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Quanto deve cuocere un uovo sodo?

Quanto deve cuocere un uovo sodo?


quanto deve cuocere un uovo sodo - Ricettepercucinare.com

Sembra una domanda banale la cui risposta è altrettanto intuitiva ma spesso sono proprio le domande più banali a sollevare nella nostra mente i dubbi più insidiosi. E allora, quanto deve cuocere un uovo sodo? Vediamo di dare una risposta definitiva a questa domanda. Che, dovete sapere, non è univoca. 

Cuocere un uovo immerso in acqua fredda

Se immergete l’uovo in acqua fredda e poi mettete il tutto sul fuoco, ci vorranno 9 minuti dal bollore. Dopodiché toglierete l’uovo dal fuoco e lo sposterete sotto il getto dell’acqua fredda per arrestare la cottura e per poterlo sbucciare senza ustionarvi le dita.

Uovo sodo in acqua bollente

Se invece desiderate cuocere un uovo sodo immergendolo in acqua già bollente, dovrete attendere solamente 7 minuti. Quando metterete l’uovo in acqua, specie se è freddo, il guscio tenderà a rompersi. Per evitare che questo accada, aggiungete due gocce di limone in acqua. Il limone renderà il guscio più stabile e renderà anche più agevole la sbucciatura dell’uovo. Dopo 7 minuti, spostate il pentolino sotto l’acqua fredda analogamente a quanto fatto per l’immersione in acqua fredda.

Il limone avanzato vi potrebbe tornare utile per preparare una maionese o una cirtronette con la quale condire le vostre uova sode prima di servirle. Ecco spiegato quanto deve cuocere un uovo sodo. 

E se l’uovo sodo è di colore verde?

Capita di sgusciare un uovo sodo e di trovarlo di colore verdino. Cosa significa? Significa semplicemente che l’avete cotto un po’ troppo. Non occorre gettarlo nell’immondizia, la prossima volta controllate meglio i tempi di cottura, magari usando un timer. Sulle pagine di questo magazine troverete anche le risposte ad altri quesiti culinari, come per esempio:

 

 



Torte classiche italiane, idee da copiare

Torte classiche italiane, idee da copiare


torte classiche italiane, torta foresta nera - Ricettepercucinare.com.

Sei alla ricerca di un elenco di torte famose perché ti serve qualche idea in vista di un’occasione speciale? Le torte classiche italiane sono innumerevoli e se vuoi preparare una torta da pasticceria non puoi esimerti da farne almeno una italiana. Se si tratta di un compleanno, il consiglio che ti diamo è quello di preparare la classica torta di compleanno, da affiancare da altri due dolci e magari da un vassoio di piccola pasticceria. In questo modo il tuo buffet sarà completo. Vediamo dunque da dove partire con alcune idee in fatto di torte classiche italiane

La torta di compleanno

Prima di entrare nel merito delle torte classiche italiane dunque ti diamo qualche consiglio sulla torta di compleanno. Che sia un compleanno, un anniversario, un pensionamento o altra occasione, oltre alle torte classiche italiane fai in modo che la protagonista sia la torta da pasticceria classica. Un pan di spagna soffice e alto con una bagna analcolica, una crema chantilly con pezzettini di frutta o gocce di cioccolato e una glassatura leggera è sempre l’ideale per accontentare tutti i presenti. Dopodichè potrai arricchire il tuo buffet con le torte classiche italiane di tuo gusto.

Quali sono le torte classiche italiane da affiancare alla torta di compleanno: ecco le torte più richieste

Torta margherita

E’ un po’ la base di qualunque altra torta ma non potevamo non menzionarla nell’elenco dei nomi di torte famose. Se ci sono molti bambini, una torta margherita potrebbe salvarvi da situazioni spiacevoli ed accontentare anche i piccoli palati difficili. Eventualmente, mentre la preparate dividere l’impasto in due parti e aggiungete a metà di esso qualche cucchiaio di cacao in polvere. In men che non si dica otterrete una deliziosa torta marmorizzata.

Torta caprese

In una parola: deliziosa. La torta caprese non ha nulla a che fare con il pomodoro e mozzarella ma è una goduriosa torta cacao e mandorle. Prepararla è molto semplice e solitamente fa felici gli amanti delle torte senza crema e dei dolci al cioccolato.

Tenerina ferrarese

Ecco un’altra torta classica italiana che accontenta gli amanti del cioccolato. Si chiama tenerina ferrarese ed è un classico di Ferrara. E’ un dolce di una semplicità disarmante a base di cioccolato. Peraltro non è nemmeno necessario avere in casa tantissimi ingredienti per prepararla!

Dolce foresta nera

Il dolce foresta nera o torta foresta nera prosegue la carrellata dei dolci al cioccolato che possono essere considerate torte classiche italiane. Se proprio dobbiamo essere sinceri si tratta di un dolce tipico della tradizione tedesca ma oramai è entrato a far parte della tradizione gastronomica italiana a pieno titolo.

Dolce danubio

Il dolce danubio – riproducibile anche in versione salata – è un pan brioche al cui interno potete mettere sia la vostra marmellata preferita, che della buona crema al cioccolato, o Nutella. E’ un’idea divertente per un buffet di compleanno in quanto è molto facile porzionarla: basta staccarne le varie “palline” e il gioco è fatto.

