Tag: vasetto

Torta di amarene-

Ingredienti:
3 uova
120 gr di olio di di riso
150 gr di zucchero italia zuccheri
1 vasetto da 125 gr di yogurt bianco
1/2 bicchiere di sciroppo di amarena
1 barattolo di amarene allo sciroppo Toschi
una bustina di vanillina
1 bustina di lievito x dolci
Procedimento:
In una capiente terrina amalgamate tutti gli ingredienti, tranne le amarene.
Versate in una teglia da forno a bordi alti.
Ora andrete a mettere sopra, in modo delicato e distribuendole su tutta la superficie le amarene,
quando le avrete finite, a filo come se fosse olio metterete anche il loro sciroppo.
Cuocete in forno a 180 gradi per 45 minuti.

Storia delle frittelle veneziane | Ricettepercucinare.com

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frittelle veneziane - Ricettepercucinare.com

La regione Veneto è una regione con una tradizione gastronomica straordinaria capace di scandire, a suon di sapori, i piccoli grandi appuntamenti dell’anno e del calendario. Non v’è santo o ricorrenza che non abbia una sua pietanza caratterizzante. Per quanto riguarda il Carnevale, parliamo naturalmente delle frittelle veneziane. Durante il periodo del Carnevale, in Veneto trovate le frittelle in tutti i panifici e supermercati. Le trovate semplici, le classiche veneziane, ma anche con crema o zabaione. Che gioia addentare queste piccole grandi bontà! E che ricordi d’infanzia, per chi le ha gustate più e più volte da bambino! Ma conoscete la storia delle frittelle veneziane? Ve la raccontiamo noi. 

Le frittelle veneziane, dolce nazionale della Repubblica Serenissima

Innanzitutto dovete sapere che le frittelle veneziane sono così buone che le trovate sino in Friuli e sino al confine con la Lombardia. La loro storia affonda le sue radici nella seconda metà del XIV secolo. Il primissimo documento scritto che cita la ricetta delle frittelle veneziane si trova oggi a Roma, all’interno della Biblioteca Casatanense. In dialetto le chiamiamo anche “fritoe” o fritole. La ricetta rinascimentale è invece conservata al Museo Correr di Venezia, all’interno di una serie di appunti di cucina firmati da Bartolomeo Scappi.

La corporazione dei fritoleri

Pensate che nel Seicento i fritoleri, cioè coloro che facevano le fritole, si unirono in una corporazione. Alla corporazione appartenevano una settantina di fritoleri, che potevano tramandarsi l’appartenenza ad essa di padre in figlio. Nel Settecento, poi, pensate che la frittella fu insignita del titolo di “Dolce Nazionale dello Stato Veneto”. 

Le frittelle veneziane nell’arte

Pensate che le frittelle veneziane fanno parte così fortemente della storia e della cultura del Veneto che sono presenti anche in molte opere d’arte di prestigio. Sono innumerevoli i quadri appartenenti al Seicento o al Settecento che raffigurano proprio il personaggio del venditore o della venditrice di fritole. Ai tempi era possibile acquistare le frittelle come cibo da strada: il venditore forniva la frittella infilzata in una sorta di spiedo, affinchè fosse possibile gustarla senza ungersi le dita nè scottarsi.

Le frittelle veneziane nella letteratura

Non mancano le citazioni letterarie. Lo scrittore e nobiluomo veneziano Pietro Gasparo Moro scriveva nel 1800 a proposito dei fritoleri:

Hanno sempre sul davanti un pannolino che s’assomiglia al grembial delle donne, che sembra venuto allora fuor dal bucato. Tengono in mano un vasetto bucherellato con cui gettano del continuo zucchero sulla mercie, ma con tal atteggiamento che par vogliano dire: e chi sente l’odore e il sapore di questa cosa che noi inzuccheriamo?

Analogamente, Giovanni Marangoni, li descriveva così:

Cuocitori e venditori a un tempo, impastavano la farina sopra ampi tavolati per poi friggerle con olio, grasso di maiale o burro, entro grandi padelle sostenute da tripodi. A cottura ultimata le frittelle venivano esposte su piatti variamente e riccamente decorati, di stagno o di peltro. Su altri piatti, a dimostrazione della bontà del prodotto venivano esibiti gli ingredienti usati: pinoli, uvette, cedrini.

Non possiamo infine non menzionare Carlo Goldoni, famosissimo commediografo veneziano, che menziona la frittella proprio all’interno di una sua commedia dal titolo Il Campiello, risalente al 1756. 

La frittelle veneziana nella cucina ebraica

Come sapete a Venezia c’è uno dei ghetti ebraici più antichi d’Italia. Gli ebrei gradirono particolarmente la fritola veneziana e scelsero di rivisitarla, dando vita ad una versione tutta loro che ancora oggi è protagonista della ricorrenza del Purim.

Per la ricetta delle frittelle veneziane originale, vi invitiamo a cliccare qui



I dolcini di sfoglia alla marmellata con il mirto di Sardegna

 

Meno male che mi impongo di non fare spesso dolcini con la pasta sfoglia perchè ne vado matta e,normalmente,li faccio fuori tutti nel giro di 30 minuti (pochi o tanti che siano…)

Mangiati tiepidi,croccanti……mmmmmmmmmmmmm……….

E cosa incredibile….sono piaciuti follemente anche alla mia Trilly che,dopo averne assaggiato uno,abbaiava come non l’avevo mai sentita per averne ancora.

La signorina ha gli stessi gusti della sua padrona………………..

 

Questi li ho volutamente fatti sottili e molto croccantini…….buoni!!!!

Naturalmente la bontà è anche data da un’ottima confettura.

 

 

Ingredienti:

due rotoli di pasta sfoglia (dal banco frigo)

un vasetto di confettura extra di albicocche del Vesuvio  Casa Barone

un vasetto di confettura extra di ciliegie del monte Somma Casa Barone

un vasetto di confettura extra  di fichi e limoni di Sorrento Casa Barone

zucchero al velo

zucchero in granelli

Inoltre:

carta da forno

un rullo tagliapasta

 

Per gustarli al meglio accompagnarli con un bicchierino di

liquore Ruju mirto di Sardegna Stella Maris

 

 

 

Aprire il primo rotolo di pasta sfoglia e tagliare, con un coltello,il tondino a metà.

Cospargere di marmellata mezzo tondino di pasta (si possono usare più tipi di marmellata) e tagliare con un rullo tagliapasta l’altro mezzo tondino di pasta.

Aiutandosi con la carta forno che è in dotazione nella confezione della pasta sfoglia coprire la parte ripiena di marmellata con la mezza sfoglia tagliuzzata;

fare aderire bene i bordi e,con un coltello,tagliare grossi pezzettoni ( rettangolari o quadrati fa lo stesso).

Metterli in teglia su carta forno e continuare con l’altro rotolo di sfoglia ripetendo la stessa operazione.

Cospargere i dolci con granella di zucchero ed infornare a 200° fino a cottura.

Servire i dolci con sopra zucchero al velo.

 

 

 

 

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