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Come fare i peperoni in agrodolce perfetti

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I peperoni in agrodolce sono un contorno decisamente goloso che si presta molto molto bene ad accompagnare carne, pesce, o semplicemente a farcire qualche semplicissima e pur tuttavia irresistibile bruschetta o fetta di pane. Ma come si preparano alla perfezione? E quante varianti ne esistono? Vediamo di rispondere a queste domande.

Che aceto usare per preparare i peperoni in agrodolce?

I peperoni in agrodolce non possono prescindere dall’uso dello zucchero e dell’aceto. Se vi state chiedendo che aceto usare per preparare i peperoni in agrodolce, vi consigliamo di usare l’aceto di mele oppure l’aceto balsamico. Sono due tipologie di aceto differenti che potete provare per ottenere gusti e retrogusti differenti.

Primo step per preparare i peperoni in agrodolce perfetti

Il primo step da mettere in conto se desiderate preparare i peperoni in agrodolce perfetti è quello di sterilizzare opportunamente i vasetti. La sterilizzazione dei vasetti è fondamentale per prevenire la proliferazione di batteri patogeni pericolosi per la salute umana. Per sterilizzare i vasetti potete ricorrere al forno, al microonde, alla classica pentola colma d’acqua in ebollizione. C’è anche chi sterilizza i vasetti in lavastoviglie! Scegliete il metodo che vi pare più opportuno e procedete.

Come preparare i peperoni in agrodolce da conservare

Se volete preparare i peperoni in agrodolce da conservare, mettete a bollire 1 litro di aceto con 125 grammi di zucchero e 50 grammi di sale. Quando lo zucchero è sciolto, aggiungete i peperoni a listarelle non troppo sottili. Fateli cuocere per una ventina di minuti. Quando sono cotti, toglieteli con una schiumarola dalla miscela agrodolce. Lasciate che la miscela agrodolce si raffreddi quindi invasate la miscela e i peperoni.

Se invece volete preparare i peperoni in agrodolce in padella da consumare subito

Se invece volete preparare i peperoni in agrodolce in padella da consumare subito, potete semplicemente soffriggere un po’ d’aglio in padella con dell’olio di oliva, aggiungere i peperoni e cuocerli (non troppo, devono rimanere croccanti). A questo punto aggiungerete sale, zucchero e l’aceto che preferite. Alzerete la fiamma e salterete i peperoni velocemente. Dopodiché gusterete.

 



Le arancine dolci alla nutella per il “Natale in casa Flora “

 

Avviso importante: chi è a dieta non legga quanto scritto sotto e,mi raccomando,non guardi le fotografie……

Palermo è una città splendida ( si badi bene,non sono di parte in quanto trapanese). Sono splendidi i suoi monumenti, colorati i suoi mercati ( e qui Guttuso ne sapeva qualcosa…),simpatici i suoi abitanti che,con il loro accento particolare,si distinguono in ogni parte del mondo. Al di là di tutto questo Palermo è la città della rosticceria.Nei quattro anni vissuti in questa città ho fatto scorta di prodotti di rosticceria che mi basta fino a quando vivo ( di questo,in verità,ne ho qualche dubbio).

Non c’è stato giorno che non ho mangiato un calzone,una ravazzata,un’arancina,un panino con le panelle ( tanto è vero che io e l’amica con la quale dividevo l’appartamento abbiamo messo ben 10 kg in pochi mesi).

Allora eravamo talmente ingenue ( ed un po’ sciocchine ) da pensare che l’aumento di peso fosse dovuto al cambiamento d’aria ( e non a quello che mangiavamo).

Di Palermo ricordo,dopo tantissimi anni, gli odori di queste delizie ma non ricordo assolutamente di  aver mai visto nè tanto meno mangiato le arancine in versione dolce.

Forse le arancine dolci sono un’invenzione moderna?

Quando sono stata invitata, dalla marketing manager di riso Flora,gruppo Colussi,a preparare qualcosa con il loro riso,non ho avuto indugi: volevo provare a fare le arancine dolci.

Naturalmente non è una ricetta che si può fare una volta la settimana ( altrimenti si rischia di non entrare nè da una semplice porta,nè da un portone) ma consiglio vivamente di provarla ( almeno una volta).

La sua panatura croccante contrasta divinamente con il suo interno goloso e morbido.

Si mangiano calde.

 

Questa foto è ……” oscena”…………….ahahahahahahah…….

