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Crema di limoncello, l’alternativa al limoncello fatto in casa

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crema di limoncello, limoncello fatto in casa - Ricettepercucinare.com

Il limoncello fatto in casa è una bevanda moderatamente alcolica, sgrassante del palato e rinfrescante. Si può servire in tutte le stagioni, l’estate con ghiaccio e l’inverno senza. Preparare il limoncello in casa è semplice, ma dà al contempo molta soddisfazione. Di certo è più piacevole offrire ai propri ospiti qualcosa che si è preparato con le proprie mani piuttosto che un prodotto commerciale. Una bella alternativa al limoncello fatto in casa è la crema di limoncello. Anch’essa è di semplice preparazione. Vediamo come si fa.

Come si prepara la crema di limoncello

Vediamo dunque come si prepara la crema di limoncello. Per questo genere di bevande, sia che si tratti del liquore di limoncello, sia che si tratti della crema di limoncello, non potete fare a meno di partire da una materia buona qualitativamente valida. Acquistate o raccogliete dunque dei limoni biologici con la scorza ben grossa. Detto questo, vediamo la ricetta della crema di limoncello come gradevole alternativa al limoncello fatto in casa classico.

Ingredienti

  • mezzo litro di alcol puro per liquori
  • otto limoni non trattati
  • mezzo litro di panna fresca liquida
  • 800 grammi di zucchero
  • una stecca di vaniglia

Preparazione

  • il primo passaggio è quello di mettere le scorze del limone a macerare nell’alcol puro per 1 mese
  • agitate di tanto in tanto
  • trascorso un mese mettete in un pentolino panna, vaniglia e latte a bollire
  • quando ha bollito spegnete la fiamma e lasciate che intiepidisca
  • filtrate l’alcol e gettate le bucce
  • mescolate alcol e crema assieme, agitate bene e riponete a raffreddare
  • quando è freddo mettete in freezer per almeno un mese

Sia il limoncello fatto in casa che la crema di limoncello sono l’ideale come dopopasto ma anche come bagna per pan di spagna, babà o altri dolci che necessitano di essere imbibiti. Un cucchiaio di limoncello è ottimo anche per dare profumo alla crema pasticcera.

 



Abissine La Molisana, e scandalo fu

abissine o conchiglie rigate La Molisana - MyItalian.recipes


abissine o conchiglie rigate La Molisana - MyItalian.recipes
Fonte: lamolisana.it

Abissine rigate La Molisana: chi le ha mai assaggiate, godendosi tutta la bontà di un buon piatto di pasta e senza alcun retropensiero? Eppure, com’è usanza nel nostro Bel Paese, la polemica (inutile) era dietro l’angolo, pronta ad esplodere. Vi raccontiamo com’è andata. 

Come è nata la polemica intorno alla pasta Molisana abissine rigate

In questi ultimi giorni la faccenda della pasta La Molisana e il formato abissine rigate ha suscitato parecchio scalpore tra gli utenti del mondo social (e non solo). Infatti, la scheda descrittiva sul sito La Molisana ha contribuito a far aumentare l’indignazione intorno a dei formati di pasta che, apparentemente, potevano non avere un significato ben preciso. Facciamo, però, un passo indietro e cerchiamo di capire come è nata la polemica intorno alla pasta La Molisana abissine rigate. Il fotografo milanese Nicola Bertasi, in un certo senso, è colui che ha lanciato la “pietra” sul web ed ha avviato una serie di riflessioni nei confronti del pastificio italiano. Il fotografo, infatti, avendo acquistato un pacco di abissine rigate per preparare il suo pranzo, è stato incuriosito dal nome del formato (alquanto originale per della pasta) e così si è messo davanti al proprio pc, cercando su Google il motivo per il quale si chiamasse così. Insomma, sul sito ufficiale del pastificio La Molisana è campeggiava un testo piuttosto enfatico, che descriveva il formato di pasta in questione con frasi come “celebrazione del colonialismo” e ancora “sicuro sapore littorio”. Un testo che il noto fotografo ha interpretato come provocatorio, chiaramente redatto con riferimento al periodo buio italiano – quello del colonialismo in Africa. E dunque Bertasi ha immediatamente deciso di esternare il suo pensiero su Facebook. Da lì a poco il post ha cominciato a diventare virale, suscitando altrettanto stupore ed indignazione da parte di alcuni utenti del web.

Un cambio di rotta per la pasta  LaMolisana abissine rigate

Davanti all’evidenza e dopo una giornata di intense polemiche scattate sui social, il pastificio di Campobasso La Molisana non ha potuto far altro che prendere in mano la situazione e cambiare i nomi “provocatori” dei suoi formati di pasta. Così, le abissine rigate della pasta La Molisana sono diventate conchiglie rigate, mentre che le tripoline lunghe sono ora mezze fettuccine ricce e, per finire, le tripoline si sono trasformate in farfalline. L’amministratore delegato Giuseppe Ferro ha spiegato che il pastificio vanta 100 anni di storia e che lui insieme ad altri hanno preso in mano l’azienda nel 2011, senza pensare al cambio dei nomi dei formati che, invece, hanno rievocato un’epoca drammatica della storia italiana. Ora, però, possiamo dire tutto è bene quel che finisce bene!

Lo Sbobbone

La “ciccionata” proposta questa sera da Francisco, ospite di Benedetta “esperto” di cucina semi-improvvisata e senza l’occhio per le calorie, ha un nome piuttosto buffo: lo Sbobbone. Scopriamo cos’è e come si prepara.

Puntata I Menu di Benedetta: 9 ottobre 2012 (Menu del Grande Nord[1])
Tempo preparazione e cottura: 75 min ca.

Ingredienti Lo Sbobbone per 4 persone:

  • 2-3 patate
  • 4 wurstel
  • prosciutto cotto qb
  • piselli qb
  • besciamella qb
  • pancetta a dadini qb
  • caciotta
  • gorgonzola e provola piccante qb

Procedimento ricetta Lo Sbobbone di Benedetta Parodi

  1. Tagliare a fette patate e wurstel e trasferirli in una teglia.
  2. Aggiungere il prosciutto cotto tagliato a pezzetti, i piselli, la pancetta e la besciamella.
  3. Unire anche i formaggi tagliati a pezzi e mescolare bene.
  4. Schiacciare leggermente il composto per compattarlo bene e passare in forno per 1 ora a 180 gradi.

References

  1. ^ Menu del Grande Nord

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