Eleonora per MTC di ottobre ha scelto una splendida ricetta ricca di poesia e storia, devo ringraziarla perché con il suo pane dolce del sabato mi ha letteralmente catturata.
Ringrazio anche Ale e Dani per la splendida spiegazione dei dettagli
Tutte le ricette della trasmissione di Benedetta Parodi, in onda tutti i giorni su La7
Eleonora per MTC di ottobre ha scelto una splendida ricetta ricca di poesia e storia, devo ringraziarla perché con il suo pane dolce del sabato mi ha letteralmente catturata.
Costantino Vaia, Managing Director del Consorzio Casalasco del Pomodoro, relatore al Convegno “L’impronta ambientale dei prodotti”, durante la Sessione II – “Le prime esperienze italiane nella realizzazione e nell’utilizzo competitivo delle impronte ambientali”.
Coltura del Benessere è la filosofia Pomì che, consapevole delle conseguenze sociali ed ambientali del proprio operato, pone attenzione globale a tutti gli aspetti della produzione e all’impatto che le scelte alimentari hanno sulle economie globali oltre che sul clima. Pomì si impegna quotidianamente nel condurre la propria attività all’insegna di una green economy che sappia coniugare la qualità tradizionale del marchio e la nuova sensibilità del consumatore, sempre più attento al benessere attuale e futuro di sé stesso e del contesto sociale e ambientale in cui vive.
Da qui nasceva, lo scorso ottobre, l’adesione volontaria dell’azienda al progetto ‘etichetta PER IL CLIMA’, ideato da Legambiente insieme ad Ambiente Italia. Pomì è stato infatti il primo marchio del settore alimentare ad ottenere l’etichetta PER il CLIMA attraverso la quale ha comunicato la quantità di CO2 emessa durante il ciclo di vita di alcuni prodotti.
“Aver aderito all’iniziativa nel 2011 ed aver proseguito oggi nella stessa direzione – dichiara Costantino Vaia, Managing Director di Consorzio Casalasco del Pomodoro – è per noi una conferma della qualità del progetto, una piena e consapevole assunzione di responsabilità nei confronti del consumatore e dell’ambiente che si inserisce all’interno di un progetto più ampio per il quale ci definiamo promotori di una Coltura del Benessere per il territorio e le persone, intese sia come fruitori che come risorse per il lavoro. Abbiamo infatti la gestione completa di tutta la filiera, e volere dichiarare l’impatto che ogni singola fase del nostro lavoro ha sull’ambiente ,ci ha permesso di monitorarle in modo continuativo migliorando quelle più critiche per un ottimo risultato complessivo. Abbiamo infatti ridistribuito gli investimenti, sia economici che in termini di risorse umane, per agire direttamente sulle attività che incidevano in modo sostanziale. Nostro obiettivo primario: combinare l’alta qualità, assicurando al consumatore un prodotto 100% italiano, certificato in tutte le fasi della filiera, con una sostenibilità reale e percepibile a tutti”.
L’azienda, infatti, investe da sempre in un sistema di coltivazione, produzione e confezionamento che ha come obiettivi il risparmio idrico e l’assoluta salubrità del cibo, garantendo elevati livelli di qualità e sicurezza, sia per la forza lavoro che per l’ambiente. Pomì, infatti, ottimizza i sistemi d’irrigazione sperimentando ed applicando nuove tecniche che possono risparmiare fino al 26% d’acqua ogni anno rispetto alle tecniche tradizionali: dal 2008 sono stati infatti apportati importanti interventi tecnologici per dotare i campi di sonde in grado di suggerire con precisione millesimale quantità e modalità di acqua da utilizzare.
Tale scelta è in linea con l’applicazione rigida dei disciplinari per un’agricoltura integrata nel rispetto della biodiversità, con l’oculata gestione dei rifiuti e l’elevata ottimizzazione della logistica per il trasporto sia del pomodoro fresco verso gli stabilimenti di confezionamento che da essi, col prodotto finito, verso la grande distribuzione.
Da evidenziare, inoltre, l’attenzione per le confezioni: la versione brick dei prodotti Pomì di tutti i formati disponibili è certificata con il marchio FSC (Forest Stewardship Council) che identifica la carta proveniente da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Di più recente ideazione è Pomì Trace, il sistema tecnologico e informatico creato dall’azienda a favore del consumatore che rende possibile la tracciabilità dei prodotti a marchio Pomì: grazie al lotto e all’ora di produzione presente su ogni singola confezione, il consumatore, collegandosi al sito web, può infatti risalire lungo tutta la catena produttiva fino ad arrivare all’azienda agricola che ha coltivato i pomodori, verificandone l’effettivo luogo di produzione e quindi la distanza tra il campo e il sito di trasformazione. Un servizio utile per il consumatore e una dimostrazione ulteriore di quanto sia breve il percorso che i pomodori, coltivati principalmente nelle province
di Parma, Piacenza, Cremona e Mantova, compiono dal campo alla tavola.
Gli interventi adottati dall’azienda per ridurre notevolmente l’impatto ambientale hanno una loro efficacia individuale, ma incidono in modo importante soprattutto perché combinati insieme in un sistema integrato la cui finalità è di raccogliere sotto un solo denominatore – BENESSERE – le persone, il territorio e l’ambiente.
Per ulteriori informazioni http://www.pomionline.it/coltura-del-benessere.php
Tra i piatti più gustosi ed apprezzati della nostra tavola italiana vi è la pizza: oggi scopriremo insieme come fare la pizza fatta in casa, così da poter stupire i nostri commensali e appagare le nostre papille gustative.
Come potete ben immaginare, per poter preparare un’ottima pizza, è necessario scegliere con estrema attenzione gli ingredienti, ma soprattutto sapere bene come fare la pizza fatta in casa morbida. Solitamente, i meno esperti che si imbattono in questa preparazione non fanno sempre molta attenzione a tutti i comportamenti che bisogna adottare con gli ingredienti e alla fine si accontentano di una pizza modesta. Noi, invece, non vogliamo semplicemente rispondere alla vostra domanda “come fare la pizza fatta in casa”, bensì vogliamo darvi i migliori suggerimenti per poter preparare un’ottima base per la pizza, da condire poi secondi i propri gusti.
La prima cosa da sapere per l’ottenimento di una pizza morbida riguarda i tempi di lievitazione: meno lievito si utilizzerà e più lungo sarà il tempo di attendere prima di poter gustare una pizza soffice. In alternativa, però, vi sono anche delle ricette che vi consentono di ottenere una buona pizza, aumentando la quantità di lievito e diminuendo i tempi.
La ricetta che vi mostriamo oggi è perfetta per sapere come fare l’impasto per la pizza fatta in casa: si tratta di una ricetta che porta la firma di un grande maestro della panificazione, ovvero Renato Bosco. Molto spesso, difatti, abbiamo notato questo personaggio della cucina italiana a La Prova del Cuoco, mentre dava sfoggio delle sue grandi abilità. Per la preparazione di questa pizza non sarà necessario avere un forno da pizzeria, ma vi basterà semplicemente seguire le istruzioni, acquistare ingredienti di prima qualità e, dopodiché, mettervi a lavoro per la realizzazione di questa deliziosa ricetta.
Renato Bosco ci insegna a preparare una buona pizza fatta in casa con un metodo chiamato impasto INDIRETTO.
Preparate il preimpasto poolish mescolando con una frusta tutti gli ingredienti. Ne otterrete un impasto molto “cremoso”. Lasciatelo riposare a temperatura ambiente per 12 ore.
Una volta preparato il preimpasto poolish, procuratevi gli ingredienti per la pizza, che saranno: