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Ricetta Scarpaccia viareggina dietetica alla Stevia Rebaudiana

Pubblicata 20/08/2012 Scritto da
Benedetta in Dolci e dessert[1]

Ho provato la stevia rebaudiana quando ancora in Italia non era “legale” grazie al mio amico Daniel che l’aveva ordinata online. Per chi non la conoscesse la Stevia rebaudiana, si tratta di una pianta perenne nota da secoli tra i popoli del Sud America per il potere dolcificante delle sue foglie e per le proprietà medicinali curative. I principi attivi dolcificanti sono lo stevioside e il rebaudioside A e sono maggiormente concentrati nelle foglie: infatti, quando sono secche (disidratate), le foglie di stevia hanno un potere dolcificante da 150 a 250 volte il comune zucchero ma senza alcun potere nutrizionale (zero calorie). Da pochi mesi (aprile 2012) la stevia è legale anche in Europa (e quindi anche in Italia) dopo che la Commissione Europea ne ha decretato la non pericolosità: finalmente si trova nei supermercati, nei negozi di prodotti biologici e naturali oltre che nelle aree di servizio sulle autostrade come dolcificante. Diversamente da dolcificanti sintetizzati in laboratorio come aspartame o l’acesulfame K, essendo un prodotto naturale, la stevia è relativamente stabile nel tempo e alle alte temperature: questo la rende quindi adatta per essere utilizzata anche per realizzare prodotti da forno o per dolcificare bevande calde. E le proprietà medicinali curative? La stevia promuove la secrezione di insulina portando a una riduzione di glucosio nel sangue. 
Pare inoltre che abbia un’azione ipotensiva che la renderebbe utilissima nei casi di ipertensione arteriosa. Unico punto a sfavore… il retrogusto al sapore di liquirizia, abbastanza marcato. Come primo utilizzo l’ho sperimentata nella scarpaccia di Manila Vannucci[2], un dolce viareggino con le zucchine in cui ho sostituito lo zucchero con stevia e un po’ di latte per sciogliere l’impasto. Non avendo ancora provato la scarpaccia nella versione “nature”, non so posso fare paragoni di sapore con l’originale ma posso affermare che il sapore di liquirizia era abbastanza preponderante nella parte finale dell’assaggio, anche se assolutamente non spiacevole. Il sapore percepito non era nemmeno eccessivamente dolce o meglio era un dolce diverso, come se la percezione del dolce avvenisse con dei recettori diversi da quelli consueti (tant’è che la sensazione di dolce non si percepisce subito come per lo zucchero ma in una fase successiva della masticazione). La prossima volta proverò ad usare metà zucchero e metà stevia, e magari utilizzerò la stevia per dolci a base di cacao che coprono un po’ il sapore di liquirizia! Manila, spero non rimarrai delusa perchè ho snaturato la tua scarpaccia viareggina ricca di storia, affetti e sentimenti!

Ingredienti per una scarpaccia per circa 8/10 persone:
– 500 gr. di zucchine (circa 6 zucchine)
– 3 foglie grandi sminuzzate di basilico
– 150 gr. di farina
– 15 gr. di stevia rebaudiana in polvere (io ho utilizzato quella in polvere della Nevella)
– 100 ml di latte
– 50 gr. di burro (io ho utilizzato il burro Beppino Occelli)
– 2 uova
– 1 bustina di vanillina
– olio extravergine di oliva
– un pizzico di sale
stampo in silicone per crostate Pavonidea[3] di 28 cm di diametro

Preparazione:

Prendere le zucchine

Tagliare le zucchine a scaglie o a rondelle (tagliando ulteriormente ogni rondella in 2-3 pezzetti)

Preparate tutti gli ingredienti per la scarpaccia

Mettete in una ciotola le uova e la stevia

Sbattere bene le uova con la stevia utilizzando un frullatore

Unire la farina e la vaniglina

Mescolare un po’ quindi aggiungere il burro fuso

Mescolare aggiungendo al composto un pizzico di sale e le foglie di basilico a pezzetti

Aggiungere il latte a poco a poco

fino ad ottenere un composto più fluido ma comunque abbastanza denso

unire le zucchine

Amalgamare bene le zucchine all’impasto che deve risultare denso

Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata (se è in silicone, come la mia, basta che la imburriate solo al primo utilizzo) di 28 cm di diametro (o, in alternativa, ricoperta con carta da forno)

e distribuire bene, quasi “spalmandolo”… l’impasto risulterà altro 1,5-2 cm circa

Irrorare con un filo di olio

Infornare a 200°C per venti minuti, quindi abbassare la temperatura a 180°C e cuocere per altri 45 minuti circa fino a che si formerà una specie di crosticina sopra

Sformare la scarpaccia su un vassoio da portata

Tagliarla a fette su un vassoio… io ho utilizzato il vassoio di legno con piatto in vetro[4] della Ilsa – Industria Articoli Casalinghi Professionali

Quindi servirla

Buona scarpaccia a tutti… spero di avervi incuriosito!

