Tag: paio

Menu Cinese

Ritornano i menu di Benedetta dopo un paio di giorni di stop con una puntata speciale, tutta dedicata alla gastronomia cinese con i trucchi per preparare i piatti tipici di questa cucina asiatica.

Per questa occasione a cucinare con la padrona di casa sono Debora Villa e una esperta chef cinese.

il Menù di Benedetta del 27 febbraio 2013

(clicca sui link per vedere le ricette)

Salvacena: MAIALINO IN AGRODOLCE E RISO CANTONESE
Primo: RAVIOLI CINESI AL VAPORE
Secondo: GALLETTO CROCCANTE CINESE
Dolce: GELATO FRITTO[1][2][3][4]

References

  1. ^ MAIALINO IN AGRODOLCE E RISO CANTONESE
  2. ^ RAVIOLI CINESI AL VAPORE
  3. ^ GALLETTO CROCCANTE CINESE
  4. ^ GELATO FRITTO

Le ricette di È Sempre Mezzogiorno del 30 ottobre 2023

È sempre mezzogiorno - Ricettepercucinare.com


È sempre mezzogiorno - Ricettepercucinare.com

Tomini fritti con verdure in agrodolce di Francesca Marsetti

ingredienti

Per i tomini:

  • 7 tomini
  • 150 g di farina 00
  • 3 uova
  • 250 g di pangrattato
  • sesamo
  • 1/2 l di olio di semi

Per le verdure:

  • 2 cipolle
  • 2 carote
  • 1 peperone rosso
  • 2 coste di sedano
  • 200 ml di vino bianco
  • 100 ml di aceto
  • 80 g di zucchero
  • 1 foglia di alloro
  • sale

preparazione

  • Passare i tomini nella farina, uovo e pangrattato;
  • Ripetere la panatura in uovo e pangrattato;
  • Mettere a riposare i tomini in frigo;
  • Unire aceto, vino bianco, pepe in grani, zucchero, alloro, sale in un pentolino e far bollire;
  • Tagliare le verdure a bastoncini e metterle in una scodella e poi rovesciare il composto agrodolce;
  • Lasciar raffreddare il composto per un paio di ore;
  • Nel suo liquido le verdure si conservano anche per 1 mese in frigo;
  • Friggere in olio caldo i tomini e poi mettere in forno per tenere caldi, mentre si preparano gli altri;
  • Scolare le verdure in agrodolce e accompagnare con i tomini;

Pane di castagne di Fulvio Marino

ingredienti

Per il roux:

  • 50 g di farina di castagne
  • 150 ml di latte

Per l’impasto

  • 300 g di farina di castagne
  • 700 g di farina tipo 2
  • 600 ml di acqua
  • 200 g di lievito madre o 10 g di lievito fresco di birra
  • 22 g di sale
  • 200 g di castagne bollite

preparazione

  • In un pentolino mettere il latte e farlo giungere quasi a ebollizione;
  • Dopodiché unire la farina di castagne per preparare una polentina;
  • Far raffreddare il composto;
  • in una scodella mettere la farina di castagne, farina tipo 2, lievito madre e acqua;
  • mescolare con un cucchiaio facendo assorbire lentamente;
  • inserire la polentina fredda e unire l’acqua sempre un po’ per volta;
  • Unire il sale e l’ultima parte di sale;
  • Mescolare il tutto e impastare per 10-15 minuti;
  • Unire le castagne cotte quando l’impasto risulta omogeneo;
  • Far riposare per 2 ore a temperatura ambiente;
  • Allargare l’impasto e poi fare delle pieghe su sé stesso, più volte;
  • Rimettere a lievitare per 2 ore in frigo;
  • Allargare di nuovo l’impasto e ripiegare i bordi verso il centro, formando una pagnotta;
  • Metterla nel cestino infarinato con le pieghe verso l’alto;
  • coprire e far lievitare fino a quando non raddoppia di volume;
  • In una teglia da forno capovolgere il panetto e poi fare le incisioni sulla superficie;
  • Cuocere nel forno già caldo e statico a 220°C per 45 minuti;

Continua la lettura » 1 2



Come si fa il mirto

come si fa il mirto - Ricettepercucinare.com


come si fa il mirto - Ricettepercucinare.com

Come si fa il mirto? Il mirto è uno dei liquori più noti e famosi prodotti in Italia assieme al limoncello. La sua origine è sarda, non a caso in Sardegna le piante di mirto abbondano. Scopriamo oggi assieme come si fa il mirto, in modo da ottenere un ottimo liquore casalingo pronto per ogni evenienza, da gustare al naturale oppure con l’aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio.

Cos’è il mirto e come si gusta

Il mirto è un liquore tradizionale sardo che si prepara a partire da bacche di mirto ben mature. Il mirto è un arbusto che cresce in tutta la regione. Alcune persone preparano il liquore usando anche le foglie della pianta, ma la ricetta tradizionale prevede che si usino solamente le bacche. Il suo sapore è deciso e fresco. Raramente, in realtà, si gusta a temperatura ambiente. E’ più comune gustarlo con ghiaccio o meglio ancora freddo di freezer. Essendo una bevanda a base alcolica, non ghiaccia, quindi potete riporlo comodamente in freezer. Una buona idea è quella di riporre in freezer anche i bicchierini. L’effetto rinfrescante e digestivo sarà assicurato. Ma forse siamo partiti dalla fine. Dunque torniamo indietro e vediamo come si fa il mirto.

Qual è la gradazione alcolica del mirto

Il liquore di mirto ha una gradazione alcolica che oscilla tra i 30° e i 50°. Ha un bel colore viola intenso che proviene dalla buccia delle bacche di mirto. La buccia, oltre a dare un bellissimo colore al liquore, è anche ricca di antiociani, degli antiossidanti preziosi per tenere alla larga le patologie tipiche del tempo che avanza e per mantenere in salute il sistema cardiovascolare.

Come si prepara il mirto

Veniamo ora alla preparazione del mirto. Come si prepara il mirto? Si raccolgono dapprima le bacche, che devono essere molto mature. Si lavano e asciugano, dopodiché si mettono nell’alcol per liquori (lo trovate al supermercato) per 40 giorni muovendo di tanto in tanto il recipiente. Terminato il periodo di macerazione, il liquido si filtra e le bacche si gettano. Il liquido va mescolato ad uno sciroppo precedentemente preparato facendo bollire acqua e zucchero (un litro di acqua e 100 grammi di zucchero). Lo sciroppo deve essere ormai freddo. Si mescolano dunque il liquido di macerazione (che dovrà essere anch’esso un litro per un libro di sciroppo) e lo sciroppo e si imbottiglia. Il tutto si gusta dopo un paio di mesi.

Per la preparazione, si lasciano a macerare le bacche mature, nell’alcool a 90° per 40 giorni. Trascorso il tempo di macerazione, il liquido viene filtrato e l’essenza ricavata viene addizionata con uno sciroppo di acqua e zucchero. Il liquore di mirto, però, potrà essere gustato solo dopo un riposo di 1-2 mesi.

Abbiate cura di usare le bacche entro due giorni dalla loro raccolta. Più sono fresche e meglio è! 



Proudly powered by WordPress