Tag: menu di benedetta consorzio casalasco

Comunicato stampa Pomì-

Costantino Vaia, Managing Director del Consorzio Casalasco del Pomodoro, relatore al  Convegno “L’impronta ambientale dei prodotti”, durante la Sessione II – “Le prime esperienze italiane nella realizzazione e nell’utilizzo competitivo delle impronte ambientali”.

Coltura del Benessere è la filosofia Pomì che, consapevole delle conseguenze sociali ed ambientali del proprio operato, pone attenzione globale a tutti gli aspetti della produzione e all’impatto che le scelte alimentari hanno sulle economie globali oltre che sul clima. Pomì si impegna quotidianamente nel condurre la propria attività all’insegna di una green economy che sappia coniugare la qualità tradizionale del marchio e la nuova sensibilità del consumatore, sempre più attento al benessere attuale e futuro di sé stesso e del contesto sociale e ambientale in cui vive.

Da qui nasceva, lo scorso ottobre, l’adesione volontaria dell’azienda al progetto ‘etichetta PER IL CLIMA’, ideato da Legambiente insieme ad Ambiente Italia. Pomì è stato infatti il primo marchio del settore alimentare ad ottenere l’etichetta PER il CLIMA attraverso la quale ha comunicato la quantità di CO2 emessa durante il ciclo di vita di alcuni prodotti.

“Aver aderito all’iniziativa nel 2011 ed aver proseguito oggi nella stessa direzione – dichiara Costantino Vaia, Managing Director di Consorzio Casalasco del Pomodoro – è per noi una conferma della qualità del progetto, una piena e consapevole assunzione di responsabilità nei confronti del consumatore e dell’ambiente che si inserisce all’interno di un progetto più ampio per il quale ci definiamo promotori di una Coltura del Benessere per il territorio e le persone, intese sia come fruitori che come risorse per il lavoro. Abbiamo infatti la gestione completa di tutta la filiera, e volere dichiarare l’impatto che ogni singola fase del nostro lavoro ha sull’ambiente ,ci ha permesso di monitorarle in modo continuativo migliorando quelle più critiche per un ottimo risultato complessivo. Abbiamo infatti ridistribuito gli investimenti, sia economici che in termini di risorse umane, per agire direttamente sulle attività che incidevano in modo sostanziale. Nostro obiettivo primario: combinare l’alta qualità, assicurando al consumatore un prodotto 100% italiano, certificato in tutte le fasi della filiera, con una sostenibilità reale e percepibile a tutti”.

L’azienda, infatti, investe da sempre in un sistema di coltivazione, produzione e confezionamento che ha come obiettivi il risparmio idrico e l’assoluta salubrità del cibo, garantendo elevati livelli di qualità e sicurezza, sia per la forza lavoro che per l’ambiente. Pomì, infatti, ottimizza i sistemi d’irrigazione sperimentando ed applicando nuove tecniche che possono risparmiare fino al 26% d’acqua ogni anno rispetto alle tecniche tradizionali: dal 2008 sono stati infatti apportati importanti interventi tecnologici per dotare i campi di sonde in grado di suggerire con precisione millesimale quantità e modalità di acqua da utilizzare.

Tale scelta è in linea con l’applicazione rigida dei disciplinari per un’agricoltura integrata nel rispetto della biodiversità, con l’oculata gestione dei rifiuti e l’elevata ottimizzazione della logistica per il trasporto sia del pomodoro fresco verso gli stabilimenti di confezionamento che da essi, col prodotto finito, verso la grande distribuzione.

Da evidenziare, inoltre, l’attenzione per le confezioni: la versione brick dei prodotti Pomì di tutti i formati disponibili è certificata con il marchio FSC (Forest Stewardship Council) che identifica la carta proveniente da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Di più recente ideazione è Pomì Trace, il sistema tecnologico e informatico creato dall’azienda a favore del consumatore che rende possibile la tracciabilità dei prodotti a marchio Pomì: grazie al lotto e all’ora di produzione presente su ogni singola confezione, il consumatore, collegandosi al sito web, può infatti risalire lungo tutta la catena produttiva fino ad arrivare all’azienda agricola che ha coltivato i pomodori, verificandone l’effettivo luogo di produzione e quindi la distanza tra il campo e il sito di trasformazione. Un servizio utile per il consumatore e una dimostrazione ulteriore di quanto sia breve il percorso che i pomodori, coltivati principalmente nelle province
di Parma, Piacenza, Cremona e Mantova, compiono dal campo alla tavola.

