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Taralli pugliesi friabili ricetta | Ricettepercucinare.com

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I taralli pugliesi friabili piacciono a tutti noi e spesso finiamo con l’andare ad acquistarli al supermercato per goderceli a tavola o sul divano durante la visione di un film. Non ci verrebbe mai in mente di farli in casa perché riteniamo forse che sia complicato e macchinoso, ma in realtà provare a farli non costa nulla. Vi servirà solamente un po’ di pazienza e, seguendo la nostra ricetta, scoprirete che il risultato sarà super. Sono davvero taralli friabili e gustosi. Super! Scoprite insieme a noi la ricetta e soprattutto il segreto per farli perfetti. 

Taralli pugliesi friabili, ingredienti

I taralli pugliesi friabili si preparano con pochissimi ingredienti. Vi domanderete come fanno ad essere così friabili con così pochi ingredienti! Ve lo raccontiamo a breve. Una volta preparati i taralli in casa con la nostra ricetta – e fatto il paragone con quelli acquistati al supermercato – vi renderete conto che quasi quasi vi conviene e preferite farveli da soli. Ma veniamo subito alla ricetta.

Ecco gli ingredienti

  • 125 gr di farina (scegliete una buona farina locale, naturalmente)
  • olio extravergine di oliva: 30 ml
  • vino bianco pugliese secco: 40 ml
  • una presa di sale
  • pepe nero, un pizzico
  • semi di finocchio ove graditi

Abbiamo menzionato i semi di finocchio perché sono tra gli ingredienti principali dei taralli pugliesi classici. Ma non gli unici. Potete anche ometterli se non li gradite! Mano a mano che acquisirete confidenza con la ricetta, potrete decidere se fare delle aggiunte di vostro gusto, come il rosmarino, la curcuma o altri ingredienti secchi che vi possano piacere. Ad ogni modo, gli ingredienti che vi abbiamo dato sono quelli per preparare dei taralli pugliesi friabili.

Preparazione dei taralli

Veniamo subito alla preparazione dei taralli pugliesi friabili e vediamo come si fanno e soprattutto come ottenere questa straordinaria friabilità.

  • prendete una ciotola e lavorate assieme tutti gli ingredienti
  • formate una palla omogenea e liscia ed avvolgetela in una pellicola trasparente
  • lasciatela riposare per una mezz’ora circa
  • poi riprendetela e cominciate a lavorarla
  • ricavate tanti serpentelli lunghi
  • tagliate ciascun serpentello per una lunghezza sufficiente per avvolgerli in un dito o massimo in due dita
  • avvolgete ciascun serpentello attorno al dito o alle due dita
  • cuocete i taralli in acqua bollente salata come fossero degli gnocchi
  • quando vengono a galla, spostateli su un canovaccio pulito
  • armatevi di pazienza e lasciateli ad asciugare per alcune ore (5 o 6 ore, ma anche per una notte ove possibile)
  • l’indomani o trascorso il tempo di attesa cuocete i taralli in forno a 180 gradi per 20/25 minuti o sino a doratura
  • i taralli sono pronti, assaggiateli: sono friabilissimi, non è vero?

Nella preparazione dei taralli pugliesi risiede il segreto della friabilità

Nella preparazione dei taralli pugliesi risiede proprio il segreto della loro straordinaria friabilità. Ed è presto detto: si tratta della doppia cottura. I taralli pugliesi friabili sono taralli che subiscono una doppia cottura. Molte persone ci scrivono per ricevere la ricetta dei taralli pugliesi senza bollitura, ma se volete essere sicuri di ottenere una certa friabilità vi consigliamo di armarvi di pazienza e non saltare nessun passaggio!



Ricette leggere per una lunga sessione di gaming online

Ricette leggere per una lunga sessione di gaming online


Trascorrere una serata in compagnia dei propri amici davanti alla televisione giocando ai videogame è sempre qualcosa di molto divertente. Se avete in mente, però, di affrontare una lunga sessione di gaming online, dovrete programmare con la dovuta cura il pasto, in maniera tale da evitare l’effetto soporifero e non rischiare di addormentarsi con il joystick in mano.

Sia che si tratti di giochi da Casinò che di sessioni online di alcuni videogiochi molto famosi, è importante scegliere con la giusta accuratezza i cibi da consumare. È facile intuire come la pizza potrebbe essere appetitosa e golosa, ma il rischio di sporcarsi è molto alto, soprattutto quando il divano non è di vostra proprietà. Stesso discorso per i panini farciti, che rende impossibile avere le mani libere per impugnare i joystick.

Cosa mangiare durante sessioni di gioco mattutine

Ci sono dei suggerimenti che possono tornare decisamente utili per seguire la giusta alimentazione in base al momento della giornata in cui ci si posiziona davanti allo schermo. La colazione, ad esempio, è il pasto fondamentale della giornata, che non si deve saltare per alcuna ragione, dal momento che garantisce tutti quei nutrienti che servono per affrontare quanto accadrà nel resto della giornata.

