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Treccia del Buon Mattino

E’ vero che il mio forno è quasi andato, ma questo non significa che non lo usi lo stesso! 😛
Con tanti piccoli accorgimenti/trucchetti riesco ancora a usarlo.
Come potrei mai stare senza preparare torte e biscotti e pizza…..

Ancora un’idea “rubata” ai libricini della Paneangeli.

Morbidissima e per aiutare a mantenere questa morbidezza ho voluto sperimentare l’uso della lecitina di soia.
Devo dire che la morbidezza si è conservata 😛

Treccia del Buon Mattino

Si ringrazia:
lecitina di soia Germinal Bio

250 gr di farina 00,
250 gr di farina Manitoba,
1 cubetto di lievito di birra fresco (o una bustina di disidratato),
100 gr di zucchero,
una bustina di vanillina,
10 gr di lecitina di soia granulare,
1 pizzico di sale,
2 uova,
100 gr di burro liquefatto e tiepido,
125-150 ml di latte tiepido,
125 gr di uvetta.
Per decorare:
1 uovo,
zucchero granella.

Sciogliere il lievito in un po’ di latte insieme a un cucchiaino di zucchero (preso dal totale).
In un altro poco di latte tiepido sciogliere la lecitina di soia.

Setacciare le farina in una ciotola (e unire il lievito di birra disidratato se avete scelto questa soluzione), al centro del mucchio versarvi il lievito sciolto, lo zucchero, la vanillina, la lecitina sciolta, le uova leggermente sbattute e il burro tiepido.
Iniziare a impastare unendo il latte tiepido poco per volta, unire il sale e lavorare fino ad ottenere un inmpasto morbido che metteremo a lievitare in una ciotola, coperta da pellicola e in un luogo tiepido al riparo da correnti d’aria, per 2 ore.

Trascorso questo tempo (deve raddoppiare, se ciò non fosse avvenuto continuare la lievitazione), prendere l’impasto e rilavorarlo un po’ unendo l’uvetta ammollata e strizzata.

Dividere l’impasto in 3 parti uguali, formare 3 rotoli lunghi circa 40 cm e intrecciarli tra loro.
Sistemare nella teglia rivestita da carta forno e lasciar lievitare ancora 1 ora.
Prima di infornare spennellare la superficie con l’uovo sbattuto e cospargere di zucchero granella.
Infornare, in forno caldo, a 180°C per 20-25 minuti.

Puntarelle come condirle? | Ricettepercucinare.com

come condire le puntarelle - Ricettepercucinare.com


come condire le puntarelle - Ricettepercucinare.com

Le puntarelle sono dei deliziosi germogli contenuti nel cuore di alcune varietà di cicoria, tra cui la cicoria catalogna, ma non solo. Anche la cicoria di Galatina, di Gaeta e di Molfetta si presentano con deliziosi e croccanti talli nascosti e custoditi tra le loro lunghe foglie verdi. E queste infiorescenze – dette talli, appunto – sono deliziosamente fresche e croccanti. Il loro sapore fresco e lievemente amarognolo al contempo conquista davvero tutti. Le puntarelle romane si gustano sia cotte che crude. Vediamo ora, nel caso in cui vogliate gustarle crude, come condirle e rispondiamo per l’appunto alla domanda: puntarelle come condirle?

Come pulire la cicoria per preparare la ricetta

La prima operazione da compiere è quella di pulire le puntarelle. Non si tratta di una operazione complessa, ma ci vuole un po’ di pazienza. Se imparerete a pulirle e a prepararle, potrete preparare tante ricette, dai grandi classici come l’insalata di puntarelle alla romana fino alle ricette gourmet. L’insalata romana di puntarelle è un grande classico, ma potete, come accennato, sfiziarvi in tanti abbinamenti gustosi e originali: con le olive, con carne bianca, con lattuga, con salmone, con pinoli e uvetta, con salsa di soia, con arance, con pistacchi, uova sode, capperi e molto altro.

come condire le puntarelle - Ricettepercucinare.com

Per pulire le puntarelle dovete dapprima eliminare le foglie esterne, quelle più lunghe e coriacee. Tenetele da parte: potrebbero tornarvi utile per dar vita a vellutate e zuppe. Le foglie esterne della cicoria danno il meglio di sé da cotte. Un buon motivo per non gettarle. Ma torniamo a noi. Dopodichè staccate le foglioline più piccole e tenere, e mettetele a bagno in acqua. Quindi tagliate alla base tutte le cimette. Tagliate ciascuna cimetta a metà e poi, con un tagliere ed un coltellino affilato, a striscioline per lungo. Mettete tutto in acqua freddissima o, ancor meglio, in acqua o ghiaccio. In questo modo rimarranno di un meraviglioso colore verde brillante e si attorciglieranno su loro stesse.

