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Treccia farcita o pane dolce dello Shabbat -sabato ebraico

La cucina per me è sinonimo di relax e se la giornata di lavoro è stata difficile o stressante preparare qualche cosa di sfizioso è veramente rilassante. 
I lievitati sono però una pura magia e a loro non so resistere, nonostante il tempo tiranno riesco sempre a trovare del tempo per loro. 

Eleonora per MTC di ottobre ha scelto una splendida ricetta ricca di poesia e storia, devo ringraziarla perché con il suo pane dolce del sabato mi ha letteralmente catturata. 

Se i lievitati sono una magia, questo pane è pura poesia. 

Vi consiglio di leggere il post di MTC e di Eleonora per conoscere un aspetto della cultura ebraica che io fino a pochi giorni fa ammetto che conoscevo pochissimo ed erroneamente avrei chiamato questo pane come non deve essere nominato.  
La ricetta è quella di Eleonora, ho solo modificato la dose del lievito per poter modificare i tempi di lievitazione e la forma 
Una treccia a sei rami 
Impasto 
500 gr di farina 0
2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra (per me 10gr)
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d’oliva
10 gr di sale 
Ripieno
100 gr di uva passa 
1-2 Mele canada a cubettini 
cannella in polvere 
un tuorlo d’uovo
un cucchiaio di acqua
semi papavero 
Sciogliere il lievito in acqua tiepida (io ne ho usati 10gr per dei tempi di lievitazione più lunghi), poi aggiungere gli altri ingredienti, le uova e il sale per ultimi ed impastare bene 
L’impasto può essere fatto con l’impastatrice o a macchina, l’importante è che sia ben amalgamato è un impasto facile da lavorare 
Appena il nostro impasto sarà pronto, metterlo in una ciotola coperto con pellicola a lievitare per un paio d’ore o più se usate meno lievito come me. 
Mentre l’impasto lievita mettere a bagno l’uvetta e tagliare la mela a cubettini piccoli e sottili (importante perché non devono bucare la pasta) e metterli in una ciotola e spolverizzarli con della cannella in polvere 
Quando il nostro impasto sarà lievitato prenderlo e dividerlo in sei parti uguali 
Stendere su un piano leggermente infarinato ogni pezzo in una striscia lunga circa 35cm e larghe circa 15cm. Su ogni striscia spargere un po’ d’uvetta che avremmo strizzato e leggermente infarinato e un po’ di cubettini di mela alla cannella, quindi chiudere molto bene arrotolando creando così dei salsicciotti farcirti che metteremo da parte fino a quando non saranno tutti pronti, cercati di farli tutti della stessa lunghezza. 
Quando tutti i salsicciotti saranno pronti non ci resta che iniziare a montare la treccia, potete intrecciare a piacere io ho fatto un intreccio a sei rami che è splendidamente spiegato nel post di Piroulie.
Sembra difficile ma se lo seguite passo passo non lo. Un piccolo consiglio pratico, la prima volta appoggiate dei piccoli pezzettini di carta numerati all’estremità di ogni ramo, sarà facilissimo seguire i passaggi e in un attimo imparerete un intreccio meraviglioso. 
Una volta completato l’intreccio trasferire la treccia su una teglia con carta forno poi coprire e far lievitare 
Se avete usato dose intera di lievito basteranno due ore, se invece avete usato meno lievito potete permettervi di formarla la sera tardi e farla lievitare fino al mattino. 
Una volta lievitata, spennellare la superficie con del tuorlo sciolta con un po’ d’acque e poi spolverizzarla con dei semi di papavero. 
Infornare in forno caldo statico a 190° per circa 15-20 minuti
Questa è una treccia meravigliosa, 
devo ringraziare veramente Eleonora per il valore aggiunto a questa ricetta dove ogni dettaglio ha il suo perchè.
Ringrazio anche Ale e Dani per la splendida spiegazione dei dettagli

Torta salata simil pasqualina

In cucina anche l’ingrediente più povero può essere il protagonista di un piatto veramente superbo e le torte salate sono sicuramente capaci di questo trasformismo e più l’ingrediente è semplice più ne risulterà esaltato dalla preparazione. 

La torta Pasqualina proposta da Vitto per Mtc di settembre è proprio una splendida torta salata avvolta in una splendida pasta che rende il piatto ancor più sontuoso. 


