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Torta "Napoleon" superba per un buon 2013

In dicembre i giorni sono stati veramente intensi tra lavoro e casa sono volati e non sono proprio arrivata a dedicarmi al blog e quindi indirettamente non sono riuscita a fare degli auguri veri, colgo l’occasione di questa splendida torta per augurare a tutti Voi un sereno 2013 
L’altro giorno cercando di organizzare il menù per la cena dell’ultimo dell’anno mi sono imbattuta in questa torta “Napoleon” di Giulia ed è stato amore a prima vista. Una torta di cui Giulia ci spiega le origini che risalgono 1912 e come tutti i dolci tradizionali hanno più di una variante ed infatti questo dolce io lo conoscevo già e anche fatto moltissime volte, tra cui a novembre per le Nozze d’0ro dei miei ed è il millefoglie “Napoleon” di Stefania, quindi non potevo assolutamente non provare la versione di Giulia. 

Vi riporto la ricetta di Giulia e qualche foto, le mie considerazioni su queste delizie solo a fine post.
Sfoglie 
500 g di farina 
300 g di burro
1 uovo
1/2 bicchiere d’acqua
1 cucchiaio di aceto
Crema
2 tuorli
250 ml di latte
3 cucchiai di farina
1/2 tazza di zucchero
200 g di burro molto morbido
1/2 tazza di zucchero
1/2 tazza marmellata mirtillo nero (o altra agro-dolce)
Preparazione e cottura sfoglie
Aggiungere alla farina il burro freddo a cubetti e lavorando con le mani creare delle briciole senza riscaldare il burro (o nel robot con la lama frullare velocemente burro e farina creando uno sfarinato), aggiungere l’uovo ed impastare velocemente. 
Mescolare l’acqua con l’aceto ed aggiungerla un po’ alla volta all’impasto fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo, ma non appiccicoso.
Dividere l’impasto ottenuto in 10 palline uguali e metterle in frigo a riposare per almeno 30 minuti.
Trascorsi i 30 minuti riscaldare il forno a 220° assieme alla teglia dove cuoceremo le sfoglie.
Prendere 1 pallina alla volta dal frigo e stenderla in una sfoglia sottile che poi trasferiremo su della carta forno, prima di infornarla ritagliare usando un piatto un cerchio di 24cm lasciando i ritagli sulla carta. 

Infornare per 4-5 minuti fino a doratura e poi sfornare e far raffreddare su una glriglia e procedere con la seconda pallina e poi tutte le altre.
Mentre una pallina cuoce si stende l’altra i tempi sono perfetti. 
Alla fine avremmo 10 sfoglie con i relativi ritagli che dovremmo sbriciolare

Preparazione crema 
Amalgamare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina, poi versare il latte e mescolare e cuocere lentamente fino a quando la crema si addensa e mettere a raffreddare 
Nel frattempo montare il burro aggiungendo un po’ alla volta lo zucchero.
Quando la crema con i tuorli sarà fredda aggiungerne un cucchiaio alla volta al burro montato, si può quindi aromatizzare io ho aggiunto due cucchiai di grand Marnier. 
Montaggio torta 
Su un piatto da portata mettere una sfoglia e spalmarla con un po’ di crema, mettere sopra un’altra sfoglia, quindi la crema e poi la terza sfoglia. 
La terza sfoglia deve essere spalmata con due cucchiai di marmellata di mirtilli (o altra a piacere), quindi aggiungere un’altra sfoglia che spalmeremo con la crema e procedere con le altre sfoglie e crema. 
La penultima sfoglia deve essere nuovamente spalmata con la restante marmellata, quindi si aggiunge l’ultima sfoglia e crema lasciandone da parte due cucchiai che spalmeremo sui bordi
Sulla torta e sui lati distribuire le briciole create dai ritagli, la torta adesso è pronta 
Lasciarla sul tavolo per 5-6 ore o tutta la notte. 
Al mattino (o dopo il riposo) mettere la torta in frigo fino al momento di servirla 

Torta “Napoleon” o millefoglie “Napoleon” :
sono entrambe torte spettacolari,
grazie a Giulia e Stefania per averci regalato queste splendide torte
– le sfoglie a parte i tempi di preparazione e forma sono molto simili 
– Le creme sono differenti entrambe buone, la crema della Torta “Napoleon” rimane morbida anche appena tolta dal frigo, l’altra si apprezza meglio se lasciata un po’ a temperatura ambiente 
– Marmellata per me questa variante da un gusto particolare alla torta, un valore in più alla sua bontà 
Apprezzamenti finali
……… la foto parla da sola

In casa il giudizio finale è finito in perfetta parità 2 a 2 ed a ragione non ci sono delle vere differenze, sono solo gusti personali
Un consiglio sincero qualunque preferiate non lasciatevele scappare sono deliziose, abbastanza facili da fare ed con il successo assicurato.

