sua proposta relativa al Miglior Panettone Tradizionale. Lo vedremo dunque a Milano per questa finale prestigiosa, augurandogli di far ritorno in terra salentina con un ottimo risultato.

 

L’idea del momento: sdoganare il panettone dal periodo natalizio

Chi di noi non sogna di far colazione con una fetta di panettone tutto l’anno? Effettivamente, il dolce meneghino piace. Piace nella sua versione tradizionale così come in quelle più creative e fantasiose, come quella cioccolato e fichi, arancio e cedro, con sola uvetta, con cioccolato bianco, con pistacchi e chi più ne ha, più ne metta. Gli italiani, popolo di ottime forchette dal palato indiscutibilmente raffinato, hanno imparato, negli ultimi anni, che anche nel mondo della pasticceria ci possono essere differenze qualitative notevoli. Ed hanno scoperto che, in fondo, metter mano al portafogli per un panettone artigianale non dispiace. Specie dopo aver constatato la notevole differenza qualitativa rispetto ai prodotti analoghi presenti nei grandi circuiti della GDO.

Treccia farcita o pane dolce dello Shabbat -sabato ebraico

La cucina per me è sinonimo di relax e se la giornata di lavoro è stata difficile o stressante preparare qualche cosa di sfizioso è veramente rilassante. 
I lievitati sono però una pura magia e a loro non so resistere, nonostante il tempo tiranno riesco sempre a trovare del tempo per loro. 

Eleonora per MTC di ottobre ha scelto una splendida ricetta ricca di poesia e storia, devo ringraziarla perché con il suo pane dolce del sabato mi ha letteralmente catturata. 

Se i lievitati sono una magia, questo pane è pura poesia. 

Vi consiglio di leggere il post di MTC e di Eleonora per conoscere un aspetto della cultura ebraica che io fino a pochi giorni fa ammetto che conoscevo pochissimo ed erroneamente avrei chiamato questo pane come non deve essere nominato.  
La ricetta è quella di Eleonora, ho solo modificato la dose del lievito per poter modificare i tempi di lievitazione e la forma 
Una treccia a sei rami 
Impasto 
500 gr di farina 0
2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra (per me 10gr)
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d’oliva
10 gr di sale 
Ripieno
100 gr di uva passa 
1-2 Mele canada a cubettini 
cannella in polvere 
un tuorlo d’uovo
un cucchiaio di acqua
semi papavero 
Sciogliere il lievito in acqua tiepida (io ne ho usati 10gr per dei tempi di lievitazione più lunghi), poi aggiungere gli altri ingredienti, le uova e il sale per ultimi ed impastare bene 
L’impasto può essere fatto con l’impastatrice o a macchina, l’importante è che sia ben amalgamato è un impasto facile da lavorare 
Appena il nostro impasto sarà pronto, metterlo in una ciotola coperto con pellicola a lievitare per un paio d’ore o più se usate meno lievito come me. 
Mentre l’impasto lievita mettere a bagno l’uvetta e tagliare la mela a cubettini piccoli e sottili (importante perché non devono bucare la pasta) e metterli in una ciotola e spolverizzarli con della cannella in polvere 
Quando il nostro impasto sarà lievitato prenderlo e dividerlo in sei parti uguali 
Stendere su un piano leggermente infarinato ogni pezzo in una striscia lunga circa 35cm e larghe circa 15cm. Su ogni striscia spargere un po’ d’uvetta che avremmo strizzato e leggermente infarinato e un po’ di cubettini di mela alla cannella, quindi chiudere molto bene arrotolando creando così dei salsicciotti farcirti che metteremo da parte fino a quando non saranno tutti pronti, cercati di farli tutti della stessa lunghezza. 
Quando tutti i salsicciotti saranno pronti non ci resta che iniziare a montare la treccia, potete intrecciare a piacere io ho fatto un intreccio a sei rami che è splendidamente spiegato nel post di Piroulie.
Sembra difficile ma se lo seguite passo passo non lo. Un piccolo consiglio pratico, la prima volta appoggiate dei piccoli pezzettini di carta numerati all’estremità di ogni ramo, sarà facilissimo seguire i passaggi e in un attimo imparerete un intreccio meraviglioso. 
Una volta completato l’intreccio trasferire la treccia su una teglia con carta forno poi coprire e far lievitare 
Se avete usato dose intera di lievito basteranno due ore, se invece avete usato meno lievito potete permettervi di formarla la sera tardi e farla lievitare fino al mattino. 
Una volta lievitata, spennellare la superficie con del tuorlo sciolta con un po’ d’acque e poi spolverizzarla con dei semi di papavero. 
Infornare in forno caldo statico a 190° per circa 15-20 minuti
Questa è una treccia meravigliosa, 
devo ringraziare veramente Eleonora per il valore aggiunto a questa ricetta dove ogni dettaglio ha il suo perchè.
Ringrazio anche Ale e Dani per la splendida spiegazione dei dettagli

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