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Come pulire i ricci di mare

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Come pulire i ricci di mare? Tutti noi amiamo i ricci di mare e se ci capita di trovarli abbiamo piacere di valutare l’idea di acquistarli e portarli a casa. Una volta giunti a casa, però, sorge spontaneo il dubbio in merito a come pulire i ricci di mare. Effettivamente la polpa è dolce e gustosa ma la parte esterna è pungente come non mai. Già tenerli il mano è una piccola grande sfida! Vediamo allora come si puliscono.

Come pulire i ricci di mare?

Dovete sapere che pulire i ricci di mare non è affatto difficile e complicato. Avete tuttavia bisogno di un oggetto ben preciso, chiamato taglia ricci. Il taglia ricci è un oggetto che somiglia vagamente ad un apriscatole, si compra ovunque, presso i negozi di casalinghi, i ferramenta e persino online. La prima cosa da fare è prendere il riccio in mano tenendolo molto delicatamente ed evitando di stringere la mano per non ferirvi con gli aculei del riccio. Cercate la bocca del riccio e tenetela verso l’alto, quindi tagliate orizzontalmente il riccio usando l’apri ricci. Scoperchiate la calotta ricavata e vuotate il riccio dalla sua acqua: deve sapere incredibilmente di mare e di fresco. Togliete anche eventuali piccole alghe. A questo punto prendete un cucchiaino e rimuovete la polpa rossa del riccio: posatela in una ciotolina.

Altri modi per aprire i ricci di mare

Vi abbiamo illustrato sopra un metodo efficace e sicuro per aprire i ricci di mare. Pulire i ricci di mare non è difficile con il taglia ricci. Se non avete il taglia ricci vi consigliamo di usare molta cautela. Potete provare con la punta di un coltello girando intorno al riccio ed incidendolo orizzontalmente in tutta la sua circonferenza, ma servirà comunque molta cautela.

E poi, tutti ai fornelli!

Dopo aver aperto i ricci di mare potete gustarli in purezza con un po’ di pane. In alternativa, potete sfiziarvi con un piatto di spaghetti ai ricci di mare. Non stracuocete i ricci: dovranno solamente prendere calore. Un po’ di aglio e di prezzemolo completeranno il tutto!

 



Ricette leggere per una lunga sessione di gaming online

Ricette leggere per una lunga sessione di gaming online


Trascorrere una serata in compagnia dei propri amici davanti alla televisione giocando ai videogame è sempre qualcosa di molto divertente. Se avete in mente, però, di affrontare una lunga sessione di gaming online, dovrete programmare con la dovuta cura il pasto, in maniera tale da evitare l’effetto soporifero e non rischiare di addormentarsi con il joystick in mano.

Sia che si tratti di giochi da Casinò che di sessioni online di alcuni videogiochi molto famosi, è importante scegliere con la giusta accuratezza i cibi da consumare. È facile intuire come la pizza potrebbe essere appetitosa e golosa, ma il rischio di sporcarsi è molto alto, soprattutto quando il divano non è di vostra proprietà. Stesso discorso per i panini farciti, che rende impossibile avere le mani libere per impugnare i joystick.

Cosa mangiare durante sessioni di gioco mattutine

Ci sono dei suggerimenti che possono tornare decisamente utili per seguire la giusta alimentazione in base al momento della giornata in cui ci si posiziona davanti allo schermo. La colazione, ad esempio, è il pasto fondamentale della giornata, che non si deve saltare per alcuna ragione, dal momento che garantisce tutti quei nutrienti che servono per affrontare quanto accadrà nel resto della giornata.

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Per una sessione senza problemi e dalla digestione semplice di gaming mattutina proviamo a capire i migliori consigli da seguire. Ad esempio, potreste pensare di mangiare una brioche e dei biscotti, a patto che non siano eccessivamente zuccherati. Molto meglio puntare sui biscotti integrali.

Va molto bene anche optare per una colazione all’inglese, senza però eccedere con le quantità sia di bacon che di salsiccia. Ad ogni modo, nel momento in cui si comincia con la sessione di gaming, il cibo viene sicuramente in secondo piano. Tenete a portata di mano sempre della frutta fresca, piuttosto che qualche salatino oppure dei biscotti leggeri, come potrebbero essere ad esempio dei Pavesini.

Se la sessione di gaming dovesse rivelarsi particolarmente impegnativa e complessa anche dal punto di vista fisico, allora il suggerimento migliore da seguire è quello di evitare la colazione salata. Infatti, è molto meglio optare per un pezzo di cioccolato in compagnia di frutta secca sgusciata.

Cosa mangiare in una sessione di gaming di sera

Tutto cambia se invece avete in programma una sessione di gaming durante le ore serali. Per chi lavora o chi studia si tratta di un appuntamento fisso per quanto riguarda la finestra temporale, dato che spesso è l’unica disponibile in tutta la giornata. Proprio per questo motivo, siccome si è alla fina della giornata, meglio stare distanti dai carboidrati, così come dagli zuccheri semplici e dai grassi, provando ad azzerarli o a ridurli quantomeno il più possibile.

