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Antipasto al tonno per un evento speciale

L’antipasto al tonno che vi presento oggi è legato ad un evento particolare, uno di quelli che difficilmente si scorda. Questa ricetta l’ho preparata ormai due settimane fa  per arricchire il buffet di finger food organizzato per i miei amici. L’evento? La mia festa di laurea! Eh già, perché contrariamente alle previsioni Maya e al malocchio dei professori, lo scorso mese sono entrata anch’io nella cerchia degli illustrissimi e pregiatissimi dottori, anzi con la d maiuscola, Dottori in lingue.
Troppe le emozioni da descrivere, alcuni i chili persi per la tensione, moltissimi i fogli, quaderni, dispense e libri finiti dritti dritti nel bidone dei riciclabili.

Tornando al nostro antipasto al tonno, l’ho preparato un sabato pomeriggio assieme ad altre decine di antipasti veloci e sfiziosi, per preparare un unico grande buffet di finger food in grado di sfamare le boccucce più affamate. Volevo preparare dei piccoli bocconcini che si potessero mangiare in piedi e senza l’uso di posate varie, pratici, piccoli e veloci nella preparazione.

La ricetta di questo antipasto al tonno l’ho trovato sbirciando qua e là nella rete, ed il merito di questa golosità va ad un coniglio[1], in arte Erika, e alla sua tana ricca di buone cose.

Ingredienti:
200gr patate
200gr tonno sottolio
50gr ricotta
50gr maionese
sale
pepe
semi di papavero
semi di sesamo
paprica dolce

Preparazione:
Lavate le patate, io ne ho usate 2 medie, e fatele lessare.

Quando saranno cotte toglietele dall’acqua, sbucciatele e passatele nel passaverdura, oppure con l’aiuto del minipimer, fino ad ottenere una purea morbida.

Frullate il tonno sgocciolato assieme alla maionese, il sale e il pepe. Se il composto è troppo denso aggiungete un cucchiaio di olio d’oliva.

Unite il composto di tonno alle patate e amalgamate bene.

Utilizzate due cucchiaini per formare delle palline che modellerete poi con le mani.

Passate ogni pallina nei semi di papavero, oppure nei semi di sesamo o ancora nella paprica.

Conservatele in frigorifero fino a poco prima di servirle.

Tagged: antipasti veloci, antipasto, paprica, patate, ricotta[2][3][4][5][6]

References

  1. ^ coniglio (www.latanadelconiglio.com)
  2. ^ antipasti veloci
  3. ^ antipasto
  4. ^ paprica
  5. ^ patate
  6. ^ ricotta

Pomodori secchi, ricetta pugliese | MyItalian Ricette Italiane

pomodori secchi ricetta pugliese - La Terra di Puglia


pomodori secchi ricetta pugliese - La Terra di Puglia

I pomodori secchi sono un prodotto di una semplicità disarmante. Il loro sapore unico e sempre gradito a tutti deriva proprio da questa semplicità. Da cosa sanno i pomodori secchi? Vi verrà da domandarvi. Semplice, da pomodoro. Ma il sole (quello vero, non quello degli essiccatori industriali) aggiunge quel quid in più che li rende davvero speciali. Morbidi e carnosi al punto giusto, ma pur tuttavia secchi e croccanti. Se avete assaggiato pomodori secchi di qualità mediocre, comprati a poco prezzo in un grande supermercato, resettate mente e palato. E per quanto riguarda i pomodori secchi, la ricetta pugliese parla chiaro. Amore, sole e terra sono gli ingredienti. E niente più. Scopriamola insieme. 

pomodori secchi ricetta pugliese - My Italian Recipes

Pomodori secchi, ricetta pugliese

La ricetta pugliese dei pomodori secchi prevede, in breve, i passaggi che vi elenchiamo qui sotto. Per conoscere tutti i dettagli di ciascun passaggio oppure per ricevere ulteriori informazioni, vi consigliamo di contattare gli amici di La Terra di Puglia, che saranno felici di assistervi nella preparazione dei pomodori secchi. Ecco i passaggi:

