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Studel di mele velocissimo, ecco la ricetta perfetta

strudel di mele velocissimo- Ricettepercucinare.com


strudel di mele velocissimo- Ricettepercucinare.com

Lo strudel di mele è un classico della pasticceria che incanta i palati con il suo ripieno dolce e avvolgente avvolto in uno strato sottile di pasta sfoglia croccante. Tuttavia, preparare uno strudel tradizionale richiede tempo e pazienza. Ma che ne diresti di un’alternativa veloce che ti permetta di gustare questa delizia in un batter d’occhio? Ecco la ricetta per uno strudel di mele velocissimo che delizierà il tuo palato senza rubarti troppo tempo.

Strudel di mele, due parole per conoscerlo meglio

Prima di scoprire la ricetta dello strudel di mele velocissimo, conosciamo più da vicino questa ricetta così amata specie nelle regioni del nord Italia e oltre.

Lo strudel di mele è un delizioso e tradizionale dolce di origine austriaca, diventato nel tempo un’icona della cucina alpina. Questo dessert, dalla forma allungata e sottile, è composto da uno strato di pasta sfoglia ripiena di una deliziosa miscela di mele, frutta secca, zucchero e spezie, avvolto poi con cura per creare uno scrigno di golosità.

Questo dessert è ideale per le fredde giornate invernali, ma la sua bontà lo rende gradito in ogni stagione. La tradizione e il gusto si fondono armoniosamente in ogni fetta di strudel di mele, rendendolo un’esperienza culinaria indimenticabile per chiunque abbia la fortuna di assaporarlo.

Ingredienti per lo strudel di mele velocissimo

  • 2 mele (preferibilmente varietà acidule come le mele Granny Smith)
  • 1/2 tazza di zucchero
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • 1/4 cucchiaino di noce moscata
  • Succo di mezzo limone
  • 1/2 tazza di uvetta (opzionale)
  • 1 rotolo di pasta sfoglia pronta (questo è il segreto per lo strudel di mele velocissimo)
  • 2 cucchiai di pangrattato
  • 2 cucchiai di burro fuso
  • Zucchero a velo per la finitura

Procedimento per lo strudel di mele velocissimo

Preparazione delle mele

  • Sbuccia e affetta le mele finemente.
  • In una ciotola, mescola le mele con lo zucchero, la cannella, la noce moscata e il succo di limone.
  • Aggiungi l’uvetta se desideri un tocco extra di dolcezza.

Stendere la pasta sfoglia

Acquistare la pasta sfoglia già fatta è il segreto per lo strudel di mele velocissimo. Oggi in commercio si trovano ottime paste sfoglie già pronte, dunque non temere, il tuo dolce sarà buonissimo.

  • Srotola il rotolo di pasta sfoglia su una superficie leggermente infarinata.
  • Spolvera il pangrattato uniformemente sulla pasta sfoglia. Questo aiuterà ad assorbire l’umidità dalle mele e a mantenere la croccantezza della base.

Aggiunta del ripieno

  • Distribuisci uniformemente le mele sulla pasta sfoglia, lasciando uno spazio libero sui bordi.
  • Ripiega i lati corti della pasta verso il centro, quindi arrotola la pasta da un lato all’altro per formare uno strudel.

Cuocere

  • Trasferisci lo strudel su una teglia foderata con carta da forno.
  • Spennellare la superficie dello strudel con il burro fuso per ottenere una doratura uniforme.
  • Cuoci in forno preriscaldato a 200°C per circa 25-30 minuti, o fino a quando la pasta sfoglia è dorata e croccante.

Servire

  • Una volta cotto, lascia raffreddare lo strudel per alcuni minuti.
  • Spolvera lo zucchero a velo sulla parte superiore prima di tagliarlo a fette.

Suggerimenti

  • Puoi personalizzare il ripieno aggiungendo noci tritate, mandorle o pistacchi per un tocco croccante.
  • Servi lo strudel con una generosa porzione di gelato alla vaniglia o una spruzzata di panna montata per un dessert decadente.

In conclusione, questo strudel di mele velocissimo è la soluzione perfetta quando hai voglia di coccolarti con un dolce fatto in casa senza passare ore in cucina. Con pochi passaggi semplici, potrai gustare uno strudel delizioso e fresco che conquisterà il palato di tutti i tuoi ospiti. Buon appetito!