Ma veniamo a noi e scopriamo come condire le puntarelle.

Come condire le puntarelle

Vediamo ora come condire le puntarelle. Prendete uno spicchio d’aglio e pelatelo. Tagliatelo poi a metà e privatelo dell’anima. A questo punto tritatelo finemente a coltello. Tritatelo più che potete e poi spostatelo in una ciotolina e pestatelo come fareste con un mortaio. Cercate di ridurre l’aglio in crema per quanto possibile. A questo punto aggiungete qualche acciuga sott’olio. Anche quelle acciughe hanno il pregio di sciogliersi molto velocemente. Si aggiunge poi del buon olio di oliva, mescolando molto bene sino ad ottenere una emulsione. Poi si aggiungono succo di limone fresco e sale. Questa è la ricetta dell‘insalata di puntarelle alla romana. 

Se vi state chiedendo come condire le puntarelle in modo tradizionale questa è la ricetta, altrimenti potete aggiungere o togliere a piacimento. C’è chi preferisce l’aceto al succo di limone, chi invece condisce le puntarelle con olio e sale senza una parte acida, ma aggiunge qualche cappero sott’aceto.

 



Apfelstrudel ….. lo strudel di mele con lemon-orange curd per Mtc n.36

Mtc mese dopo mese ci permette di sviscerare ogni tipo di cucina, non ci sono confini, però quando a vincere è Mari sa che più che meraviglie non ti puoi aspettare e questo mese ha proposto una ricetta fantastica …… lo strudel e quindi la grande occasione di parlare dello strudel, quello con la pasta matta dove la delizia del ripieno non viene sovrastato da un involucro troppo ricco. 
Lo strudel trentino nasce fondamentalmente da una cucina povera e per questo molto basica, a volte la sfoglia viene arricchita da un uovo ma il ripieno è molto semplice con pochi ingredienti.

L’anno scorso mia madre e mia sorella per i 18 anni di mia nipote, che stava facendo l’anno di studio in Austria, sono andate a trovarla e per l’occasione hanno trascorso un paio di giorni a Vienna dove oltre alle immaginabili bellezze della città hanno anche avuto l’opportunità di vedere lo Strudel Show e da Vienna mi hanno portato un bellissimo telo da strudel (che vedete nelle foto) e la ricetta dello strudel viennese che con mia somma meraviglia ho scoperto essere molto simile a quello trentino. Durante lo strudel show mettono tutto il ripieno al centro per poi avvolgerlo, ma nella ricetta allegata il ripieno viene steso sulla sfoglia e poi arrotolato.

A pensarci bene non è difficile pensare che lo strudel trentino e quello viennese siano primi cugini infatti per moltissimo tempo siamo stati sotto l’influenza dell’Impero austro-ungarico e di cui ancora oggi ne possiamo vedere delle testimonianze basta pensare al catasto tavolare 