Ingredienti:

500 g di riso Flora Timballi e Arancini

litri 1,3 di latte

un pizzico di sale

25 g di cacao amaro in polvere

4 cucchiai di zucchero semolato

Inoltre:

nutella q.b.

carta stagnola

200 g di semola rimacinata di grano duro

330 ml di acqua

pangrattato q.b.

un litro di olio per friggere

Inoltre:

cannella e zucchero semolato

 

Iniziare la dolce preparazione con il mettere un litro di latte ( tenere da parte i restanti 300 ml che aggiungeremo pian piano) ed un pizzico di sale in un tegame.

Appena bolle versare il riso e fare cuocere,a fuoco medio, mescolando spesso.Quando vediamo che il riso ha assorbito quasi tutto il latte aggiungiamo altro latte fino a cottura del riso. Deve risultare asciutto e non liquido.

Qualche minuto prima di spegnere aggiungere il cacao e lo zucchero mescolando il tutto.

Versare il riso in una ampia ciotola ed aspettare il raffreddamento.

Nel frattempo,su carta stagnola,fare dei mucchietti di nutella ( un cucchiaino da tè per ciascun mucchietto) e metterli,su un vassoietto,nel congelatore. Questo impedirà di far diventare troppo liquida la nutella durante la frittura (in ogni pietanza c’è sempre un trucchetto!!!!).

Ora è il momento di preparare la pastella per “avvolgere” le arancine.

Mettere la semola rimacinata di grano duro in una ciotola e,lentamente,versare l’acqua mescolando il tutto con un semplice frustino a mano.Non ci devono essere grumi ma la pastella deve essere liscia come la pelle di un bambino.

In un’altra ciotola versare abbondante pangrattato.

In un piattino versare zucchero semolato e cannella in polvere ( secondo il proprio gusto).

Ora,avendo tutto a portata di mano,ci si diverte a fare le “ palle “ dolci.

Ah….bisogna prendere dal congelatore i mucchietti di nutella.

Iniziamo:

Tenendo una ciotolina con un po’ di acqua,bagnarsi appena le mani e prelevare un po’ di riso dalla ciotola. Appiattirlo sul palmo della mano e porre al centro un mucchietto di nutella.Prendere un altro pochino di riso e porlo sopra la nutella. Chiudere formando una pallina ( la grandezza è relativa,non ci sono regole,ma essendo un dolce è meglio fare delle palle di media misura e non delle “ bombe” esageratamente grandi).

Man mano si vanno facendo le palline,immergerle nella pastella preparata e, subito dopo,nel pangrattato.

Finito questo divertente lavoro ( in cucina non riesco a trovare un lavoro che non sia divertente….) mettere sul fuoco una padella,perfetto il work,con il litro di olio ed attendere che sia ben caldo.

Friggere le arancine.

Appena fatte,ancora caldissime,passarle ( meglio dire impanarle) nel miscuglio di zucchero semolato e cannella.

Ora che si fa?

Lascio a voi di dare risposta al quesito………

 

Nota:

Con queste dosi sono venute 17 arancine ( 14 alla nutella e 3 le ho usate per un “ esperimento” ).

Essendo tantissime per sole tre persone delle quali solo una molto mangiona (io,naturalmente!!!!), alcune,dopo la panatura nel pangrattato,prima di friggerle,le ho messe nel congelatore coperte da pellicola. Rimarranno lì in attesa di essere scongelate e fritte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le frittelle di mele al mirto di Sardegna

Quando decido di fare un dolcetto non ci può essere nessuno in grado di trattenermi…..devo assolutamente farlo!!!

Mi può mancare il pane,mi può mancare la carne ma mai la farina 00….

Non avendo tempo,nè tanti ingredienti in casa, mi sono inventata questa pastella per un dolcino di poche pretese.

 

 

Ingredienti:

Tre mele

60 g di farina 00

un uovo

50 ml di liquore Ruju Mirto di Sardegna Stella Maris

un pizzico di sale

un pizzico di lievito vanigliato

un cucchiaio di zucchero

Inoltre:

olio per friggere

zucchero al velo

poco zucchero semolato

un limone

 

Sbucciare le mele e togliere il torsolo con l’attrezzo apposito. Affettarle e metterle in una ciotola con succo di limone e zucchero semolato a piacere.

A parte preparare la pastella: sbattere un uovo con lo zucchero ed il pizzico di sale; aggiungere la farina alternandola con il Mirto Stella Maris. Completare con il lievito vanigliato.

Sgocciolare le fette di mela ed immergerle nella pastella. Friggerle in olio.

Ancora tiepide spolverarle di zucchero al velo e poi….si mangia!!!!

 

 

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