Auguro a tutte Voi un buon 2013 e mi scuso con chi è passato di qua facendomi gli auguri senza che avessi tempo di ringraziare

Grazie  
una fettina virtuale per tutte Voi

Ricerche frequenti:

Weekend con Adriano e Paoletta all’Agritur Ponte Alto

Certe emozioni devono la loro intensità dal fatto di nascere da molto lontano e quando arrivano è un tale turbinio che le parole non riescono ad esprimerle completamente.
Se mi conoscete solo un pochino sapete che per me farine,  lieviti, cioccolato e tutto ciò che ti permette di creare qualche cosa di magico in cucina è affascinante, una magia che mi cattura e si ripete ogni volta …………. 
Il mondo dei lievitati poi ho iniziato ad amarlo veramente quando al corso  di Marianne ho iniziato con le mani in pasta a percepirne le prime alchimie ………….. da allora è stata una continua ricerca e da quando ho conosciuto loro attraverso i loro blog ho cercato di captare ogni suggerimento.
Inutile dire che frequentare un loro corso era in cima alla lista dei desideri, ma erano sempre troppo lontani per potervi partecipare però quando a giugno ho visto che avrebbero tenuto un corso a Trento non me lo sono lasciato scappare.

Questo weekend il sogno si è avverato, sono stati due giorni intensissimi.

Adriano e Paoletta sono veramente fantastici, sempre disponibili ad insegnare e trasmettere la loro passione, consigliarti ed aiutarti in ogni momento.

A volte non serviva chiedere ad Adriano se andava bene quello che facevi, bastava guardarlo e capivi oppure precedeva la tua domanda con

“…. Ho detto di sgonfiarlo non di fare una pizza …..”

E senza guardarti e solo ascoltando ti sapeva dire se l’impastatrice andava veloce o troppo piano, perché per Adriano:
“… l’impastatrice si deve ascoltare, non serve sapere a che tacca metterla..”
Paola poi è una forza della natura, non sta ferma un secondo solo nel nome è “Paoletta”, è una persona meravigliosa che ti mette immediatamente a tuo agio, è pronta ad aiutarti appena lo chiedi e la sua bravura è lampante.

Le emozioni sono tante ed è difficile racchiuderle in queste poche parole perché vivere un corso, vedere Adriano e Paoletta all’opera è veramente fantastico ti riempie il cuore e quello che puoi imparare è veramente infinito.

Avevo portato la macchina fotografica, ma sono stata veramente rapita e nei due giorni di corso ho fatto solo qualche scatto come se fotografare distogliesse la mia attenzione, vi propongo solo pochi scatti riassunti dei due giorni
Le mani di Adriano che impastano

Un suo panetto

E noi in un momento in cui cerchiamo di ripetere la sua manualità

Infine qualche scatto dei pani, 

focacce 

e torta di rose preparate

Sono poche e non sono particolari, ma veramente non si può racchiudere in una foto le emozioni di due giorni e tornata a casa mi sono accorta che non abbiamo fatto nemmeno una foto di gruppo, tutti veramente troppo intenti a percepire ogni attimo e farlo proprio.

Il gruppo era formato da belle persone, tutte appassionate ed attente anche se poi si finisce per conoscere di più le proprie vicine come Simonetta con cui ho condiviso spianatoia e Maria con noi all’impastatrice

Se tutto questo è stato possibile è grazie anche alla bellissima e comoda sistemazione trovata per il corso. 
L’agritur Ponte Alto è veramente confortevole e la disponibilità di Alessandra e famiglia è stata davvero meravigliosa.
 
