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Crumble di mele senza glutine, ricetta

crumble di mele - Ricettepercucinare.com


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Il crumble di mele senza glutine è una deliziosa variante di un classico dessert, pensata per soddisfare i palati dei celiaci o di coloro che seguono una dieta priva di glutine. Questo dolce conserva tutto il sapore e la consistenza del crumble tradizionale, ma con l’aggiunta di ingredienti senza glutine che lo rendono accessibile a un pubblico più ampio.

Ingredienti per la preparazione del crumble di mele senza glutine

  • Mele (circa 6 mele, preferibilmente acide)
  • Zucchero (100 g per le mele, più 50 g per la copertura)
  • Succo di limone (1 cucchiaio)
  • Cannella in polvere (1 cucchiaino)
  • Farina senza glutine (200 g)
  • Zucchero di canna (50 g)
  • Burro senza glutine (125 g, freddo e tagliato a cubetti)
  • Frutta secca a piacere (noci, mandorle, ecc.) – (opcional)
  • Pizzico di sale

Istruzioni

  • Preriscalda il forno a 180°C.
  • Sbuccia e taglia le mele a fette sottili. In una ciotola, mescola le mele con il succo di limone, 100 g di zucchero e la cannella. Disponi le mele in uno stampo da forno.
  • In un’altra ciotola, prepara la copertura del crumble. Mescola la farina senza glutine con 50 g di zucchero, il burro freddo a cubetti e un pizzico di sale. Lavora gli ingredienti con le mani fino a ottenere una consistenza sbriciolata.
  • Aggiungi eventualmente la frutta secca tritata (noci, mandorle, ecc.) alla miscela di copertura.
  • Distribuisci uniformemente la copertura sbriciolata sopra le mele nel formato da forno.
  • Cuoci in forno preriscaldato per circa 30-40 minuti o fino a quando la superficie è dorata e le mele sono tenere.
  • Tira fuori dal forno il tuo crumble di mele senza glutine e lascia raffreddare leggermente prima di servire.

Quali mele scegliere per il crumble di mele senza glutine

La scelta delle mele giuste è fondamentale per ottenere un crumble irresistibile. Tra le migliori varietà per questo dessert, spiccano la Granny Smith, la Jonagold e la Fuji. Le mele Granny Smith, con il loro gusto acidulo, conferiscono al crumble una piacevole freschezza, bilanciando la dolcezza della copertura. Le Jonagold, invece, offrono un equilibrio tra dolce e acidulo, risultando ideali per chi ama un sapore più complesso. Le mele Fuji, dolci e succose, aggiungono una dolcezza naturale al crumble, creando un contrasto delizioso con la consistenza croccante della copertura. Sperimentare con una combinazione di queste varietà può portare a un crumble di mele ancora più ricco di sfumature di gusto.

Il crumble di mele senza glutine è un dessert accogliente e delizioso, perfetto da gustare da solo o con una pallina di gelato senza glutine. La combinazione di mele dolci e acidule con la croccantezza della copertura sbriciolata crea un equilibrio di sapori che sicuramente conquisterà tutti, anche coloro che non seguono una dieta senza glutine. Buon appetito!



Pasta al ragu calorie: facciamo insieme il conto

pasta al ragu in bianco - Ricettepercucinare.com


pasta al ragu in bianco - Ricettepercucinare.com

La pasta al ragù è uno dei piatti più amati e iconici della cucina italiana, con una ricca storia e una grande varietà di interpretazioni regionali. Tuttavia, sebbene sia deliziosa, è importante essere consapevoli delle calorie e delle scelte alimentari quando si gode di questa prelibatezza.

Pasta al ragu calorie, come fare il conteggio

La pasta al ragù tradizionalmente consiste in pasta fresca o secca, spesso tagliata in forme come spaghetti, tagliatelle o rigatoni, accompagnata da un saporito sugo a base di carne. Il ragù, noto anche come bolognese, è solitamente preparato con carne di manzo, maiale o agnello, cotta lentamente con pomodoro, cipolla, sedano, carote, vino rosso e spezie. Questa combinazione di pasta e sugo crea un piatto gustoso e appagante.