Gli interventi adottati dall’azienda per ridurre notevolmente l’impatto ambientale hanno una loro efficacia individuale, ma incidono in modo importante soprattutto perché combinati insieme in un sistema integrato la cui finalità è di raccogliere sotto un solo denominatore – BENESSERE – le persone, il territorio e l’ambiente.

Per ulteriori informazioni   http://www.pomionline.it/coltura-del-benessere.php

Comunicato stampa Pomì


POMÌ: INVESTIMENTI COMMERCIALI IN ITALIA
E ALL’ESTERO PER I PROSSIMI 5 ANNI
Pomì,
marchio 100% italiano di proprietà del Consorzio Casalasco del Pomodoro dal
2007, chiude il 2012 con un fatturato in crescita – +13,8%
in Italia e +17,2% nell’export 
– riferito alla produzione di oltre 40.000
tonnellate
di prodotto finito a marchio, consolidando la sua posizione ai
vertici del mercato italiano ed estero nel settore del rosso, e con una prospettiva
d’investimento e di sviluppo
 per i prossimi cinque anni.

Un risultato sensibilmente positivo la cui origine è da rintracciarsi
nell’attività delle 300 aziende agricole che producono la
materia prima per i 4 stabilimenti (600 addetti) che,
nel cuore della food valley italiana, lavorano il pomodoro raccolto dai 4500
ettari
 di terreno disponibili. Un sistema produttivo altamente
innovativo che si compone di una filiera agroalimentare completa, tracciabile e
certificata, e si avvale di un complesso modello di agricoltura
sostenibile
 per garantire i massimi standard qualitativi nel rispetto
dell’assoluta salubrità del cibo, dei valori territoriali e di cooperazione tra
gli agricoltori. L’impegno di Pomì nel perseguire un’attività produttiva basata
sulla sostenibilità certificata ha inoltre contribuito all’attuale
posizionamento di leader sul mercato nazionale e di modello rappresentativo del
vero pomodoro italiano.

In crescita, infatti, anche la presenza del marchio all’estero che
conferma anche per il 2012 il successo ottenuto fin dal suo primo ingresso
all’inizio degli anni ’80. Pomì è infatti presente in modo sostanziale nella
maggior parte dei Paesi Europei con maggiore concentrazione in Austria (+15,2%)
e in Germania (+ 14,3%). Lo stesso è avvenuto oltre i confini
Europei e, in particolare, in Russia (+ 22%) e in Libano (+
8,3%).

Una considerazione a parte merita Pomì U.S.A., unica società
importatrice e distributrice USA di tutti i prodotti Pomì, che nel 2012 ha
ottenuto un notevole incremento di vendite in netta contro tendenza rispetto al
mercato statunitense che invece rivela una diminuzione del 6% per il settore
del rosso.

“Esportare Pomì è stato fin da subito naturale, un’attività parallela alla
produzione e agli investimenti italiani che ci rendono l’azienda credibile e
certificata che siamo oggi. 
– commenta Costantino Vaia, Managing
Director del Consorzio Casalasco del Pomodoro e Presidente Pomì U.S.A. – Quando
il nostro prodotto viene venduto per il commercio estero non è solo una
semplice passata e un prodotto simbolo della qualità made in Italy. Le nostre
ricerche dimostrano che Pomì è riconosciuto come un brand di prestigio,
portavoce delle caratteristiche di sapore e tradizione culinaria dell’Italia.
Per questo motivo nel quinquennio 2013-2017 l’obiettivo resta quello di
incrementare il volume d’affari nei prodotti a marchio Pomì nel mondo
. La
crescita, attesa tra l’80 ed il 90%, sarà supportata daadeguati
investimenti 
per l’implementazione e lo sviluppo delle attività
commerciali e di marketing a sostegno del vero made in Italy che l’azienda
esprime.”

www.pomionline.it

  

Proudly powered by WordPress