References

  1. ^ Visualizza tutti gli articoli in Dolci e dessert (www.imenùdibenedetta.com)
  2. ^ scarpaccia di Manila Vannucci (www.ricettecondivise.it)
  3. ^ stampo in silicone per crostate Pavonidea (www.pavonidea.it)
  4. ^ Taglia e servi Ilsa (www.ilsa-italy.it)

Vero pesto alla genovese: segreti e considerazioni utili

pesto alla genovese - Ricettepercucinare.com


Vero Pesto alla Genovese: i segreti di questo delizioso condimento

pesto alla genovese - Ricettepercucinare.com

Il pesto è una salsa italiana della tradizione che si tramanda di famiglia in famiglia da tempo immemore. Ma c’è un vero pesto che spicca tra tutti gli altri: il famoso Pesto alla Genovese. L’originale. Oggi tutti fanno il pesto con qualunque tipo di olio e di basilico, oppure usando le mandorle al posto dei pinoli. Niente di più sbagliato! In questa breve guida, scoprirete i segreti e la vera essenza di questa deliziosa specialità ligure.

Le basi del vero pesto alla genovese

Il pesto alla Genovese ha una storia radicata nella regione della Liguria, dove è nato nel XIX secolo. Questa salsa è caratterizzata da un’armoniosa combinazione di basilico fresco, aglio, formaggio parmigiano reggiano, pecorino e pinoli. Uno degli ingredienti segreti che rende il pesto alla genovese unico è l‘olio extravergine di oliva ligure, che conferisce al condimento un gusto ricco e avvolgente. Se vi trovate in Puglia o in Campania potete anche usare il buon olio locale di quelle regioni, ma sappiate che state abbandonando la strada della ricetta originale!

Prima regola: gli ingredienti devono essere freschi e la lavorazione manuale

La preparazione del vero pesto alla Genovese richiede una certa maestria. Prima di tutto, è importante utilizzare solo i migliori ingredienti freschi. Il basilico, ad esempio, deve essere scelto con cura, con foglie verdi e profumate. Inoltre, il pesto tradizionale viene preparato rigorosamente con un mortaio e un pestello, seguendo una tecnica tradizionale che permette di ottenere una consistenza cremosa e un sapore intenso.

Come usare il pesto alla genovese: parola ai liguri…

Il pesto alla Genovese è incredibilmente versatile. Tradizionalmente, viene utilizzato per condire la pasta, soprattutto le famose trofie liguri. Ma questo delizioso condimento può anche essere spalmato su crostini di pane o utilizzato per insaporire carni arrosto e pesci alla griglia. Inoltre, il pesto può essere un’ottima aggiunta a insalate e zuppe, regalando sapore e freschezza al piatto. Fermo restando che i liguri lo gustano quasi esclusivamente con le trofie!

Come conservare il pesto alla genovese perché duri

Ecco il segreto dei genovesi

Per evitare che il pesto alla Genovese perda il suo gusto autentico, è importante conservarlo correttamente. Generalmente, il pesto viene conservato in barattoli di vetro sigillati e tenuto in frigorifero per un massimo di una settimana. L’uso di un cucchiaio di olio extravergine di oliva per coprire la superficie del pesto può aiutare a evitare l’ossidazione e mantenere il condimento fresco e gustoso.

In conclusione, il vero pesto alla Genovese è un condimento straordinario che cattura lo spirito e i sapori della regione della Liguria. Con la sua ricetta tradizionale e i suoi ingredienti di qualità, è un’esplosione di sapori che delizia i palati di tutto il mondo. Che siate amanti della cucina italiana o semplicemente curiosi di provare qualcosa di nuovo, non potrete resistere al fascino e alla bontà di questo autentico pesto.



Salsa al prezzemolo e limone-

Ingredienti per 4 persone:
40 g di foglie di prezzemolo   
1 acciuga
1/2 limone
8 cucchiai di olio extravergine di oliva Dante
Procedimento:
Lavate il prezzemolo, ed asciugate delicatamente le foglie con carta da cucina.
Scolate l’acciuga dall’olio di conservazione e mettetela nel mixer. Spremete il limone, filtrate il succo con un colino a trama fine.
Mettete nel mixer con l’acciuga, il prezzemolo, il succo del limone e azionate per un attimo. Inserite anche il prezzemolo e tritate ancora.
Aggiungete in modo graduale, l’olio e mescolate a bassa velocità.
Frullate a più riprese finchè l’olio non sarà completamente amalgamato al prezzemolo, che dovrà risultare tritato finemente.
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: / 
difficoltà: facile
Due parole..
Si può preparare in anticipo anche di 2 giorni, se conservata in frigorifero, in un contenitore di vetro con l’apposito coperchio. Adatta per essere aggiunta a condimenti e sughi, come per il sugo al salmone, per accompagnare carne o pesce, ma anche per insaporire vellutate, minestroni e crostini di pane.
Se non avete il limone fresco, lo potrete sostituire con un cucchiaio di succo di limone in bottiglia Polenghi.

Ringrazio Annamaria del blog “Solo cose buone”
per avermi citata in “Giochiamo per conoscerci”
Non avendo molto tempo non riesco a partecipare.
Però, se vi va di conoscere nuovi blog, e farvi conoscere a vostra volta,
potete farlo al posto mio.

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