Tortino di riso, patate e sardine di Mtc per festeggiarmi

La tradizione è sicuramente importante per ogni cultura, ogni piatto popolare nasce dal proprio territorio viene tramandato di famiglia in famiglia, con gli anni si arricchisce e parla del proprio vissuto. 
Un ricetta di tradizione è giusto che venga capita e nel possibile debba essere anche rispettata e non snaturata, ma bisogna anche permettere che venga riproposta da chi non abita nel territorio e da chi con rispetto l’adatta alle proprie esigenze senza gridare allo scandalo. 

Questo penso sia uno dei principi fondamentali della cultura della cucina perché in caso contrario ognuno, principianti e chef dovrebbero fare solo i piatti del proprio territorio, non ci si pensa però ogni piatto è nato in un determinato territorio, ma poi viene adottato e non per questo viene svilito, 
ma forse proprio per poterlo divulgare e farlo apprezzare ad altri. 

Gli esempi potrebbero essere tantissimi e anche banali:

…. il pesto lo facciamo tutti, ma chi ha la fortuna d’avere il basilico ligure, il mio trentino non ci assomiglia nemmeno, però cerco di seguire la tradizione e il pesto viene buono non posso mica chiamarlo “battuto di basilico” 

…. lo strudel chi di voi non lo fa e con le cose più strane, con le paste più strane e pochi sanno che è fatto con la pasta matta perché è nato da una cucina povera contadina e quello trentino è come quello che fanno a Vienna cambia solo il modo di arrotolarlo. Lo strudel è un piatto ben preciso tutto il resto dovrebbe essere chiamato “arrotolato di ……..” 

Poi moltissime sono le caratteristiche che cambiano un piatto di tradizione, pur trovando e mantenendo gli stessi ingredienti …………… tantissimi anni fa un’amica di famiglia di Napoli era venuta a trovare i miei e si era portata il suo caffè e la sua caffettiera però il caffè non risultava lo stesso perché l’acqua era diversa. 
Perché oggi questa lunga premessa? 
….. perché oggi è il mio compleanno, ed è anche un compleanno importante e come spesso accade quando si raggiungono certi traguardi si fanno dei bilanci o ci si tolgono dei sassolini dalle scarpe 
….. perché forse in questi giorni pur con sempre poco tempo per me mi hanno colpito di più certi post letti ….. perché la ricetta di questo mese proposta da Cristian per MTC è una ricetta di tradizione che non ho mai assaggiato, ma che con rispetto cerco di riproporre e in questi giorni ho anche visto un post di spiegazione, ma allo stesso tempo molto rigido come se chi lo ripropone ne facesse un sacrilegio ……………………… non è arroccandosi che si fa cultura 
MTC mese dopo mese ci permette di conoscere culture nuove e penso che nessuno di noi sia convinta d’aver riproposto il vero chili (tanto per nominare l’ultima), ma solo d’aver capito che è un piatto gustosissimo e se mai dovessimo fare un viaggio in Texas sapremmo gustarlo meglio 
Per la ricetta originale guardate la Taieddhra di Cristian
Tortino di riso, patate e sardine
per una teglia quadrata 24cm 
300gr riso Roma 
4 patate medie 
800gr circa sardine (o alici)
1 cipolla 
formaggio grattugiato (pecorino e grana) 
olio oliva 
Preriscaldate il forno a 160° 
Pulire le alici aprendole e tenendo solo i filetti, metterle a sgocciolare. 
Con alcune teste, della cipolla e una carota preparare un brodo di pesce, che poi faremo raffreddare. 
Sbucciare le patate e le cipolle e tagliarle a fettine molto sottili, 1-2 mm. con una piccola mandolina poi metterle in una ciotola e condirle con un po’ d’olio. 
Mettere in riso in una ciotola con un po’ d’acqua. 
A questo punto ungere la teglia con un po’ d’olio e coprire con metà delle verdure preparate creando uno strato uniforme. 
Coprire lo strato di verdure che abbiamo velocemente messo in acqua e poi scolato, livellare bene il riso sopra le verdure creando uno strato sottile perché poi in cottura cresce molto. 
Sopra al riso adagiare in uno strato i nostri filetti di sardine, aggiungere il brodo di pesce filtrato, salare leggermente (le sardine non sono troppo salate), spolverare con il formaggio grattugiato. 
Terminare con uno strato delle verdure rimaste, il brodo di pesce deve arrivare al livello dell’ultimo strato di verdure. Spolverare con dell’altro formaggio, aggiungere un filo d’olio e per finire una bella manciata di prezzemolo 
Infornare e far cuocere a 160° per circa un’ora, io l’ho cotta nel forno piccolo e mi è bastata, è pronta quando in superficie si è formata una bella crosticina dorata. 
Delizioso e gustato tiepido è ancora più buono. 
Le foto della fetta le ho fatte la sera quando ho riscaldato il tortino per quello è un po’ più scuro.
Ottima ricetta per festeggiarmi e grazie come sempre alle ragazze di Mtc e al cuoco del mese Cristian

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