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Chloe Facchini curiosità e indiscrezioni

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chi è chloe facchini chef di e' sempre mezzogiorno - Ricettepercucinare.com

Gli chef di E’ sempre mezzogiorno sono molto amati dal grande pubblico e spesso i nostri attenti lettori ci scrivono per sapere qualcosa di più anche sulla loro vita privata. Perchè sono simpatici, spontanei, bravi e preparati, ed entrando tutti i giorni nelle nostre case sono un po’ di famiglia. Conosciamo meglio Chloe Facchini, la chef transgender di E’ Sempre Mezzogiorno.

Chi è Chloe Facchini chef transgender di E’ Sempre Mezzogiorno

Chloe Facchini è la chef transgender di E’ Sempre Mezzogiorno. Nata con il nome di Riccardo Facchini, proviene dalla provincia di Bologna ed ha oggi 40 anni. L’amore per le cucina proviene dalla nonna, che le ha insegnato molte ricette della tradizione. Diplomata all’istituto alberghiero, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere ed ha poi lavorato in molti ristoranti d’Italia e d’Europa.

Nella sua carriera spicca la collaborazione con Anthony Genovese, famoso chef stellato. Per quanto riguarda la sua carriera televisiva, la vediamo tutte le settimane a E’ Sempre Mezzogiorno, prima ancora a La Prova del Cuoco e anche ad altri programmi culinari andati in onda su Bravo Tv e su Sky Uno.

Fidanzato e vita privata di Chloe Facchini

Oggi Chloe Facchini è una donna che ha affrontato un lungo percorso per cambiare genere. Nel corso di un’interessante intervista rilasciata di recente all’emittente Radio Capital, Chloe ha affermato di essersi sempre sentita donna, ancor prima di sapere cosa potesse essere la transessualità. Oggi Chloe Facchini è felicemente fidanzata con il suo compagno Maurizio Siesto.

Chi è il fidanzato di Chloe Facchini

Come detto, il fidanzato di Chloe Facchini si chiama Maurizio Siesto. E’ un pasticcere e si occupa di Cake Design.

Quali sono gli hobby di Chloe Facchini chef transgender di E’ Sempre Mezzogiorno

Come detto Chloe Facchini ha preso il diploma di Istituto Alberghiero e la laurea in Lingue e Letterature Straniere. I suoi hobby sono la lettura e la musica, ma non solo. Per oltre 15 anni la chef di E’ sempre mezzogiorno ha praticato il salto ad ostacoli a cavallo.

 



3 cose che non sapevi sul radicchio di Treviso

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radicchio di treviso in padella - Ricettepercucinare.com

Il radicchio di Treviso è un’autentica bontà. Prodotto tipico del Veneto, è molto amato anche nel resto d’Italia. Ottimo crudo, si presta molto bene ad essere anche cotto e “trasformato” al fine di dar vita a tante diverse preparazioni. Ma sappiamo davvero tutto sul radicchio di Treviso? Ecco 5 cose che forse non sapevi su questo strabiliante e coloratissimo ingrediente. 

1 – Il Radicchio ha molte caratteristiche benefiche

Il radicchio di Treviso è un alimento sano e leggero. Ha un buon effetto disintossicante ed antiossidante. E’ ricco di vitamine del gruppo B, vitamina C e vitamina K. E’ anche ricco di potassio. Oltre a disintossicare l’intestino, aiuta le arterie a tenersi pulite e a tenere a bada il colesterolo. Il suo effetto antiossidante invece è perfetto per ritardare o prevenire l’insorgenza delle patologie tipicamente legate all’invecchiamento cellulare. Infine, riduce la glicemia!

2 – La produzione del radicchio di Treviso è molto particolare

Vi immaginerete un bel campo pieno di cespi di radicchio di Treviso pronti ad essere raccolti e venduti. La realtà dei fatti non è esattamente così. Il radicchio di Treviso prevede una procedura un po’ più articolata e complicata. Le fasi della produzione del Radicchio di Treviso sono fondamentalmente 3 e sono la preforzatura, l’imbianchimento e la toelettatura. Durante la preforzatura, i cespi di radicchio sono raccolti con le loro radici, legati in mazzi e ripiantati in apposite serre. Durante l’imbianchimento, il radicchio è posto “in ammollo” in apposite vasche d’acqua. Infine, durante la toelettatura, si esegue un lavaggio dei cespi, che poi andranno in vendita.

3 – Qual è l’origine del radicchio di Treviso?

Il radicchio di Treviso è un ortaggio dalle origini piuttosto datate. Sembra che abbia fatto la sua comparsa in quel di Treviso appunto nel Cinquecento. Vi sono alcuni testi dell’Ottocento che fanno riferimento chiaramente a questo tipo di radicchio.

 



Piccola guida al porridge | Ricettepercucinare.com

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piccola guida al porridge - Ricettepercucinare.com

Abbiamo già avuto modo di darvi la ricetta del porridge altrove e ormai sapete bene come preparare il porridge dolce e il porridge salato. Oggi riassumiamo brevemente quel che sappiamo sulla ricetta e rispondiamo ad alcune domande frequenti sul tema. Vediamo allora questa piccola guida al porridge cosa ci racconta.

Il porridge è sempre stato una colazione sofisticata?

Cominciamo la nostra piccola guida al porridge con qualche cenno storico su questa pietanza così semplice e così nutriente. Pensate che nel XVIII secolo il porridge era una zuppa povera. Un pò come in Pianura Padana la polenta era l’alimento principale in tempi di povertà, analogamente in Scozia accadeva con l’avena. La zuppetta di avena si gustava sia calda che fredda, a tutte le ore del giorno. Era un pasto semplice ma nutriente e soprattutto onnipresente.

Come si traduce in italiano porridge?

In inglese il porridge ha vari nomi. Si chiama anche porrige, parritch, porage. In italiano lo possiamo tradurre con pappa d’avena o zuppa d’avena. In realtà l’avena è una delle opzioni perchè oggigiorno si usano vari cereali per preparare il porridge, non solamente l’avena. L’importante è che siano cereali contenenti molto amido, capaci di dar vita ad una vera e propria “pappetta”.

Cosa si può mettere nel porridge? Il porridge fa bene?

Come detto, solitamente l’ingrediente principe del porridge classico sono i fiocchi di avena. Sono altamente proteici e ricchi di vitamina B1, oltre a un elevato numero di fibre. E’ un piatto semplice che garantisce un senso di sazietà prolungato. Potete poi giocare con i sapori aggiungendo frutta fresca o secca, yogurt, un topping particolare, gocce di cioccolato, vaniglia, frutta esotica. Quello che volete voi. Se vi piace, potete anche fare il porridge salato. Nel porridge salato potete aggiungere zucchine, tonno, salmone.

Con quali altri cereali oltre l’avena si può preparare il porridge?

Se non avete l’avena o volete provare qualche variante, usate il miglio, il grano saraceno, i semi di quinoa. Quanto ai liquidi, come sapete il porridge si cuoce nel latte, ma potete anche mettere acqua o altre tipologie di latte vegetale che potreste avere in casa. Latte di soia se siete vegani, latte di mandorle o altre bevande di vostro gusto.

 

 

 



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