Le calorie in una porzione di pasta al ragù possono variare notevolmente in base al tipo di pasta utilizzato e alla ricetta del sugo. Ecco una stima approssimativa delle calorie in una porzione di pasta al ragù:

  1. Pasta: Una porzione di pasta al ragu (circa 100 grammi) può contenere circa 150-200 calorie, a seconda del tipo e della marca. Le paste integrali o di grano intero sono spesso una scelta più nutriente, poiché contengono più fibre.
  2. Ragù: La salsa al ragù può variare da 150 a 300 calorie o più a seconda della quantità e del tipo di carne utilizzato, della presenza di grassi aggiunti e della dimensione della porzione. Un ragù più magro preparato con carne magra e meno grasso può essere una scelta più leggera dal punto di vista calorico.
  3. Formaggio: Molte persone amano aggiungere formaggio grattugiato come il parmigiano o il pecorino alla loro pasta al ragù. Una porzione di formaggio grattugiato (circa 30 grammi) può aggiungere altre 100-120 calorie.
  4. Porzione totale: In totale, una porzione media di pasta al ragù può contenere tra le 400 e le 600 calorie o più, a seconda degli ingredienti e delle porzioni.

Ecco alcuni suggerimenti per rendere una porzione di pasta alla bolognese più leggera

  1. Scegliere pasta integrale o di grano intero per un maggiore apporto di fibre e una sensazione di sazietà più duratura.
  2. Optare per carne magra come vitello magro anzichè macinato misto
  3. Ridurre la quantità di formaggio o scegliere una varietà a basso contenuto di grassi.
  4. Controllare le porzioni per evitare di mangiare troppo: 70/80 grammi sono sufficienti!
  5. Cominciare sempre i pasti con una ricca insalata verde poco condita

Ricordate che la moderazione è la chiave quando si tratta di calorie e che è importante bilanciare una gustosa pasta al ragù con una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo. Con le giuste scelte, è possibile godere di questo piatto italiano senza esagerare con le calorie.



La passata di pomodoro comprata va cotta?

passata di pomodoro - Ricettepercucinare.com


passata di pomodoro - Ricettepercucinare.com

La passata di pomodoro è uno dei capisaldi della cucina italiana e della dieta mediterranea. In Italia si usa ampiamente per una vasta gamma di ricette di vario genere: dalla classica spaghettata al pomodoro sino a piatti più complessi, in umido, a base di carne, pesce, ortaggi. Molti lettori ci scrivono per chiederci se la passata di pomodoro comprata va cotta. Non sempre infatti si sa come comportarsi di fronte ad un prodotto commerciale. La passata di pomodoro è già pronta da usare? E’ sufficiente scaldarla? O richiede cotture lunghe? Rispondiamo subito a questa domanda.

La passata di pomodoro comprata va cotta?

La passata di pomodoro è un prodotto gustoso, sano e genuino se fatta in casa. Spesso per mancanza di tempo o semplicemente perché abbiamo individuato tra gli affollati scaffali del supermercato un prodotto che fa al caso nostro e che ci sembra qualitativamente interessante e adeguatamente gustoso, preferiamo acquistarla. E a quel punto la domanda sorge spontanea: la passata di pomodoro comprata va cotta? Un domanda più che legittima.

Capita sovente di vedere sul web ricette a base di passata di pomodoro intente a sobbollire per diverse ore. Ci riferiamo naturalmente ai ragù, preparazioni che richiedono cotture lunghe proprio per consentire alla carne di insaporire adeguatamente la preparazione finale. Cosa fare invece nel caso di una semplice pasta al pomodoro?

Sarà sufficiente scaldare la passata oppure è necessario cuocerla? Che tipo di prodotto è la passata di pomodoro commerciale? Cotto e pronto da mangiare, oppure crudo, e pertanto bisognoso di cottura? Vediamolo subito insieme.

Ecco come usare la passata comprata

Ebbene, la passata di pomodoro comprata non necessita di lunghe cotture. Questo perchè tutte le passate di pomodoro commerciali, durante la produzione, sono pastorizzate oppure sterilizzate. Dopo aver selezionato e lavato i pomodori, questi sono inviati alla scottatrice. Si scottano i pomodori al fine di rimuovere la buccia. Segue una tecnica industriale chiamata hot-break, portando i pomodori da una temperatura che va dai 45 agli 80 gradi sino a 100 gradi. Si ottiene un prodotto viscoso e denso, che dopo altri passaggi arriva sino al confezionamento. Qui, il prodotto subisce una pastorizzazione o una sterilizzazione.

Se vi state domandando dunque se potete assaggiare la passata di pomodoro commerciale senza nemmeno farla bollire, la risposta è sì, perché è un prodotto sicuro. Tuttavia, una breve cottura (bollitura o sobbollitura) di una decina di minuti vi aiuterà a:

  • esaltarne il sapore
  • migliorarne la densità ove necessario
  • esaltare il sapore complessivo del vostro piatto (poniamo il caso abbiate preparato un soffritto, abbiate aggiunto del basilico o aglio)

Dunque non avrete bisogno di lunghe cotture, ma sicuramente dieci – quindici minuti sono l’ideale per perfezionare la vostra ricetta, migliorare la densità del prodotto e, naturalmente, riscaldarlo.



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