Scatta l’obbligo dell’origine su etichetta per i pomodori e derivati

Anche i pomodori saranno tracciati da etichetta
La legislatura italiana ha finalmente deciso di porre fine alla dichiarazione di prodotti italiani che, in realtà, non lo sono. Difatti, d’ora in avanti, i prodotti coltivati all’estero e importati per poi essere dichiarati italiani, non avranno più vita facile! L’obbligo dell’etichetta, infatti, ci consente di leggere l’origine dei pomodori e di tutti quei prodotti derivanti da esso. In questa maniera, pelati, sale di pomodoro, concentrati, polpe e molto altro ancora saranno tracciati ed i consumatori potranno sapere con precisione che cosa stanno acquistando e consumando sulle proprie tavole.
Ecco come salvaguardare il Made in Italy e difendere i propri prodotti
Secondo quanto riferito da Coldiretti, questa mossa consentirà si individuare gli inganni che si celano dietro tanti prodotti che sono coltivati in terre estere, ma che poi sono importanti nel nostro paese e vendute come per italiane. Ma nel dettaglio che cosa accadrà? Praticamente, dopo 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto interministeriale – pubblicato lo scorso 26 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale – sarà necessario indicare il paese in cui i pomodori sono stati prodotti per tutte quelle preparazioni a base di pomodoro e per quelle che hanno almeno il 50% di derivati dei pomodori. Dunque, sull’etichetta si dovrà leggere “Origine del pomodoro: Italia”, cosa che già è noto con altri prodotti alimentari e, peraltro, dovranno essere indicati anche i paesi di coltivazione e trasformazione. Nel caso in cui la provenienza non fosse italiana, allora si utilizzeranno diciture come Paesi UE, Paesi non UE, Paesi UE e non UE. Tutti i prodotti attualmente in commercio senza l’etichetta potranno essere commercializzati entro il termine di conservazione previsto!
Passata artigianale

E’ il riscatto della passata artigianale pugliese e di tante persone che ci lavorano nel comparto agricolo.

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