  1. acquistate ottimi pomodori maturi
  2. lavate i pomodori
  3. tagliateli per lungo
  4. disponeteli su un graticcio a faccia in su
  5. spolverizzateli di sale fino
  6. posizionateli in pieno sole
  7. ogni tanto girateli e cambiategli il verso
  8. la notte spostateli al coperto in modo che non prendano troppa umidità
  9. proseguite per alcuni giorni così (una settimana dovrebbe bastare): i pomodori dovranno perdere il 50% della loro umidità
  10. quando sono secchi al punto giusto potete riporli in un sacchetto e condirli al momento di gustarli
  11. oppure potete bollirli velocemente (pochi secondi) in acqua e aceto (metà e metà) e poi depositarli tutti aperti su un canovaccio
  12. lasciate asciugare tutta la notte
  13. l’indomani cominciate ad invasare i pomodori secchi (in un vaso ben sterilizzato), infilandoli verticalmente ed orizzontalmente pochi per volta, con pazienza, in modo da lasciare meno spazi e meno aria possibile
  14. se necessario, lasciate asciugare ancora
  15. poi aggiungete olio pugliese (in fondo state seguendo la ricetta pugliese) e, aiutandovi con una posata, spingete giu’ i pomodori in modo da favorire la fuoriuscita di altre eventuali bolle d’aria.
  16. se gradite aggiungete erbe aromatiche
  17. chiudete il vaso, ma non troppo stretto
  18. l’indomani verificate di nuovo la presenza di spazi e se necessario aggiungete altro olio extravergine di oliva pugliese (tutti i pomodori devono essere ben coperti dall’olio)
  19. poi chiudete ben stretto.

Una ricetta semplice coi pomodori secchi?

Ecco una ricetta coi pomodori secchi, perfetta, leggera, sana e di grande effetto: i filetti di orata ai pomodori secchi! Provatela e fateci sapere….ancor meglio se la proverete coi pomodori secchi fatti da voi.

filetti di orata ai pomodori secchi - My Italian Recipes

Rana pescatrice e coda di rospo: sono la stessa cosa?

Rana pescatrice e coda di rospo: sono la stessa cosa?


coda di rospo al forno - My Italian Recipes

E’ brutta, ammettiamolo che è davvero brutta. Ma è anche tanto buona. Le sue carni bianchissime e dal sapore straordinariamente delicato fanno impazzire tutti ed incontrano anche i gusti dei bambini. Quando ci rechiamo in pescheria, usiamo chiamarla indifferentemente coda di rospo oppure rana pescatrice, e veniamo sempre compresi. Lo stesso vale per i libri di cucina oppure per i siti internet di cucina che usiamo frequentare. La differenza tra un termine e l’altro sembra non esistere o, se esiste, non essere rilevante. Ecco, è proprio così, la differenza esiste. Scopriamola assieme.

Rana pescatrice e coda di rospo sono lo stesso pesce

Il pesce è lo stesso, ed è anche piuttosto pregiato. Il nome dipende dal fatto che vi riferiate al pesce al suo stato “naturale”, oppure già pescato, lavorato e pronto per essere venduto. Ci spieghiamo meglio. La rana pescatrice si chiama così perchè è un pesce che si annida nei fondali più fangosi per dedicarsi alla pesca. Le femmine hanno un’escrescenza sulla testa, che ricorda vagamente un uncino o una canna da pesca, una specie di amo lungo, per intenderci. Questa escrescenza si illumina al buio. Il nome rana pescatrice deriva dal fatto che esteticamente somiglia ad un rospo e che, appunto, va a pesca.

La coda di rospo è lo stesso pesce, ma si usa chiamarla così perchè, quando viene pulita, privata della testa ed è pronta per la vendita, ne rimane solamente la coda. La coda del rospo, o del pesce somigliante al rospo, insomma. Potete chiamarla come meglio preferite, tanto il vostro negoziante vi comprenderà in ogni caso.

E’ comunque interessante conoscere la differenza tra i due nomi e sapere da dove provengono.

coda di rospo - My Italian Recipes

Coda di rospo al forno

E voi, come la preparate la coda di rospo? A noi piace molto al forno. Nella pagina dedicata alla coda di rospo troverete una ricetta corredata di foto e spiegazioni passo a passo, oltre ad alcuni suggerimenti per eventuali varianti.

 

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