Ricetta Tempura di gamberi

Pubblicata 09/10/2012 Scritto da
Benedetta in Fritture,Sapori dal mondo,Secondi a base di pesce[1][2][3]

La tempura è un tipo di frittura di origine giapponese, caratterizzata da una pastella fatta con acqua, farina di riso, uovo, pane[4] e farina in cui vengono immersi pesce e verdure prima di essere fritte. Certo la frittura giapponese è ineguagliabile quanto a croccantezza e leggerezza però… proviamoci lo stesso! Io ho trovato la farina per tempura sul negozio online Avionblu[5] e ne ho subito approfittato! Nella preparazione della pastella per la tempura ci sono due correnti di pensiero, quella che dice di non mescolare troppo la pastella, anche se rimangono dei grumi di farina (in due parole per lasciare le bolle d’aria “attive” per il momento della frittura) e quella che dice di mescolare  per ottenere una pastella omogenea… io ho seguito questa seconda corrente! Altra diatriba… preparare la pastella lì per lì con acqua ghiacciata (magari tenendo la ciotola in una più grande con dentro acqua e ghiaccio), oppure farla prima e tenerla in frigo? Io l’ho fatta lì per lì…

Ingredienti per 3 persone:

– 350 gr. di gamberi o mazzancolle
– farina per tempura (io quella Avionblu[6])
– acqua gassata freddissima
– sale (se non usate la salsa di soia)
– salsa di soia
– olio di soia (in alternativa olio di semi di arachidi) per friggere

Preparazione:

Prendete i gamberoni (o mazzancolle), lavateli ed eliminate la testa

Sgusciateli lasciando la coda, fate una piccola incisione nella parte superiore ed eliminate il filo nero, incidete anche il sotto per evitare che con il calore il gambero si arrotoli su se stesso; asciugate bene i gamberi

Versate la farina in una ciotola e aggiungete l’acqua fredda gassata (160 gr di acqua ogni 100 gr. di farina); se volete potete aggiungere il sale nella pastella oppure metterlo dopo, sui gamberi già fritti (sempre se non accompagnate con salsa di soia, che è già saporita)

 Mescolate per ottenere una pastella… Immergere i gamberi nella pastella tenendoli per la coda e passarli bene nella pastella da entrambi i lati

Immergete i gamberi nell’olio di soia bollente (160°) o, in alternativa, nell’olio di semi di arachidi (il punto di fumo è molto simile); non mettete troppi gamberi insieme (3 o 4 per volta per non abbassare troppo la temperatura dell’olio)

Togliere i gamberi, quando sono mediamente dorati, con l’apposita pinza e metterli su un piatto con un foglio di carta assorbente

Servire con salsa di soia in cui “intingere” il gambero

Io li ho serviti in questo bellissimo piatto rettagolare della IVV[7]

e li ho accompagnati con cipolle fritte… che vedrete nella prossima ricetta[8]!

References

  1. ^ Visualizza tutti gli articoli in Fritture (www.imenùdibenedetta.com)
  2. ^ Visualizza tutti gli articoli in Sapori dal mondo (www.imenùdibenedetta.com)
  3. ^ Visualizza tutti gli articoli in Secondi a base di pesce (www.imenùdibenedetta.com)
  4. ^ pane (www.imenùdibenedetta.com)
  5. ^ Avionblu (www.avionblu.com)
  6. ^ Avionblu (www.avionblu.com)
  7. ^ piatto rettagolare della IVV (www.ivvnet.it)
  8. ^ prossima ricetta (www.imenùdibenedetta.com)

Scatta l’obbligo dell’origine su etichetta per i pomodori e derivati

Anche i pomodori saranno tracciati da etichetta
La legislatura italiana ha finalmente deciso di porre fine alla dichiarazione di prodotti italiani che, in realtà, non lo sono. Difatti, d’ora in avanti, i prodotti coltivati all’estero e importati per poi essere dichiarati italiani, non avranno più vita facile! L’obbligo dell’etichetta, infatti, ci consente di leggere l’origine dei pomodori e di tutti quei prodotti derivanti da esso. In questa maniera, pelati, sale di pomodoro, concentrati, polpe e molto altro ancora saranno tracciati ed i consumatori potranno sapere con precisione che cosa stanno acquistando e consumando sulle proprie tavole.
Ecco come salvaguardare il Made in Italy e difendere i propri prodotti
Secondo quanto riferito da Coldiretti, questa mossa consentirà si individuare gli inganni che si celano dietro tanti prodotti che sono coltivati in terre estere, ma che poi sono importanti nel nostro paese e vendute come per italiane. Ma nel dettaglio che cosa accadrà? Praticamente, dopo 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto interministeriale – pubblicato lo scorso 26 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale – sarà necessario indicare il paese in cui i pomodori sono stati prodotti per tutte quelle preparazioni a base di pomodoro e per quelle che hanno almeno il 50% di derivati dei pomodori. Dunque, sull’etichetta si dovrà leggere “Origine del pomodoro: Italia”, cosa che già è noto con altri prodotti alimentari e, peraltro, dovranno essere indicati anche i paesi di coltivazione e trasformazione. Nel caso in cui la provenienza non fosse italiana, allora si utilizzeranno diciture come Paesi UE, Paesi non UE, Paesi UE e non UE. Tutti i prodotti attualmente in commercio senza l’etichetta potranno essere commercializzati entro il termine di conservazione previsto!
Passata artigianale

E’ il riscatto della passata artigianale pugliese e di tante persone che ci lavorano nel comparto agricolo.

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