Un corso come questo non è possibile organizzarlo così bene se non c’è collaborazione da parte di chi ospita e l’ospitalità è stata veramente perfetta ed accurata in ogni momento

Sapevo che sarebbe sta una bella esperienza, ma ciò che ho ricevuto è stato più grande delle aspettative.
Desidero ringraziare Alessandra dell’agritur per la loro accoglienza …. non parole ma fatti
Un grazie a tutto il gruppo è stato bello seguire il corso assieme, perché si impara anche confrontandosi

Ad Adriano e Paoletta il mio GRAZIE più grande per aver permesso tutto questo, vi stimavo prima, ma ancor di più adesso che ho avuto l’onore e il piacere di conoscervi, vedervi all’opera e sempre disponibili alle mille domande con cui in questi giorni vi abbiamo tartassato, non può far altro che aumentare la mia stima per voi
Nel blog c’è qualche ricetta di Adriano e Paoletta, tantissime poi potrete trovarle sui loro blog, però se avrete l’occasione di un loro corso vicino a voi non fatevelo scappare, correte ad iscrivervi

Krapfen fantastici di Adriano
Croissant Francesi di Paoletta
Ciao Adriano e Paoletta grazie di tutto  

Che tipo di pasta per il ragu?

Ricettepercucinare.com


che tipo di pasta per il ragu - Ricettepercucinare.com

Che tipo di pasta per il ragu? Sembrerà una domanda banale ma non lo è. Come tutti sapete i formati di pasta non sono stati concepiti solo per portare varietà e divertimento in tavola. Al contrario, ciascun formato ha il suo condimento. Spieghiamoci meglio: naturalmente ognuno è libero di accostare formati e sughi a piacere, ma vi sono alcuni formati di pasta che si prestano molto bene ad accompagnare e sottolineare i diversi sughi. Un caso emblematico è quello della pasta al ragu. Quale sarà il formato di pasta ideale per questo grande classico della cucina italiana? Scopriamolo insieme.

sughi e formati - pasta al ragu - Ricettepercucinare.com

Corta o lunga? Liscia o rigata? Il dubbio è sempre dietro l’angolo

Prima di entrare nel merito del formato di pasta per il ragu, facciamo un “giro” veloce tra tutti gli altri sughi famosi della tradizione italiana e vediamo quale tipo di formato di pasta sia l’ideale per loro.

  • Amatriciana: sicuramente pasta lunga. A Roma e dintorni vi proporranno i bucatini, ma potete anche osare con gli spaghetti.
  • Carbonara: potete scegliere tra pasta lunga e corta. Vanno bene gli spaghetti, ma anche i rigatoni. De gustibus!
  • Ragu di carne di selvaggina (anatra, cinghiale…): le pappardelle o tagliatelle all’uovo sono l’ideale. Alte, corpose e rugose, accompagnano queste tipologie di sughi alla perfezione
  • Cozze o vongole: pasta lunga, linguine sottili, spaghetti o spaghettini
  • Pasta con salmone: è perfetta la pasta corta. Se la pasta al salmone è servita fredda potete usare le farfalle, altrimenti optate per un altro tipo di pasta corta. Le farfalle sono indicate per le insalate di pasta.
  • Sughi alla pescatora: tradizionalmente si servono con i paccheri
  • Pasta al pomodoro: va bene sia pasta corta che i classici spaghetti
  • Pasta al pesto alla genovese: potete usare le trofie oppure le bavette. Sia le trofie che le bavette sono formati della tradizione ligure
  • Sughi a base di funghi: fettuccine all’uovo, sempre
  • Sugo alla puttanesca o all’arrabbiata: mezze maniche o mezze penne

pasta alla carbonara - Ricettepercucinare.com

Che formato di pasta per il ragu? Che tipo di pasta per il ragu? Rispondiamo a queste domande

Veniamo ora all’annosa questione del formato di pasta per il ragu. Che è l’unico che abbiamo tralasciato nella nostra lista. Il ragu alla bolognese è uno dei grandi simboli della cucina italiana nel mondo. Tutti lo copiano e tutti provano a prepararlo, anche all’estero, dove spesso lo chiamano “bolognese”. Per quanto riguarda il formato di pasta per il ragù, sicuramente le tagliatelle sono particolarmente indicate. Vanno bene anche i formati di pasta corta, come mezze maniche o mezze penne. Ma se proprio volete preparare un piatto speciale, vi consigliamo di provare gli gnocchi al ragù. Fare gli gnocchi in casa è divertente e non è per nulla complicato. A voi dunque decidere quale pasta al ragù preparare e che tipo di pasta per il ragu scegliere.

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