Nel caso in cui la sessione di gaming si dovesse rivelare semplice e non troppo impegnativa, allora si può pensare di consumare delle gallette di riso. Un’ottima soluzione, dal momento che consentono di non sporcarsi le mani. Ottima scelta anche avere a portata di mano della frutta fresca, magari da prendere usando degli stuzzicadenti, in maniera tale da mantenere le mani sempre ben pulite. In questo modo, si conserva la lucidità e la concentrazione e il senso di fame se ne va.

Per quanto concerne la cena, invece, la cosa migliore è puntare sulle proteine. Quindi, vanno benissimo i piatti a base di carne e pesce, accompagnati da un buon quantitativo di verdura. Cercate di stare alla larga dai cibi fritti, così come dalla pasta. Qualora la sessione di gaming dovesse essere piuttosto complessiva e impegnativa, allora si può pensare di consumare qualche pezzetto di cioccolata, a patto che sia fondente quantomeno al 50%, visto che si può digerire con maggiore facilità e rapidità.



Olive in salamoia domande e risposte

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Olive in salamoia, vera bontà mediterranea
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Fare le olive in salamoia non è per nulla difficile. L’ingrediente principale, oltre alle olive è probabilmente la pazienza. Secondo il metodo tradizionale di preparazione, il più comune, facile e diffuso, le olive devono infatti stare a bagno per 40 giorni. Organizzatevi per tempo insomma. Solitamente la raccolta delle olive avviene a novembre dunque potrete invasare le vostre olive nere in salamoia intorno a Natale. Potreste anche assaggiarle, anche se bisognerebbe lasciarle riposare per un mese prima di gustarle il tutta la loro bontà e in tutto il loro sapore. Detto questo, rispondiamo ad alcune domande comuni sulle olive in salamoia.

Come si fanno le olive in salamoia?

Vediamo dunque come si fanno le olive in salamoia in tutta semplicità. Dovrete raccogliere le olive oppure farvele dare da qualcuno che ha gli alberi. Poi le immergerete in acqua in un secchio o bacinella. Cambierete l’acqua una volta al giorno per 40 giorni. Al termine dei 40 giorni dovrete preparare una salamoia facendo bollire 100 gr di sale per ogni litro di acqua. Quando la salamoia è fredda, invasate le olive in vasi ben sterilizzati. Se volete potete aggiungere degli aromi di vostro gusto: scorza di agrumi, mirto, pepe e quant’altro.

Non hai voglia di farle? Puoi sempre acquistarle

Online si trovano alcune aziende interessanti che producono e vendono olive in salamoia preparate secondo la ricetta della tradizione. La Terra di Puglia per esempio si occupa di vendita online di olive in salamoia ed altri prodotti tipici pugliesi da abbinare e servire assieme: friselle, sottoli, melanzane a filetti, tarallini, olio di oliva e così via. Ma torniamo a noi.

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Varietà di olive da usare per le olive all’acqua

Note anche con il nome di olive all’acqua, le olive in salamoia sono solitamente piccoline. In Puglia, per esempio, si usano le celline o le leccine, per intenderci. E’ fondamentale che non siano troppo mature però! Sceglietele di un colore marroncino per così dire “intermedio”, dunque nè troppo verdi, nè troppo nere.

Perchè si lasciano le olive in acqua così tanti giorni?

Le olive in salamoia devono rimanere in acqua per tanti giorni per perdere l’amaro. 40 giorni!  Il processo si chiama per l’appunto deamarizzazione delle olive. Accorciare i tempi significherebbe avere un prodotto finale amaro e poco gradevole al palato. Qualcuno accorcia questi tempi usando soda caustica oppure cenere, ma vi sconsigliamo di imbarcarvi in questi metodi se non vi sentite troppo a vostro agio con la ricetta. C’è anche chi usa calce in polvere o calce viva, in tal caso si chiamano olive alla calce.

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L’alternativa semplice alle olive in salamoia: le olive al sale

Se l’idea di mettere le olive in acqua per 40 giorni non vi convince, non ne avete nè la voglia nè il tempo, potete fare le olive al sale. Dovrete mettere le olive in un recipiente di coccio con abbondante sale grosso e gli aromi di vostro gusto. Il sale cuocerà e farà maturare le olive. Non dovrete far altro che togliere mano a mano l’acqua di vegetazione delle olive. In tal caso ci metteranno meno di 40 giorni: assaggiatele ogni tanto per verificare quando sono pronte!

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Cosa fare dopo i 40 giorni in acqua?

Dopo che le olive sono rimaste per 40 giorni in acqua dovete prepararvi ad invasarle. Ecco come si fa:

  • lavate e sterilizzate dei vasi nuovi (per lo meno le capsule che siano nuove)
  • preparate una salamoia facendo bollire 100 grammi di sale grosso per ogni litro d’acqua
  • quando la salamoia è pronta, fatela raffreddare
  • a questo punto potete invasare le olive
  • chiudete bene i vasi e disponete in dispensa per un mese
  • dopo un mese potete assaggiare le vostre olive in salamoia!



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