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Per una sessione senza problemi e dalla digestione semplice di gaming mattutina proviamo a capire i migliori consigli da seguire. Ad esempio, potreste pensare di mangiare una brioche e dei biscotti, a patto che non siano eccessivamente zuccherati. Molto meglio puntare sui biscotti integrali.

Va molto bene anche optare per una colazione all’inglese, senza però eccedere con le quantità sia di bacon che di salsiccia. Ad ogni modo, nel momento in cui si comincia con la sessione di gaming, il cibo viene sicuramente in secondo piano. Tenete a portata di mano sempre della frutta fresca, piuttosto che qualche salatino oppure dei biscotti leggeri, come potrebbero essere ad esempio dei Pavesini.

Se la sessione di gaming dovesse rivelarsi particolarmente impegnativa e complessa anche dal punto di vista fisico, allora il suggerimento migliore da seguire è quello di evitare la colazione salata. Infatti, è molto meglio optare per un pezzo di cioccolato in compagnia di frutta secca sgusciata.

Cosa mangiare in una sessione di gaming di sera

Tutto cambia se invece avete in programma una sessione di gaming durante le ore serali. Per chi lavora o chi studia si tratta di un appuntamento fisso per quanto riguarda la finestra temporale, dato che spesso è l’unica disponibile in tutta la giornata. Proprio per questo motivo, siccome si è alla fina della giornata, meglio stare distanti dai carboidrati, così come dagli zuccheri semplici e dai grassi, provando ad azzerarli o a ridurli quantomeno il più possibile.

Nel caso in cui la sessione di gaming si dovesse rivelare semplice e non troppo impegnativa, allora si può pensare di consumare delle gallette di riso. Un’ottima soluzione, dal momento che consentono di non sporcarsi le mani. Ottima scelta anche avere a portata di mano della frutta fresca, magari da prendere usando degli stuzzicadenti, in maniera tale da mantenere le mani sempre ben pulite. In questo modo, si conserva la lucidità e la concentrazione e il senso di fame se ne va.

Per quanto concerne la cena, invece, la cosa migliore è puntare sulle proteine. Quindi, vanno benissimo i piatti a base di carne e pesce, accompagnati da un buon quantitativo di verdura. Cercate di stare alla larga dai cibi fritti, così come dalla pasta. Qualora la sessione di gaming dovesse essere piuttosto complessiva e impegnativa, allora si può pensare di consumare qualche pezzetto di cioccolata, a patto che sia fondente quantomeno al 50%, visto che si può digerire con maggiore facilità e rapidità.



Arancino o arancina? La diatriba è tutta siciliana

arancino o arancina - Ricettepercucinare.com


arancino o arancina - Ricettepercucinare.com

Arancino o arancina? Come potrete immaginare, stiamo parlando delle specialità siciliane a base di riso che impazzano in tutta la regione (e anche fuori regione). Le varianti non mancano, così come i modi di chiamarle. Provincia che vai, nome che trovi, insomma. Ma è più corretto dire arancine o arancini di riso? Scopriamolo insieme.

Arancino o arancina?

Se la disputa sulla paternità della ricetta è più accesa che mai ed ogni zona della Sicilia ne rivendica a gran voce l’invenzione, non possiamo dire diversamente dei nomi. Anche se, tanto per cominciare, una distinzione la possiamo fare. Ovvero quella sulle forme. Vi sarà capitato di vedere in giro degli arancini di forma tondeggiante ed altri invece a forma conica ed appuntita. Ebbene, se quelli tondeggianti sono chiamati arancine ed evocano appunto la forma di un’arancia, quelli a punta sono detti per l’appunto arancini. E che forma evocano? Quella dell’Etna, naturalmente.

Dunque, nella parte occidentale della Sicilia si usano molto di più le arancine, mentre nella parte orientale si usano gli arancini. E se la forma più intuitiva sembra quella al femminile, giacché è più facile ed intuitivo immaginare un’arancia anziché un vulcano in procinto di dar vita ad un’eruzione, è anche vero che in dialetto siciliano il famoso timballo di riso assume una variante maschile, cioè “arancinu”.

Ma è anche vero, che se l’idea è quella di ricordare la forma di un’arancia, il femminile è proprio d’obbligo, perchè sappiamo tutti che l’arancio è il nome dell’albero, e non del frutto!

Non ci soffermiamo invece sulle varianti, dal momento che oltre al classico ragù di carne con piselli e caciocavallo, vi sono anche altre varianti, con pistacchio e mortadella, in bianco e molte altre. Ma approfondiremo il discorso delle varianti in un’altra occasione.

Come si dice a Siracusa? E a Messina? A Catania sono arancini o arancine? E a Palermo invece?

Concludiamo dunque ricordandovi che se vi recate a Siracusa, Agrigento, Palermo o Ragusa dovrete chiedere una arancina, mentre se vi trovate a Messina o a Enna dovrete chiedere un arancino di riso. Ancora, anche a Catania sarà un arancino, mentre a Trapani forse potete chiedere l’uno e l’altra!



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