Dolce di savoiardi

Un dolce al cucchiaio non deve mai mancare in un buffet di dolci all’italiana. Questo dolce di savoiardi con ottima crema e amarene troverà sicuramente il consenso degli amanti dei dolci teneri e cremosi. Se non amate le amarene potete sostituirle con altra frutta a piacere, come le fragoline di bosco.

Salame di cioccolata

Il salame di cioccolata o salame di cioccolato non deve mai mancare invece ai compleanni dei bambini. In tal caso, preparatene almeno un paio, e fate anche dei biscottini di pasta frolla glassati al cioccolato. Non appartiene alle torte classiche italiane ma sicuramente è un grande classico che sparisce sempre in un secondo!

A proposito di torte classiche italiane le idee non mancano. Non vi resta che mettevi al lavoro!



Storia delle frittelle veneziane | Ricettepercucinare.com

Storia delle frittelle veneziane | Ricettepercucinare.com


frittelle veneziane - Ricettepercucinare.com

La regione Veneto è una regione con una tradizione gastronomica straordinaria capace di scandire, a suon di sapori, i piccoli grandi appuntamenti dell’anno e del calendario. Non v’è santo o ricorrenza che non abbia una sua pietanza caratterizzante. Per quanto riguarda il Carnevale, parliamo naturalmente delle frittelle veneziane. Durante il periodo del Carnevale, in Veneto trovate le frittelle in tutti i panifici e supermercati. Le trovate semplici, le classiche veneziane, ma anche con crema o zabaione. Che gioia addentare queste piccole grandi bontà! E che ricordi d’infanzia, per chi le ha gustate più e più volte da bambino! Ma conoscete la storia delle frittelle veneziane? Ve la raccontiamo noi. 

Le frittelle veneziane, dolce nazionale della Repubblica Serenissima

Innanzitutto dovete sapere che le frittelle veneziane sono così buone che le trovate sino in Friuli e sino al confine con la Lombardia. La loro storia affonda le sue radici nella seconda metà del XIV secolo. Il primissimo documento scritto che cita la ricetta delle frittelle veneziane si trova oggi a Roma, all’interno della Biblioteca Casatanense. In dialetto le chiamiamo anche “fritoe” o fritole. La ricetta rinascimentale è invece conservata al Museo Correr di Venezia, all’interno di una serie di appunti di cucina firmati da Bartolomeo Scappi.

La corporazione dei fritoleri

Pensate che nel Seicento i fritoleri, cioè coloro che facevano le fritole, si unirono in una corporazione. Alla corporazione appartenevano una settantina di fritoleri, che potevano tramandarsi l’appartenenza ad essa di padre in figlio. Nel Settecento, poi, pensate che la frittella fu insignita del titolo di “Dolce Nazionale dello Stato Veneto”. 

Le frittelle veneziane nell’arte

Pensate che le frittelle veneziane fanno parte così fortemente della storia e della cultura del Veneto che sono presenti anche in molte opere d’arte di prestigio. Sono innumerevoli i quadri appartenenti al Seicento o al Settecento che raffigurano proprio il personaggio del venditore o della venditrice di fritole. Ai tempi era possibile acquistare le frittelle come cibo da strada: il venditore forniva la frittella infilzata in una sorta di spiedo, affinchè fosse possibile gustarla senza ungersi le dita nè scottarsi.

Le frittelle veneziane nella letteratura

Non mancano le citazioni letterarie. Lo scrittore e nobiluomo veneziano Pietro Gasparo Moro scriveva nel 1800 a proposito dei fritoleri:

Hanno sempre sul davanti un pannolino che s’assomiglia al grembial delle donne, che sembra venuto allora fuor dal bucato. Tengono in mano un vasetto bucherellato con cui gettano del continuo zucchero sulla mercie, ma con tal atteggiamento che par vogliano dire: e chi sente l’odore e il sapore di questa cosa che noi inzuccheriamo?

Analogamente, Giovanni Marangoni, li descriveva così:

Cuocitori e venditori a un tempo, impastavano la farina sopra ampi tavolati per poi friggerle con olio, grasso di maiale o burro, entro grandi padelle sostenute da tripodi. A cottura ultimata le frittelle venivano esposte su piatti variamente e riccamente decorati, di stagno o di peltro. Su altri piatti, a dimostrazione della bontà del prodotto venivano esibiti gli ingredienti usati: pinoli, uvette, cedrini.

Non possiamo infine non menzionare Carlo Goldoni, famosissimo commediografo veneziano, che menziona la frittella proprio all’interno di una sua commedia dal titolo Il Campiello, risalente al 1756. 

La frittelle veneziana nella cucina ebraica

Come sapete a Venezia c’è uno dei ghetti ebraici più antichi d’Italia. Gli ebrei gradirono particolarmente la fritola veneziana e scelsero di rivisitarla, dando vita ad una versione tutta loro che ancora oggi è protagonista della ricorrenza del Purim.

Per la ricetta delle frittelle veneziane originale, vi invitiamo a cliccare qui



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