Unico problema il tempo, sempre tiranno e anche questa volta sono arrivata sul filo di lana, però non potevo assolutamente mancare. 
Se mi conoscete un po’, sapete che per cucinare uso principalmente i prodotti dell’orto, avrei preferito farla con i porri, però quest’anno sono stati il pranzo preferito di una talpa e così ho usato le bellissime biete foglie e coste comprese, che con quest’estate pazza sono veramente splendide. 
Per la ricetta vi consiglio di guardare il bellissimo post di Vitto 
Pasta 
300gr farina 0 
30gr olio 
75gr vino bianco secco 
75gr acqua 
Ripieno 
biete 
200gr ricotta 
grana grattugiato 
2 uova 
Sale e pepe 
Noce moscata 
Amalgamare tutti gli ingredienti della pasta fino ad avere un impasto morbido ma non appiccicoso, poi mettere a riposare coperto per circa 2 ore. 
Prima di stenderla dividere l’impasto in 5 porzioni. 
Mentre la pasta riposa cuocere le biete, separando le foglie dalle coste (cuocendole separatamente manterranno integro il loro colore) e poi saltarle in padella con un po’ d’olio per farle asciugare, quindi aggiungere un po’ di noce moscata, una bella manciata di grana grattugiato, regolare di sale e pepe e mettere a raffreddare. 
Ungere una teglia da 24cm e poi foderarla con una sfoglia sottile ottenuta stendendo una pallina di pasta. 
La pasta si stende in maniera meravigliosa con il mattarello e poi si assottiglia con le mani leggermente infarinate …………….da Vitto vedete anche le foto ………….. per questa volta credetemi sulla parola (durante la preparazione non avevo la macchina fotografica disponibile) però è un po’ come tirare la pasta dello strudel 
Una volta foderata la teglia con una sfoglia, ungetela con un filo d’olio e poi stendere sopra un’altra sfoglia. 
Versate dentro il composto di biete e poi sopra la ricotta che avremmo mescolato con le uova e un pizzico di sale e noce moscata. 
Adesso bisogna stendere le ultime tre sfoglie con cui copriremo la nostra torta salata facendole debordare un po’, quindi prima di aggiungere la seconda spennellare con un filo d’olio, poi appoggiare la seconda sfoglia e ungere bene, appoggiare al bordo una cannuccia per soffiare aria tra uno strato e l’altro, quindi appoggiare l’ultima sfoglia e ungerla. 
Chiudere bene i bordi a cordoncino soffiare l’aria e quando è bella gonfia a palloncino togliere rapidamente la cannuccia e sigillare l’apertura. 
Infornare a 180° per circa 40-45 minuti. 
Appena tolta dal forno spennellarla delicatamente (ecco questo passaggio io l’ho proprio dimenticato), però posso assicurarvi che è favolosa. 
Lasciarla raffreddare prima di tagliarla
Io l’ho mangiata oggi con delle fettuccine degli ultimi peperoni dell’orto.
Veramente ottima scelta come sempre e geniale il trucco della cannuccia
grazie Ale, Dani e Vitto a voi spetta adesso l’ardua scelta 

Gli spaghetti alla chitarra con il cavolo cappuccio e la vincita del 1° Blog Friend Day delle cantine Rallo di Marsala.

Il condimento di questa pasta ha sapore di mamma.

Ogni tanto,quando mi trovavo a Favignana,lei lo preparava ed io mangiavo questo piatto di spaghetti sempre con gran piacere.

E’ semplice,come semplice era la sua cucina.

La ricordo intenta a lavare e poi tagliuzzare il cavolo cappuccio seduta in cucina,con quel suo odore di cibo e di borotalco,con quel suo viso identico al mio,con quelle sue mani invecchiate ma sempre belle,con quei suoi occhi verdi belli seppur spenti dall’età.

Tutto ciò che lei cucinava mi piaceva ma ormai quella cucina è “ impolverata”,non ci sono più padelle e piatti da lavare….c’è solo silenzio e tanta tristezza…..

 

 

Venerdì 12 ottobre alle ore 20.40 ha avuto termine il 1° Blog Friend Day organizzato dalle cantine Rallo di Marsala.Delle undici ricette delle food blogger partecipanti avrebbe vinto quella che avesse accumulato piu “ mi piace” sulla pagina facebook della Rallo società agricola.

Tutte le ricette dei partecipanti sono state preparate e poi da noi assaggiate con il buon vino Bianco Maggiore delle cantine Rallo.

Dopo una settimana di duro lavoro per invitare amici,conoscenti,allievi e food blogger a votare la ricetta più gradita,l’ultimo giorno è stato il più movimentato tanto che i miei polpastrelli erano talmente indolenziti da non sentire più i tasti della tastiera del computer….

C’è stato un bel testa a testa con Elena del blog “ la cucina di nonna Elena” ed il tutto si è concluso con la mia vincita avvenuta per una manciata di voti in più ( 607 contro 602).

Ho sentito dire,da più persone,che abbiamo movimentato le serate di tanti affezionati frequentatori di facebook.

Ringrazio Elena per avermi subito scritto appena saputo i risultati e ringrazio le amiche foodblogger che hanno votato la mia ricetta del polpo al pesto verde di mandorle.

Grazie.

 

Ingredienti:

mezzo cavolo cappuccio

una cipollina

olio extravergine d’oliva

150 g di pancetta coppata ( meglio se a dadini)

abbondante prezzemolo tritato

sale (poco) e pepe q.b.

brodo di dado

320 g di pasta formato spaghetti Rummo

un pugno di parmigiano grattugiato

 

Rosolare in un tegame la cipolla finemente tritata in olio extravergine d’oliva. Aggiungere poi il cavolo cappuccio a listarelle ed insaporire il tutto per qualche minuto.Unire poco brodo di dado ben caldo e continuare la cottura. Quando il brodo è quasi tutto asciugato ed il cavolo cappuccio è cotto,aggiungere la pancetta coppata a dadini (la mia era a fette è l’ho tagliuzzata con il coltello) ed abbondante prezzemolo tritato. Assaggiare e,se è il caso,aggiustare di sale mettendone qualche pizzico. Completare con una bella macinata di pepe nero e terminare la cottura.

Il condimento sarà pronto per condire gli spaghetti solo quando si presenterà ben asciutto.

A parte cuocere gli spaghetti e,dopo averli scolati,versarli dentro il tegame facendo mantecare il tutto. Un pugno di parmigiano renderà il piatto più squisito.

 

 

 

tegame a due manici collezione “ terracotta” Domo

 

runner con bottoni Amo La Casa

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