Ho pensato a lungo come fare un ripieno diverso però poi c’erano quelle mele piccole, avvizzite ma deliziose che sembrava mi chiamassero e mi dicessero: 
“ …… non vorrai mica lasciarci qui ancora in cantina, lo sai che siamo bruttine ma dolcissime ……” 
Eh si come potevo, oggi che mi veniva data la possibilità, non fare uno strudel tradizionale
pasta matta 
150gr farina 00 
100gr acqua tiepida 
1 cucchiaio di olio 
1 pizzico di sale 
ripieno 
700/800gr circa di mele 
70gr zucchero 
succo mezzo limone 
40gr uva passa 
cannella in polvere 
burro fuso per spennellare la sfoglia 
Pasta matta
Mettere in un recipiente la farina setacciata, aggiungere un pizzico di sale e un cucchiaio d’olio, mescolare per amalgamare e poi aggiungere un po’ alla volta l’acqua, un po’ calda, sempre mescolando. Quando la pasta sarà ben amalgamata trasferirla sulla spianatoia e lavorarla per un paio di minuti, l’impasto sarà morbido ma non appiccicoso. Spennellare la pasta matta con un filo d’olio (a Vienna lo immergono in una ciotola d’olio) quindi metterla in una ciotola coprire con pellicola e far riposare per almeno 30 minuti. 
Ripieno 
Nel frattempo preparare il ripieno, sbucciare le mele e tagliarle a fettine sottili, metterle in una ciotola spolverizzandole di zucchero, abbondante cannella in polvere e il succo di mezzo limone. A parte far rinvenire in acqua tiepida per circa 10 minuti un po’ d’uvetta sultanina, quindi scolarla asciugarla bene ed aggiungerla alle mele. 
Preparazione strudel 
Quando la pasta matta si è ben riposata non resta che stenderla in una sfoglia sottilissima. Appena la prendete in mano vi accorgerete che è morbidissima e chiede solo di essere stesa. 
A Vienna durante lo strudelshow assottigliano un po’ i bordi esterni della pasta con le mani, quindi la mettono su un canovaccio, leggermente infarinato, che è appoggiato su un piano rotante e facendolo ruotare continuano ad allargare la pasta con le mani dai bordi fino alla stesura completa. 
Avete capito bene la pasta viene stesa completamente a mano. Come potete vedere dalla foto è fattibilissimo si capisce anche dal mio trespolo improvvisato (l’ho sviluppato in altezza in mancanza di piano rotante) anzi è molto affascinante vedere la pasta che si stende senza l’uso del mattarello.
Per completare la stesura basta anche appoggiarla sul dorso delle mani e con semplici movimenti si termina di stenderla. 
Quando sarà bella sottile stenderla sul canovaccio, spennellarla con del burro fuso raffreddato spolverarla con del pane grattugiato (serve per assorbire l’eccessiva umidità delle mele) e poi stendere sulla sfoglia il ripieno che abbiamo preparato in precedenza.
Una volta steso il ripieno, lasciando i bordi leggermente liberi, non resta che arrotolare lo strudel aiutandosi con il canovaccio, quindi chiudere i bordi e piegarli leggermente sotto il rotolo. 
Sempre aiutandosi con il canovaccio trasferire lo strudel sulla teglia del forno imburrata e infornare a 190° per circa 30/40 minuti.
Lo strudel sarà pronto quando avrà un bell’aspetto dorato. 
Durante la cottura spennellarlo un paio di volte con il liquido delle mele rimasto nella ciotola. A cottura avvenuta, spegnere il forno e irrorare subito lo strudel con un filo di burro fuso, quindi farlo raffreddare. 
Si può servire spolverato di zucchero a velo. 
Lo strudel di mele l’ho servito abbinandolo ad un delicato lemon-orande curd che richiama il limone usato nelle mele. E’ un lemon-orange curd abbastanza delicato grazie all’uso di una parte di succo d’arancia e la scorza d’arancia, per armonizzarlo con la delicatezza dello strudel. 
Lemon-orange curd 
25gr succo limone 
20gr succo arancia 
1 uovo 
3 tuorli 
90gr zucchero 
60gr burro 
Mettere in una ciotola lo zucchero, il succo di limone e d’arancia, l’uovo e i tuorli e iniziare a mescolare con una frusta mettendo la ciotola a bagnomaria. Continuare a mescolare per qualche minuto fino a quando avremmo ottenuto una crema densa, aggiungere la scorza dell’arancia e poi togliere dal fuoco. Appena tolta dal fuoco incorporare il burro a pezzettini ed amalgamare completamente quindi mettere a raffreddare. 
Lo strudel era fantastico, il burro fuso sullo strudel appena tolto dal forno (trucco/suggerimento viennese) e anche l’abbinamento con il lemon-orange curd hanno donato alla sfoglia una croccantezza e gusto particolare 
Inutile dire che una simile delizia è durata giusto il tempo di permettermi di fare una foto non perfetta ma impossibile da replicare causa la mancanza del soggetto.
Grazie a Mari per questa bellissima opportunità, a giorni arriverà anche lo strudel salato

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